Editore Guanda / Collana Guanda Noir
Anno 2024
Genere Thriller
416 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Massimo Bocchiola
“Il passato non è mai morto. Non è neanche passato.”
Questa celebre frase di William Faulkner, contenuta in Requiem for a nun, apre e anticipa in maniera diretta e immediata la trama e l’atmosfera di Resolution (Guanda) di Irvine Welsh. Un romanzo potente, duro e complice, reso in maniera encomiabile nella traduzione di Massimo Bocchiola con differenti slang tra luoghi e ambienti diversi, con protagonista Roy Lennox, uno dei suoi antieroi turbati e sconfitti, enigmatici e indimenticabili, che conclude il racconto turbolento delle sue vicende, preceduto da Crime (2009) e I lunghi coltelli (2022) sempre editi da Guanda.
Un tunnel. Un maledetto tunnel a Brighton, che sembra avere ispirato Lewis Carroll per Alice nel Paese delle Meraviglie, dove Lennox si è rifugiato cercando di cambiare vita, con un nuovo impiego e un nuovo amore, gli ricorda il proprio passato, il trauma mai superato dell’abuso in un altro tunnel subito da ragazzino a Edimburgo insieme a un suo amico, e l’incontro con un ricco industriale di successo che potrebbe essere uno dei suoi aggressori di allora, bastano per mandare in frantumi il fragile equilibrio che sembrava aver raggiunto, nonostante una vita più sana, l’allontanamento dagli ex colleghi, dal lavoro di poliziotto e dalle tensioni con la famiglia.
La sete di giustizia e di vendetta tornerà ancora più forte e spietata, con più urgenza, proprio con la stessa intensità delle dipendenze da alcool e droga che sembravano alle spalle, ma certe ossessioni, soprattutto quando sono accompagnate da cattivi pensieri, quando riguardano il nostro io più profondo, ritornano sempre. L’astinenza dai buoni sentimenti provoca la ricerca spasmodica di emozioni e di regolamento di conti, in una spirale senza vie d’uscita, generando comportamenti autodistruttivi.
Gli amanti dello scrittore scozzese troveranno in questo romanzo le sue caratteristiche che lo hanno reso ormai un meraviglioso marchio di fabbrica, fatto di violenza e improvvisi squarci di tenerezza, di musica, di sesso e paure difficili da sconfiggere, di tanti personaggi che affollano la scena, di luoghi descritti con passione non solo nel loro aspetto urbanistico e architettonico, ma soprattutto nel contesto sociale ed economico, nel cambiamento di posti e tradizioni in una società che sta smarrendo solidarietà ed empatia: “Facile odiare qualcuno senza conoscerlo per davvero. In realtà, forse è proprio quello che serve. Li vedi solo in azione, la punta dell’iceberg, non quello che li induce a comportarsi così”.
Non mancano mai le considerazioni sulle condizioni politiche e sull’attualità, l’aumento della disparità tra classi più deboli e quelle più agiate, dell’uniformità a cui il comportamento sociale va dispiegandosi, un clima di generale rassegnazione è sempre denunciato, l’uscita dall’Europa causa Brexit ha portato un retrobottega provinciale e reazionario.
Io ringrazio Irvine Welsh per regalarmi emozioni forti da anni, per avere mostrato come ogni pagina possa essere una riflessione su noi stessi, su desideri e paure, individuali e collettivi, come ognuno sia un misto di forza e fragilità, di follia e insicurezza, e di come l’amicizia sia una condizione di vita, uno stile che ci portiamo addosso per sempre, la realtà un ponte tra dolore e momenti magici, dove la bellezza, a volte, appare a dare un senso, forse anche fugace, alla nostra storia.
Mauro Cremon
Lo scrittore:
Irvine Welsh, nato in Scozia, attualmente vive a Londra. I suoi libri, Trainspotting, Ecstasy, Acid House, Il lercio, Tolleranza Zero, Colla, Porno, I segreti erotici dei grandi chef, Una testa mozzata, Crime, Tutta colpa dell’acido, Serpenti a sonagli, Skagboys, La vita sessuale delle gemelle siamesi, Godetevi la corsa, L’artista del coltello, Morto che cammina e I lunghi coltelli sono tutti pubblicati in Italia da Guanda. Dai suoi romanzi sono stati tratti i film di successo Trainspotting e T2 Trainspotting, diretti da Danny Boyle.