Editore Marsilio / Collana Farfalle
Anno 2024
Genere Giallo
240 pagine – brossura e ebook
C’è un faro, sopra il lago di Como, da cui si vede la forma particolare e unica del lago, e “i monti sorgenti dall’acque”, e quella bellezza intensa e quotidiana, non appariscente ma nemmeno troppo nascosta, di quel luogo speciale che non a caso è ormai una delle mete turistiche preferite d’Italia. Vi sembra una premessa eccessiva? Direi di no.
Perché c’è qualcosa, in questo giallo semplice e intelligente, che è molto provinciale, molto brianzolo, molto comprensibile guardando il lago dall’alto, come si fa dal faro voltiano.
C’è una villa, a Brunate, sopra Como. Bella, un po’ lasciata andare. Ci sono due cadaveri, dentro la villa: Pietro De Marchi, un vecchio notaio, e Augusta Carli, sua moglie. Sono stati colpiti di spalle, mentre guardavano la televisione, seduti sul divano uno di fianco all’altra. Il figlio Alessandro, al 99% l’assassino, siede in una poltrona, indifferente, assente. La domestica è l’unica che parla e lo fa fin troppo. Maria Zanetti. Parla per tutti, si potrebbe dire, mescolando particolari irrilevanti con informazioni fondamentali. L’arrosto che si fredda e l’iniezione per calmare Alessandro, mentalmente instabile. È antipatica a tutti e faticosa.
L’indagine, condotta dal commissario Stefania Valenti e dal commissario capo Giulio Allevi, sembra inutile. Si sanno già le vittime e si sa il colpevole, tutto sembra chiaro e lineare. Ma Stefania se lo sente, che c’è qualcosa di più o qualcosa di meno, qualcosa di diverso.
Inoltre, contemporaneamente ma apparentemente senza alcun nesso, scompare una ragazza. Sale su un traghetto e non ne scende. Sembra quasi una distrazione fatta apposta, un depistaggio.
Tuttavia, passo dopo passo e sensazione dopo sensazione, i segreti della famiglia De Marchi vengono svelati. Come per tutti i segreti, i loro custodi non vedevano l’ora di liberarsene. Perché di sicuro di segreti che vanno dritti nella tomba ce ne sono molti, ma ce ne sono ancora di più di quelli che finalmente vedono la luce del sole e smettono di fare paura e di consumare la vita. Che se c’è una certezza è che i segreti, una svolta svelati, si rivelano piccoli, innocui persino. Nel caso della famiglia De Marchi, sono i segreti di una famiglia perbene, che ha nascosto lo scandalo a costo della menzogna, che ha preferito la ricchezza alla libertà, la rispettabilità agli affetti.
L’assassino, Alessandro De Marchi, malato psichico con una straordinaria abilità manipolatoria, ha scelto di rinunciare all’arte, alla pittura per la quale era anche molto dotato, per i soldi e la comodità. È una figura emblematica, la rappresentazione di tutte le non scelte, di tutte le occasioni perse per aver ucciso lo slancio che gli diceva di buttarsi nello sconosciuto, di provare quello che non sapeva cosa fosse, di lasciar andare la famiglia per essere se stesso.
Ma anche la madre, la seconda moglie del notaio, apparentemente devota e dedita alla famiglia, ha fatto rinunce e imbrogliato le carte, scegliendo di restare con il notaio soprattutto per mantenere un alto tenore di vita.
Quanto al notaio, la sua carriera non esattamente limpida lo mette in cima alla lista di chi privilegia il denaro su tutto il resto.
E infine la domestica, Maria Zanetti, custode del segreto più scandaloso e dirompente, quella che è antipatica a tutti e pure a noi lettori, pure lei è rimasta prigioniera di se stessa, delle debolezze di gioventù, di un amore che forse non è mai stato tale.
Tutti i personaggi di questo bel romanzo sono prigionieri di se stessi, oltre che delle convenzioni sociali, delle scelte mancate, del peso dato al benessere materiale rispetto alla libertà di essere chi si è veramente. Il che ce li rende vicini, perché chi di noi non si è trovato in difficoltà nel cercare di essere se stesso?
C’è sempre molto garbo, nel modo in cui i fatti, i pensieri, i sentimenti, i dubbi vengono raccontati. C’è una certa perizia nel modo in cui la trama viene svelata. E c’è appunto quel tono angusto, un po’ soffocante, della provincia e delle sue regole ferree per quanto mai dichiarate.
Anna Da Re
Gli scrittori:
Amneris Magella è nata a Milano nel 1958 ed è medico legale. Della loro serie a quattro mani con protagonista il commissario Stefania Valenti, tradotta negli Stati Uniti e nei principali paesi europei, sono già usciti per Marsilio Ombre sul lago (2019), La ballata di un uomo solo (2021), Morte a Bellagio (2018, 2022), La sposa nel lago (2019, 2022) e Nessuno sarà dimenticato (2023).
Giovanni Cocco è nato a Como nel 1976 ed è un insegnante di lettere nella scuola secondaria. Assieme a Amneris Magella: la loro serie a quattro mani del commissario Stefania Valenti, tradotta negli Stati Uniti e nei principali paesi europei, e di cui Nessuno sarà dimenticato è il quinto romanzo, sono già usciti Ombre sul lago (2013, 2019), La ballata di un uomo solo (2021), Morte a Bellagio (2018, 2022), La sposa nel lago (2019, 2022) e Nessuno sarà dimenticato (2023) tutti nel catalogo Marsilio.