Editore Einaudi / Collana Stile Libero Big
Anno 2023
Genere Giallo, Noir, Mistery
552 pagine – brossura e epub
Traduzione di Manuela Francescon
Janice Hallett è considerata l’Agatha Christie del XXI secolo. Per quanto riguarda la trama e l’intreccio posso associarmi a questa, seppur eccessiva, definizione. Contrariamente in merito alla scrittura, la gestione epistolare (e se realmente lo fosse non sarebbe un grosso problema), la frammentazione della trama in tante email (ognuna in riposta ad altrettante) devo dissentire fermamente. La lettura risulta appesantita, farraginosa, il più delle volte si perde il filo de discorso, si dimentica chi abbia scritto cosa e chi abbia risposto a cosa.
In poche parole: bella l’idea, la trama, il sentirsi immersi nella vicenda, ma il tutto sarebbe stato più gradevole se non si fosse costretti a stare dietro a centinaia di tasselli che nelle oltre 500 pagine del libro, creano un percorso a ostacoli per la lettura…ma forse l’intento dell’autore è questo? Quello di creare un caleidoscopio di indizi nascondendo quelli più importanti? Sono quasi sicuro che sia così, ma questo toglie in parte il piacere della lettura, a mio modestissimo parere (cosa che Agatha Christie, nonostante continui a rileggere periodicamente i suoi capolavori, non è ancora riuscita a fare).
Una cittadina inglese, un omicidio, una compagnia teatrale e quindici sospetti. Lo scambio di email tra questi che costruisce, messaggio dopo messaggio una trama intricata e costellata da una serie di indizi e false prove che il lettore deve raccogliere, catalogare e vagliare se vuole risolvere il mistero prima che le indagini rivelino l’assassino.
La vera innovazione in questa storia è l’utilizzo dell’evoluzione della trama epistolare: il racconto via e-mail. Ammetto di essere allo stesso tempo incuriosito e diffidente nei confronti di questo nuovo format. Forse è solo un fatto di abitudine, ma a differenza della lettera l’email è diretta, troppo scarna, alcune volte eccessivamente poco narrativa.
Da un lato è come raccontare una storia attraverso lo scambio di sms, alcuni sufficientemente lunghi e articolati altri semplici risposte, o stati d’animo gratuiti che fanno perdere il filo del discorso. Dall’altro lato ti trovi a sbirciare nell’intimità dei protagonisti, a osservare i loro comportamenti (molto sgradevoli), le loro relazioni, a vedere la loro storia dipanarsi messaggio dopo messaggio, riga dopo riga senza trovare però niente tra di esse se non una sensazione di impotenza, la consapevolezza che le email andranno lette tutte senza sconto di pena se si vuole avere un minimo di possibilità di capire cosa si nasconde tra le parole.
I personaggi, nonostante non siano descritti direttamente esplodono tra le righe, si delineano nei loro tratti caratteriali significativi, portando il lettore a un’empatia nei loro confronti. Sono personaggi negativi, superficiali nei giudizi, tutti apparentemente bravi chierichetti ma nell’intimità di una email si trasformano in vili accusatori, pronti a puntare il dito e a scagliare la prima pietra.
Nonostante i miei dubbi sulla forma di scrittura il romanzo è abilmente costruito intorno a un misterioso omicidio, lanciando uno sguardo esilarante e puntuale sulle dinamiche sociali delle piccole città (ogni mondo è paese no?). Consiglio la lettura a chi non si fa scoraggiare da continue interruzioni, plot-twist e si trova a suo agio a lasciare la comfort-zone di una trama classica a favore di un’innovazione che personalmente non ho ancora digerito, ma mai dire mai.
Matteo Bordoni
La scrittrice:
Janice Hallett ha studiato Inglese e ha lavorato per anni come giornalista, sceneggiatrice e addetta alla comunicazione. L’assassino è tra le righe, il suo libro d’esordio, è in corso di traduzione in 20 Paesi ed è stato votato crime dell’anno dal Sunday Times, finalista al British Book Awards e vincitore del prestigioso CWA New Blood Dagger.