Editore Garzanti / Collana Narratori moderni
Anno 2022
Genere Thriller
720 pagine – rilegato e epub
Traduzione di Doriana Comerlati – Giuseppe Maugeri
Il nazismo, la guerra, la follia dittatoriale, la crudeltà di un regime militare, l’ambientazione storica e metropolitana: definire La maschera di marmo un semplice thriller sarebbe ingiusto e sbagliato. Grangé è il più grande narratore di genere in Francia e uno dei loro autori più letti al mondo che con questo ultimo lavoro letterario si è assolutamente superato.
I lettori si ritrovano con pagine di pura suspense in cui inseguimenti tra vicoli periferici di Berlino tolgono letteralmente il fiato, con giovani e belle donne massacrate senza pietà, con investigatori inusuali che catturano immediatamente l’attenzione e la curiosità e con uno scenario storico preponderante come quello dell’avvento del secondo conflitto mondiale nella Germania nazista.
Se l’autore non fosse uno con esperienza, con talento, con capacità di grande narratore l’errore sarebbe a ogni capoverso, a ogni dialogo difettoso, a ogni descrizione storica presa con leggerezza. E invece la straordinaria bravura di Grangé fa sì che ai lettori di genere venga consegnato un romanzo non solamente di genere, ma un’opera di raffinatezza psicologica e sociale, un libro di storia che possiede inalterato il fascino del thriller di autore.
La trama si basa fondamentalmente in una lotta contro il tempo per scovare e fermare un killer spietato che uccide brutalmente le donne più ricche e importanti della Berlino bene, nonché le bellissime mogli dei gerarchi nazisti. Uno scandalo enorme per un regime duro, repressivo, improntato alla sicurezza sociale a ogni costo anche attraverso la repressione più feroce e in più a un passo dalla guerra mondiale decisa con l’invasione della Polonia.
Un serial killer che la Berlino del 1939 non può affatto permettersi.
Questo il racconto in sé.
A dare vita, sostanza, fascino e azione alla storia una ambientazione insolita, gotica e dettagliatissima e tre personaggi/protagonisti di una originalità così pura che i lettori non possono ignorare: uno psichiatra gigolò, una baronessa alcolizzata e un Hautpstrumführer della Gestapo.
È su di loro che la grandiosità della scrittura autoriale si esplica con precisione imbastendo per ognuno un percorso psichico, mentale e interiorizzato che coinvolge chi legge in sensazioni che toccano ogni sfumatura di partecipazione emozionale. Simon, Franz e Minna sono “erinni”, sono personificazioni della corruzione, del male scelto per elevazione sociale, del fallimento personale e familiare, dello stare insieme solo per non soccombere.
E infatti è su di loro e per mezzo di loro che Grangé costruisce l’intera e ferma critica al regime nazista e al potere malsano delle dittature in generale. Una critica feroce che non lascia dubbi ai lettori e che è la vera struttura architettonica dell’intero thriller che partendo da qui si snoda in una serie di colpi di scena, di azioni, di fotogrammi di descrizioni violente che trasformano il tutto in pura e bellissima suspence.
Probabilmente il miglior Grangé di sempre.
Antonia del Sambro
Lo scrittore:
Jean-Christophe Grangé è autore di romanzi che hanno ampliato i confini del thriller tradizionale. Dopo l’esordio negli anni Novanta, giunge alla notorietà grazie al film di Mathieu Kassovitz tratto da I fiumi di porpora (Garzanti 1999) interpretato da Jean Reno e Vincent Cassel, il primo di diversi adattamenti delle sue opere per il cinema e la televisione. Per Garzanti ha pubblicato anche Il volo delle cicogne (2010), Il concilio di pietra (2001), Amnesia (2012), Il respiro della cenere (2013) e Il rituale del male (2016), primo volume della saga nera che trova la sua conclusione nell’Inganno delle tenebre (2017), La maledizione delle ombre (2019), L’ultima caccia (2020), L’ altare della paura (2021), La maschera di marmo (2022).