Lorenzo Sartori – Il nido del pettirosso

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Editore Fazi / Collana Darkside
Anno 2024
Genere Thriller
336 pagine – brossura e ebook


Una robusta architettura narrativa pensata a flashback racchiude due imponenti elementi di riflessione e apprensione: i sentimenti di una madre per i propri figli e la natura ancestrale montana.
La storia e le azioni si dipanano e si sovrappongono quasi completamente su questi due elementi principe e di cui l’autore dona a piene mani ai lettori di questo emozionante thriller.
Ed è proprio questa la chiave di lettura che permea l’intero romanzo e lo collocavo in quella parte della narrativa di genere dove appunto il genere diventa più labile e permeabile a influenze altre.

“Il nido del pettirosso” è quel genere di thriller dove i sentimenti governano in ogni pagina e dove il mistero o la morte acquisiscono identità compassionevoli più che spaventose e dove la tensione è lasciata al non detto o all’immaginato o perfino al solo intuito del lettore.
Altro elemento di bravura autoriale è il permettere l’identificazione immediata di chi legge al sentimento umano del dolore e a quello altrettanto umano della speranza. Se non si spera si smette di lottare e chi non lotta soccombe. Agli uomini. Alla natura. Alle circostanze. Ai pregiudizi.

Tutto parte dal Nido del pettirosso, un albergo di montagna retto da Laura, una donna volitiva ma toccata da una delle sciagure maggiori che possono accadere a una madre, la perdita della figlia Sara, ritrovata in un burrone in circostanze e cause mai accertate o provate. Un dolore immenso e lacerante che ha costretto Laura a richiedersi in sé stessa e ad assistere impotente alla distruzione della propria famiglia. Ora, undici anni dopo, l’altra sua figlia Alice, ha deciso di ritornare in quelle montagne del Trentino e a quell’albergo di famiglia che ora sua madre ha deciso di vendere e di farlo in compagnia di un suo amico.

Ma la montagna da cui è scappata anni prima sembra si ricordi ancora di lei e dopo che l’auto su cui Alice e il suo amico finisce accidentalmente in una scarpata dei due giovani si perdono letteralmente le tracce. Che fine hanno fatto? E cosa ha causato l’incidente di macchina?
Laura viene scaraventata nuovamente nell’incubo di un decennio prima: la montagna ancestrale e oscura ha deciso di prendersi anche l’ultima figlia che le è rimasta. Oppure no? Lei decide di scavare a fondo questa volta, di ritrovare Alice viva e pur nella disperazione di questa novella sciagura dalla sua parte ha la determinata ispettrice Valenti che apre una indagine e vi lavora da vero segugio.

Lorenzo Sartori oltre ad avere imbastito un thriller fortemente emozionale è stato bravissimo a dare vita a un nucleo di personaggi femminili potenti e credibili e a sviscerarne umori ed emozioni, paure e angosce, forza e coraggio.
Se dovete affrontare lunghi viaggi per le vacanze è il romanzo che vi farà più battere il cuore.

Antonia del Sambro


Lo scrittore:
Lorenzo Sartori vive tra Crema e Milano. Giornalista e studioso di storia militare, è uno tra i maggiori divulgatori del wargame in Italia e all’estero. Dal 2000 è editore e direttore della rivista «Dadi&Piombo» nonché autore di regolamenti di gioco apprezzati in tutto il mondo. La sua produzione letteraria spazia dal fantasy al thriller passando per la fantascienza. In ambito noir, ha pubblicato, tra gli altri, Il filo sottile di Arianna (Laurana Editore, 2021), tradotto all’estero, vincitore del Premio NebbiaGialla 2020 e finalista al Premio Garfagnana in Giallo 2021. Dal 1999 si occupa di organizzazione di eventi e dal 2018 è direttore artistico del festival letterario Inchiostro di Crema. Dal 2022 dirige anche Tremosine in giallo, sul Lago di Garda.