Editore iDobloni del Covo della Ladra / Collana iDobloni Enigmi
Anno 2025
Genere Romanzo
336 pagine – Brossura
La casa Editrice iDobloni del Covo della Ladra ha acquisito i diritti di Trilogia Noir – Le indagini di Fabio Salvi.
La prima uscita ha riguardato Cuore apolide (la prima edizione risale al 2014). Seguiranno le altre due uscite a completare la trilogia, La doppia tela del ragno e Nel fondo più profondo. Fabio è un giornalista di cronaca nera. Stefano un poliziotto di un commissariato milanese. Sono amici e il giornalista è spesso in commissariato per poter raccogliere le informazioni necessarie per scrivere i suoi pezzi. Con il poliziotto si troverà coinvolto, oltre la sua figura di giornalista, in un caso di violenza su un minore.
Un padre che picchia suo figlio di cinque anni va controllato, seguito e messo nelle condizioni di non proseguire in questo comportamento abominevole. E, infatti, per mesi verrà controllato da Stefano e dai suoi colleghi, nel corso di diversi mesi, per poi trovare la maniera di incastrarlo.
Inoltre, Fabio subisce una forte pressione emotiva a causa di uno stalker che lo perseguita telefonicamente diverse volte al giorno, generandogli stati di ansia e paura.
Il giornalista rappresenta una persona con tratti molto malinconici e riflessivi. È sfiduciato rispetto a quello che sta subendo. Oltre allo stalkeraggio, sta attraversando un periodo di grande crisi con la sua fidanzata Marika che sente molto lontana da lui. Non c’è dialogo, c’è una distanza che sta diventando sempre più profonda. Teme di perderla, non sa come comportarsi, come recuperare ciò che di bello era presente nel loro rapporto. Lui aspetta, attende quel qualcosa che possa rimettere indietro le lancette. E quando scopre una circostanza che riguarda proprio Marika, ne rimane devastato. Ma non cerca vendetta. Ha un solo obiettivo. Quello di far aprire gli occhi alla ragazza, quello di farle capire che ciò che sta vivendo è sbagliato, che le farà del male. Sa che dirglielo sarebbe inutile, deve capirlo lei sulla propria pelle. Pur soffrendo, decide di rimanere in disparte, l’ama troppo e rischia il tutto per tutto anche a costo di perderla definitivamente. Marika è abbagliata, vive qualcosa che le procura una vitalità diversa e non fa nulla per evitarlo, non fa nulla per recuperare il suo rapporto con Fabio. Sembra che voglia vivere la vita con leggerezza, senza stare troppo a pensarci.
Capita che arrivi qualcosa che ci seduce, illudendoci e ingannandoci. Perdiamo il senso delle cose. Sta poi all’altra persona, se ha una forte sensibilità, trovare la maniera più adeguata per ripristinare ciò che si crede perduto. L’atteggiamento di Fabio parrebbe quello di una persona perdente, è un atteggiamento però fortificato dalla sensibilità, dall’essere consapevoli che bisogna rischiare, dalla convinzione che gli atteggiamenti di violenza non portano da nessuna parte. Ne siamo già circondati in maniera abbondante, aggiungerne altra sarebbe solo controproducente.
Il rapporto di amicizia tra Fabio e Stefano è basato su un forte rispetto reciproco.
Ma affronteranno un imprevisto incidente di percorso che potrebbe minare la loro amicizia. Comunque i due amici troveranno il modo di superare le incomprensioni. Il giornalista teme di arrecare con un suo comportamento un’offesa all’amico. E anche in questo caso Fabio mette al centro quelli che possono essere i desideri di Stefano, perché sa che è giusto così. Anche in questo caso è consapevole di quello che fa.
“Cuore apolide” non l’ho percepito come un giallo, anche se ci sono due fatti di cronaca da seguire, la violenza sui minori e lo stalkeraggio.
La violenza sui minori, abominevole vicenda come abominevole è il padre capace di tale atto criminoso. Un bambino di cinque anni che non può fare nessun affidamento sulla figura paterna, anzi proprio quella figura diventa il nemico dal quale cercare di difendersi e che ti lascia profondi solchi nell’anima.
Lo stalkeraggio che inizialmente Fabio affronta da solo perché non vuole far preoccupare le persone che gli sono vicine, ma arriverà il momento di chiedere aiuto.
“Cuore apolide” non è un giallo, anche se c’è un poliziotto, un commissariato con la presenza di personale con le diverse gerarchie.
Ho trovato poco rilevanti le procedure delle indagini legati ai due fatti rispetto invece alle dinamiche interpersonali, alle reazioni dei protagonisti di fronte a ciò che capita loro, a come le cose possono cambiare ritrovando le forze con le quali ripartire.
Queste ultime, viceversa, hanno un peso molto considerevole nel bilancio della storia.
Il peso che possono avere l’andamento e l’evoluzione dei comportamenti umani.
Cecilia Dilorenzo
Lo scrittore:
Roberto Pegorini vive a Casazza, un piccolo paesino della bergamasca, sul lago di Endine, anche se è milanese dove ha trascorso 36 anni della sua vita (classe 1969) e dove tuttora lavora. Giornalista e uno scrittore, dategli una tastiera e lui sta bene con sé stesso.
Nasce come giornalista e svolge questa professione dal 1994, soprattutto come nerista, la sua vera passione. Come scrittore, invece, ha pubblicato i romanzi “Vita a spicchi” (con prefazione di Gianmarco Pozzecco), “Cuore apolide” (prefazione di Cesare Cadeo), “La doppia tela del ragno”, “Nel fondo più profondo” (che formano una trilogia acquistabili sia singolarmente che in un cofanetto), “Almeno non questa notte”, “Lo hijab mancante. Inoltre ha preso parte ad alcune antologie di racconti insieme ad altri colleghi.
Da giugno 2020 a giugno 2023 è stato anche curatore della collana Cromo, per la casa editrice Caosfera, che seleziona romanzi noir, gialli, thriller e crime.
Nel 2023 “ ha ricevuto una menzione al Festival Giallo Garda per “Almeno non questa notte” ed è arrivato quarto all’Undicesimo premio internazionale Città di Sarzana, sempre con questo romanzo. Dall’estate 2021 collabora con la Libreria Covo della Ladra per il format YouTube “Una valigia di libri”.