Editore Vallardi / Collana I classici del giallo della British Library
Anno 2022
Genere Giallo
288 pagine – brossura e epub
Traduzione di Gioia Sartori
A metà strada tra i villaggi di Portinscale e Braithwaite, nello spettacolare scenario del Lake District, alle nove passate di una notte di vento e pioggia di fine marzo, Luke Perryman, un contadino rimasto senza benzina di ritorno da una cena, si farà brontolando a piedi i circa quattrocento metri di strada per raggiungere il distributore, garage e autofficina di Derwent . Arrivato là, chiamerà e suonerà invano il campanello, per poter fare rifornimento. Nessuna risposta, ciò nondimeno il piccolo segno di vita, offerto dal rumore in sordina di un motore acceso, proveniente da un casotto con il tetto di lamiera poco lontano dal fabbricato lo spingerà ad avvicinarsi e aprire la porta per trovarsi avvolto in una puzzolente nuvola di fumi di gas di scarico. E quando finalmente l’aria si sarà ripulita e diventata respirabile, scoprirà la tragedia, il cadavere di un uomo, quello del giovane Clayton, che conosce bene ed è uno dei due proprietari dell’officina, seduto davanti al volante. Senza perdere tempo correrà subito a denunciare l’accaduto alla stazione di polizia di Keswick. Dove troverà anche l’ispettore Meredith, ancora in ufficio a sbrigare arretrati.
Tutto a primo acchito, farebbe pensare a un suicidio, soprattutto perché un tubo di gomma tagliato su misura e collegato al motore acceso dell’auto suggerisce che la vittima, dopo essersi coperto il volto con l’impermeabile, abbia deciso di togliersi la vita.
Ma un qualcosa, un particolare che non torna, metterà in sospetto l’ispettore Meredith, incaricato del caso e costretto da subito a districarsi da un groviglio di indizi senza soluzioni, dove ogni potenziale pista gli aprirà la strada a un nuovo rompicapo.
L’ispettore Meredith, abituato a svolgere un lavoro di routine senza gravi scosse, soprattutto a occuparsi di furti, risse o derimere qualche lite locale, da un giorno all’altro si troverà invece catapultato in qualcosa di molto diverso. Indizi e particolari mostreranno presto che la morte di Clayton pare presentare le stimmate di un brutale omicidio premeditato.
John Bude descrive meticolosamente tutto il lento e metodico processo seguito dal suo ispettore per la ricostruzione di un caso e tutti i vari trucchi adottati in ogni fase dell’indagine, con una particolare attenzione ai dettagli riscontrati nei numerosi vicoli ciechi da aggirare, lasciando poi che gradualmente gli indizi vadano a posto.
Un variegato cast di personaggi credibili e colorati manterrà il lettore impegnato anche se la descrizione dei singoli personaggi appare più sfumata rispetto a quella attualmente adottata nella narrativa. Sappiamo molto poco infatti della vita personale dell’ispettore Meredith. Solo che la domenica si gode una giornata leggendo i giornali e d’abitudine torna ogni giorno a casa per cena e per il tè, usanza comune allora.
Altre persone poi sono rappresentate con poco più di un nome e, talvolta, con una descrizione fisica ma senza andare troppo oltre. Quello che conta in questa storia è individuare possibili prove, elaborare teorie sul crimine e cercare di dimostrarle o smentirle e, soprattutto, testare appieno gli alibi.
Romanzo interessante dal punto di vista socio ambientale per il suo intreccio poliziesco e il palpabile ritratto di uno spettacolare Lake District d’altri tempi, in cui i personaggi si incontrano con regolarità e per aggiornarsi pranzano o cenano insieme. L’ispettore Meredith prende spesso un treno per andare da A a B o usa spesso la combinazione motocicletta + treno. Si serve del telefono, della posta e dei telegrammi per le urgenze perché ovviamente non dispone di cellulari, né di e-mail.
A conti fatti una lettura da fare, assaporando le pagine, godendosi tutti i dettagli che si svolgono a un ritmo dolce, guardare i progressi compiuti nel superare i vicoli ciechi e lasciare che gli indizi si sommino e si inseriscano gradualmente nella storia progredendo verso l’epilogo finale.
Omicidio nel Lake District risulta un libro intrigante, ricco di colpi di scena, pur con ritmo e metodologia di indagine perfettamente adeguati all’epoca dei cosiddetti libri gialli dell’età dell’oro anglosassone. Quel vasto tesoro della scrittura criminale che va dal 1900 o poco prima fino al 1950 circa. In cui Agatha Christie primeggia orgogliosamente, anche se accompagnata da una vasta e stuzzicante schiera di autori a lei contemporanei, magari meno conosciuti in Italia come John Bude . Che sta tornando sul mercato, con ben cinque suoi romanzi , inclusi a ragione in un’eccellente serie ristampata come British Library Crime Classics, che dovrebbe incuriosire e piacere a tutti coloro che amano i romanzi gialli d’epoca sulla scia di Christie, Sayers, Wentworth, etc. Omicidio nel Lake District, che è approdato in libreria in Italia per Vallardi, era stato pubblicato originariamente nel 1935, ma il suo mistero riesce ancora oggi a stupire e incuriosire il lettore come l’aveva fatto all’epoca della sua uscita oltre ottant’anni fa.
Patrizia Debicke
Lo scrittore:
John Bude, pseudonimo di Ernest Carpenter Elmore (1901-1957), è stato un regista e produttore teatrale inglese, noto anche per aver scritto una trentina di romanzi gialli tra gli anni ’30 e ’50. Nel 1953 fu tra i fondatori della Crime Writer’s Association. Con Vallardi è stato pubblicato anche Delitto in Cornovaglia, il suo primo romanzo poliziesco.