Michel Bergmann – Il rabbino e il commissario. Non uccidere

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Editore Emons Libri e Audiolibri
Anno 2023
Genere Giallo
250 pagine – brossura e epub
Traduzione di Monica Pesenti


Vi ricordate Padre Brown? Il personaggio, creato da G. K. Chesterton, era il parroco della chiesa cattolica di St. Mary. Anche a Kembleford, paesino londinese alla stregua di Cabot Cove con la sempiterna signora in giallo, venivano commessi numerosi omicidi e il religioso, con un intuito da investigatore, cercava di aiutare la polizia – non certo felice dell’intromissione, visto che significava ammettere di non avere sufficiente intuito o piste da seguire – per risolvere i casi.
Ne fu tratta anche una serie TV che ebbe molto successo, impersonata da Mark Williams, dall’aspetto buffo e nel contempo sornione, ma anche equilibrato e abile conoscitore delle fragilità umane.

Michel Bergmann, autore del romanzo di cui vi parlo oggi, pubblicato nel 2021 e tradotto ora da Monica Pesetti per Emons edizioni, me lo ricorda vagamente: il prete in questione è in realtà un rabbino e l’ambientazione è Francoforte. Ma anche in questo caso, il protagonista si ritroverà a fornire un valido aiuto per fare luce su un omicidio che all’apparenza sembra una morte per cause naturali di un’anziana signora.

Henry Silberbaum, questo il nome del rabbino, non appare affatto come un uomo dall’aspetto dimesso, anzi. Ama nuotare, usare la sua bicicletta da corsa (anche Padre Brown aveva la bicicletta, peraltro) e leggere romanzi gialli. Forse sono proprio questi tipi di letture che rendono sospettoso l’uomo e sembra avere delle intuizioni che altri non hanno. Insieme al commissario Berking, scettico ma intenzionato a non lasciare intentata nessuna probabile pista per arrivare al presunto assassino. Sempre che si tratti davvero di omicidio. Soprattutto in mancanza di prove.

Quanto sappiamo dell’ebraismo? Siamo a conoscenza dell’esatta funzione di un rabbino? Michel Bergmann ci accompagna in un’ambiente nel quale si respirano le reminiscenze di una storia che non ha mai fine, della deportazione degli ebrei ad Auschwitz e del marchio sulla pelle che non permette di dimenticare. Ma più che concentrarsi sul dolore del passato, l’aspetto che lascia emergere è di quella nuova generazione di ebrei che vive oggi nello stesso Paese che li ha perseguitati.

Sai perché non vivrei mai in Germania? In New York I’m Jewish, but in Germany I’m a Jew!

È la conoscenza di un culto, di un modo di vivere nel quale bisogna rispettare 613 regole positive (di obbligo) e negative (di divieto) che la tradizione ebraica ha ricavato e formulato dalla legge biblica.

Il romanzo è annoverato tra i gialli tedeschi, Collana che Emons ha arricchito nel corso degli anni da letture all’apparenza leggere, ma sempre con un’attenzione particolare al passato, con autori come Harald Gilbers o Friedrich Ani, uno sguardo alle spalle e le braccia rivolte al futuro. “Il rabbino e il commissario. Non uccidere” è un libro che racconta come l’integrazione sia un obiettivo ancora lontano ma non irraggiungibile, quanto le tradizioni possano (e debbano) essere rispettate e non calpestate, come si possano coniugare amabilmente giallo e storia senza che uno predomini sull’altra, senza dimenticare l’aspetto ludico che alleggerisca il tutto.

Questo è il primo volume della serie “Il Rabbino e il Commissario” e io ho già fretta di leggerne ancora. E chissà che non ne venga fuori anche una serie TV… Consigliato!

Cecilia Lavopa


Lo scrittore:
Michel Bergmann è nato a Basilea, ha trascorso l’infanzia a Parigi, l’adolescenza a Francoforte sul Meno e ora vive a Berlino. Dopo la laurea e un periodo alla “Frankfurter Rundschau”, ha lavorato nel cinema come produttore, regista e sceneggiatore.
Nel 2010 ha pubblicato il suo primo romanzo e nel 2021 è uscito il suo primo romanzo di genere poliziesco, Il rabbino e il commissario. Non uccidere, a cui è seguito Der Rabbi und der Kommissar: Du sollst nicht begehren (in corso di traduzione presso Emons). Nel 2023 ha dato alle stampe Mameleben.