Editore Harper Collins Italia
Anno 2023
Genere Noir
668 pagine – brossura e ebook
Il lupo fa paura perché è nella sua natura essere crudele, cacciatore, costantemente alla ricerca di prede facili e sangue fresco. Ma proprio per il suo modo di essere, la chiarezza delle sue intenzioni, non dovremmo temerlo, perché sappiamo cosa aspettarci. Prendiamo l’agnello, la facile preda, l’essere innocuo all’apparenza ma capace comunque di avere pensieri malvagi…chi dovremmo temere di più? Il male manifesto o il mantello di perbenismo che lo nasconde?
L’agnello come metafora di una Milano di fine anni ’80, della sua società corrotta ma protetta dalla maschera di finta innocenza borghese. In questa atmosfera le apparenze possono ingannare e basta alzare un lembo della coperta per scoprire l’intera trama malata che nasconde sotto le candide piume dell’imbottitura. Lazzaro Santandrea, un giovane in cerca di una definizione, sotto il nome di Dr. Totem, riceve nel suo studio persone che di volta in volta lo credono cartomante, psicologo, sessuologo con la speranza di trovare quella che come una nemesi lo aiuti a confrontarsi con le sue insicurezze e i suoi fantasmi. Nel suo studio (l’appartamento della nonna) giungono due anziani che sottopongono il caso della loro figlia Branka, un tempo sinonimo di purezza e gentilezza, vincitrice del premio “Bontà” nel 1939, che ha preso una piega inaspettata ritrovandosi ad essere una creatura perfida e crudele. Presto Lazzaro si rende conto Branka e Il barbone ucciso, sulla cui morte sta indagando insieme all polizia, hanno molti punti in comune, ma non quelli che a colpo d’occhio si potrebbero dedurre.
La Milano degli anni Ottanta è una metropoli in fermento. La finanza e la moda sono in piena espansione, ma al tempo stesso la città è attraversata da una forte criminalità organizzata. In questo contesto spicca la figura di Lazzaro, outsider che trova difficile indossare i panni della media borghesia e si destreggia nell’andare contro le regole della società, passeggiando sul limite impercettibile della legalità. Un uomo che ancora non ha trovato una definizione stabile alla sua esistenza, che ha problemi a confrontarsi con l’autorità e a gestire il suo passato. Intelligente, sagace, intuitivo, ma svogliato e annoiato dalla vita che conduce.
Contrapposta troviamo Branka l’agnello con il lato oscuro palesato, all’apparenza innocente e fragile, ma con un’anima tormentata che nasconde un segreto terribile. Un essere mutevole che ha terminato la bontà che le era valso il premio 50 anni prima, o forse le scorte di maschere da indossare.
Le due figure danzano sul palcoscenico degli eventi in un duetto al limite tra il macabro e la satira facendo da contrappeso alla figura del misterioso serial killer che uccide i barboni senza pietà. Un’ombra che si proietta dai due protagonisti come quella generata da un faro che la distorce e l’allontana facendola percepire più distante di quanto non lo sia veramente.
Il vizio dell’agnello è il secondo romanzo di Andrea G. Pinketts, pubblicato per la prima volta negli anni ’90 del secolo scorso. Un romanzo ben scritto e coinvolgente con una base ironica e sarcastica contrapposta magistralmente alle scene di violenza e suspense. Una scrittura agile, veloce, pungente, ricca di richiami visivi e memorie di quei tempi, un noir che non lascia indifferenti, che ti prende sin dalla prima squinternata pagina fino al finale inatteso.
Un romanzo noir che esplora i temi dell’alienazione, della violenza e della redenzione. Ci porta a riflettere sulla natura umana, e sui lati oscuri che tutti abbiamo dentro di noi.
Matteo Bordoni
Lo scrittore:
Andrea G. Pinketts (1960 – 2018), pseudonimo di Andrea Giovanni Rodolfo Pinchetti, è stato giornalista e autore prevalentemente di romanzi noir. Tra le sue pubblicazioni tutte con Mondadori, si ricordano: Nonostante Clizia (2003), L’ultimo dei neuroni (2005), Ho fatto giardino (2006), Depilando Pilar (2011), Ho una tresca con la tipa nella vasca (2014), La capanna dello zio Rom (2016).
Ha vinto numerosi premi, tra cui due edizioni del Mysfest di Cattolica e lo Scerbanenco. Il 20 dicembre 2018 muore a Milano.