Editore Voland / Collana Sírin
Anno 2022
Genere horror
368 pagine – brossura e epub
Traduzione di Raffaella Belletti
Grazie alla Voland, arriva in Italia la traduzione del romanzo d’esordio di Zygmunt Miłoszewski, pubblicato in origine nel 2004.
È l’autunno del 2002 e siamo a Bródno, un quartiere nella periferia di Varsavia; nel condominio al numero 41 di via Kondratowicz viene trovato il cadavere di un uomo decapitato, probabilmente a causa di un grave incidente con l’ascensore. Dopo quella tragedia, una serie di avvenimenti tragici impatta le vite di tutti i residenti. La storia si focalizza in particolare su alcuni di essi. Wiktor è un giornalista che non trova lavoro a causa dell’alcolismo che ha sviluppato dopo la separazione dalla moglie, che ha portato via con sé anche la figlia bambina. Agnieszka e Robert sono una giovane coppia che si è appena trasferita in quell’edificio dalla campagna. Kamil è un giovane che, all’inizio del romanzo, viene segregato in casa dai severi genitori per aver danneggiato l’auto di famiglia per una stupida bravata. Ma poi troviamo anche la religiosissima Ania Emilia, che venera in maniera cieca Papa Giovanni Paolo II, il Papa polacco, che – ricordiamo – è vivo nei giorni nei quali è ambientato questo romanzo; l’antipatico custode; il signor Stopa, uno psicologo; il lascivo insegnante di ginnastica.
Quello che all’inizio potrebbe sembrare un normale, sia pur angosciante, giallo o noir si trasforma ben presto in un romanzo dell’orrore in tutto e per tutto, con avvenimenti inspiegabili che si susseguono, andando a distruggere le vite di tutti i residenti del condominio.
Nell’impostazione generale, questo “Il condominio” ricorda vagamente “L’alveare” del premio Nobel Camilo José Cela, con il punto di vista che si sposta da un residente a un altro, spesso identificabile soltanto dai riferimenti fatti nel testo. In più, ci sono alcuni passaggi nei quali vengono riportati dialoghi con personaggi indicati solamente come “Uomo” o “Donna” (se gli uomini o le donne sono più di uno, vedremo “Uomo 1” e così via). A volte si può capire, o almeno intuire, chi siano questi personaggi, altre no. E questo espediente incuriosisce non poco il lettore.
“Il citofono” si piazza senza dubbio nel genere horror, per motivi che preferisco non descrivere nel dettaglio per non anticipare alcuni punti chiave del romanzo; in ogni caso, diciamo che non tutti gli eventi sono naturali e comprensibili dalla mente umana. Si tratta di un horror interessante, vagamente atipico, anche se fa uso di numerosi tropi tipici della narrativa di genere. Ma li usa in maniera creativa, non standard.
Come romanzo dell’orrore, “Il citofono” è un’ottima pubblicazione, che consiglio agli appassionati del genere. Una storia che interessa, che emoziona e che spaventa, fino a essere, in alcuni passaggi, quasi raccapricciante.
Marco A. Piva
Lo scrittore:
Nato a Varsavia nel 1976, Zygmunt Miłoszewski, scrittore e giornalista, ha esordito nel 2004 con Il citofono (titolo originale Domofon), imponendosi subito sulla scena letteraria polacca. Tra i suoi gialli ricordiamo la fortunata trilogia dedicata al procuratore Teodor Szacki, di cui è apparso in italiano il primo volume dal titolo Il caso costellazione (Rizzoli 2017). Il suo romanzo più recente, Kwestia ceny (Questione di prezzo), è uscito nel 2020. È anche coautore delle sceneggiature dei film tratti da alcune delle sue opere.