Rosa Mogliasso – Uccidere, qualche volta

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Rosa Mogliasso vive a Torino. Tra i suoi romanzi ricordiamo: L’assassino qualcosa lascia; L’amore si nutre d’amore; La felicità è un muscolo volontario; Chi bacia e chi viene baciato; Bella era bella, morta era morta; L’irresistibile simmetria della vendetta. È stata finalista in molti premi prestigiosi, tra cui il Bancarella, il premio Scerbanenco e il francese Prix Meilleur Polar.

Sarà disponibile in libreria dal 14 marzo il suo romanzo “Uccidere, qualche volta”, edito da Sem, di cui vi riportiamo la trama:

Totò ha diciassette anni, un padre che è sparito nel nulla anni prima, una madre che mantiene entrambi lavorando da parrucchiera. Totò ha una testa sopraffina, ama la poesia, capisce la vita, le debolezze degli altri, ma soprattutto è infinitamente curioso e manipolatore, desideroso di uscire dal suo guscio, dalla casa popolare e dal quartiere in cui vive e di misurarsi, finalmente, con il mondo. Totò è il deus ex machina, in parte involontario, di una vicenda i cui molteplici protagonisti – da Francesca Turchinetti Tratti di Valprina, imprenditrice danarosa, a suo marito Tommaso, detentore dell’imponente cognome e di nient’altro; da Beppe Pinardi, ex operaio ora nullafacente con la scusa di volersi dedicare alla politica, a sua moglie Teresa, fino a Paolo e Martina, due coniugi bellissimi e prestanti, entrambi dediti a quella che viene definita l’attività più vecchia del mondo, gestita con piglio manageriale – hanno in testa un unico obiettivo: la ricerca della felicità, rappresentata per alcuni dai soldi, per altri dalla scoperta di una nuova sessualità.

Un noir elegante, divertente, letterario e popolare insieme, dove spiccano i dialoghi e il taglio cinematografico, l’ironia e la voglia irresistibile del lettore di sapere come andrà a finire. Storie che si intrecciano in una Torino che – come ha detto De Chirico – “è la città più profonda, più enigmatica, più inquietante non d’Italia ma del mondo”.