Editore Nottetempo
Anno 2024
Genere Saggistica
336 pagine – brossura e ebook
Leggere romanzi gialli o noir è la maniera più diffusa usata dagli autori per parlare di ciò che avviene nella società. Dunque possono essere considerati tanti capitoli di storia sociale contemporanea, raccontati dai grandi della letteratura che utilizzano il registro narrativo del romanzo. Leggere questi romanzi diventa gradevole e talvolta morboso per la curiosità e la voglia di conoscere come va a finire… Certo, si tratta di romanzi e la predisposizione del lettore è inevitabilmente tranquillizzante.
Poi però ci sono autori che prendono un soggetto, lo analizzano, lo studiano, ci entrano al punto da riuscire a ricostruire i fatti in sequenza colmando le lacune storiche con la creatività e l’immaginazione al punto da non capire chi o cosa sia reale e chi o cosa sia frutto di fantasia.
Questo è ciò che ha fatto Alessandro Ceccherini. Dopo aver trattato con “Il mostro (Ed. Nottetempo, 2022)”, la figura di un insieme di persone, di riti riconosciuti con l’appellativo di IL MOSTRO DI FIRENZE, l’autore, evidentemente non pago di aver fatto ingresso negli abissi del male, ha deciso di inoltrarsi nella vita e nell’anima nera di un altro “mostro”: Donato Bilancia. Nella forma del romanzo, l’autore ha ri-costruito l’intera esistenza del killer dividendo la sua vita in 3 stadi:
Stadio n. 1: “ORDINE” è la sezione in cui Donato è un ragazzino ribelle, sprezzante delle regole e della famiglia rifiutata al punto da presentarsi con il nome di Walter quasi a volersi dare una nuova identità con un diverso destino rispetto a quello di sposarsi e lavorare come imponeva la società. Donato è soprattutto affascinato dalla facilità di guadagno che deriva dai furti. Sin da subito è attratto dal binomio gioco-lusso e presto prende consapevolezza di avere problemi a rapportarsi con le donne. Se il vizio del gioco lo divora come un tarlo, la forza usata contro le donne, prostitute soprattutto, gli dà una sensazione di riscatto immediato che svanisce rapidamente lasciandogli un freddo senso di vuoto.
Stadio n. 2: “CAOS” è la sezione in cui Bilancia ormai ha perso tutto al gioco. Si trova in un appartamento che è una topaia e si sente perso. In un momento di estrema frustrazione decide che da quel momento in poi avrà tutto ciò che vuole, compresa la vendetta contro chi ritiene di averlo tradito o di avergli girato le spalle, contro chi lo ha deriso, e la rivalsa contro le donne. È ottobre del 1997 e comincia la serie di omicidi di Donato Bilancia
Stadio n. 3: “STASI” è la sezione in cui il killer viene catturato. In questa parte c’è la vita in carcere, c’è il processo e “la fama” a lui rivolta dalle trasmissioni di cronaca della tv nazionale. Donato Bilancia ha sperato fino alla fine di poter uscire dal carcere. Mai e poi mai avrebbe immaginato che a stroncarlo sarebbe stato il COVID-19 nel dicembre del 2020.
Trattandosi di un personaggio reale, ogni caratteristica del Bilancia è verificabile. Ma questo riguarda la storia, quella che tutti conoscono e che magari hanno seguito fino all’epilogo. Ciò che invece è interessante è la ricostruzione dell’IO di Donato sin da quando era piccolo. Serial killer non si nasce, e Donato Bilancia sicuramente aveva altri progetti per la sua vita, lontani dalla legalità sin da subito e conditi da un senso di onnipotenza, tra l’altro ingiustificata, tale da creare nella sua mente il gusto del potere di togliere la vita a chi non si piega alla sua volontà o a chi ritiene responsabile della sua condizione di fallito.
Ceccherini non fa sconti, scrive senza tralasciare alcun elemento della personalità del serial killer. Leggendo le pagine di “Che venga la notte” soprattutto nella parte finale, è impossibile non riflettere sulle conseguenze che ogni atto efferato causa a chi resta a portarne il peso. E non è certo l’assassino.
Luciana Fredella
Lo scrittore:
Alessandro Ceccherini è nato in Toscana nel 1985. Ha esordito con Il Mostro (nottetempo, 2022, vincitore del Premio Cespola), romanzo dedicato ai delitti del “Mostro di Firenze”.