Cristina Cassar Scalia – Delitto di benvenuto

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Editore Einaudi / Collana Einaudi Stile libero
Anno 2025
Genere Giallo
320 pagine – brossura o ebook


“Ma viri tu se è normale mandare un cristiano in una città sconosciuta proprio a Natale, quando quello magari se ne voleva stare in famiglia. Potevano aspettare una settimana, no?”.
Questo pensa il maresciallo Calogero Catalano di Noto, riferendosi al nuovo commissario di polizia che arriverà a momenti da Roma. Ma chi è? E perché?
Lo stesso pensiero, formulato con diverse parole, frulla nella testa di Scipione Macchiavelli (è lui!), mentre sul treno si avvicina pieno di dubbi e di timori alla sua prossima sede, Noto.
Dicembre 1964. Mancano pochi giorni a Natale, e il commissario di polizia Macchiavelli, in castigo, sta per prendere servizio senza alcun entusiasmo nella sua nuova sede.
E fa pure freddo!

Chissà perché si associa la Sicilia al sole, al caldo, e ora un vento gelido sferza le strade della cittadina, mentre l’uomo approda al suo nuovo lavoro. Che faccia parte anche quello del castigo? Punizione di cui il lettore non sa nulla: solo più avanti si scopriranno i suoi peccati, che gli hanno ribaltato la vita da un giorno all’altro.
È così che noi lettori, ormai frequentatori assidui di Vanina Guarrasi (la precedente protagonista dei romanzi della Cassar Scalia) ci troviamo d’emblée alle prese con un nuovo personaggio, un uomo. Epoche diverse, diversa ambientazione. Sempre Sicilia è, con quel giusto di dialetto che ci ricorda tanto il maestro Camilleri e i suoi romanzi, ma con una connotazione diversa, tutta personale. E assai piacevole, aggiungo.

Scopriamo subito che Scipione a Roma, al commissariato di Via Veneto, svolgeva un tipo di lavoro ben diverso, più…piacevole, se vogliamo: bella vita, mondanità sfrenata e pochi casi seri a cui lavorare. Da qui si deduce che l’esperienza non sia molta, e questo è certo il maggior timore che lo travaglia quando mette piede in commissariato.
Ma a Natale cosa volete che succeda? si dice per farsi animo. La gente compra regali, prepara festeggiamenti, si scambia auguri… Invece no.
Una mesta signora, giovane madre di cinque figli, viene a denunciare la scomparsa del marito, direttore della locale banca, Brancaforte. Voci di paese lo dicono usuraio, altre “fimminaro”, cioè con addirittura due amanti… Insomma, qualche motivo per essere fatto sparire lo aveva, il buon Brancaforte.

La ricerca parte in sordina, con l’aiuto di una buona squadra, e con il sottofondo delle luci e dell’atmosfera natalizia. Macchiavelli scopre intanto, e noi con lui, pagina dopo pagina, la vita netina. La pensione (triste”!) dove alloggia; la nobiltà locale che gli dimostra subito simpatia; la vita di paese che scorre fra pettegolezzi e antichi retaggi, come il delitto d’onore e la “fuitina”.
E scopre pure una farmacista che lo strega dal primo momento: affascinante e riservata, Giulia Marineo raccoglie le confidenze dei suoi clienti e, pur mantenendo le distanze, lo aiuterà parecchio nelle indagini. Giulia – unico sprazzo di sole in questo inizio traumatico – gli dà energia ed entusiasmo per svolgere il suo lavoro.
Il freddo incalza, i riscaldamenti sono un sogno lontano, tranne qualche stufetta derelitta, e dormire con tre piumoni diventa una necessità.
Ma c’è di peggio. Brancaforte viene trovato morto, ucciso! Riuscirà il nostro eroe a sopportare la vista del morto ammazzato senza sentirsi male? O peggio svenire? Del resto, c’è sempre una prima volta. Se sei un poliziotto poi, hai più possibilità che accada.
Mi fermo qua.
Vi dico solo che non solo riuscirà a guardare il cadavere da vicino, ma procedendo nell’indagine si scoprirà con sua stessa sorpresa, intuitivo, capace (ovviamente con l’aiuto della sua squadra) e arriverà a risolvere il caso con onore.

Bella scoperta il commissario Macchiavelli, e siamo quasi certi che questa sarà solo la prima delle sue avventure!
La bellezza della città barocca che conosciamo qui è descritta con dovizia di particolari: i balconi dagli artistici fregi, le colonne, i palazzi nobiliari in pietra chiara, le scalinate, le chiese. Come quando descriveva Catania, la Cassar Scalia fa trasparire dai suoi racconti l’amore per la Sicilia e le sue bellezze. Anche se insolitamente fredda, nulla toglie al suo fascino e alle sue suggestioni.
I personaggi di contorno sono piacevoli, molto ben descritti, ciascuno con il proprio vissuto e le proprie connotazioni, e non ci fanno mai rimpiangere i protagonisti della serie precedente. La storia gialla, interessante e ben strutturata – simpatico il dettaglio di fra Bambino che vede il diavolo – scorre veloce fino alla parola fine. Attendiamo la prossima avventura di Scipione!

Rosy Volta


La scrittrice:
Cristina Cassar Scalia, è originaria di Noto. Medico oftalmologo, vive e lavora a Catania. Ha raggiunto il successo con i romanzi Sabbia nera (2018 e 2019), La logica della lampara (2019 e 2020), La salita dei Saponari (2020 e 2021), L’uomo del porto (2021 e 2022), Il talento del cappellano (2021 e 2022), La carrozza della Santa (2022 e 2023), Il Re del gelato (2023 e 2025), La banda dei carusi (2023 e 2025) e Il Castagno dei cento cavalli (2024) – tutti pubblicati da Einaudi – che hanno come protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi; da questi libri, venduti anche all’estero, è stata tratta una serie tv per Canale 5. Sempre per Einaudi ha pubblicato Delitto di benvenuto. Un’indagine di Scipione Macchiavelli (2025). Con Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni ha scritto il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (Einaudi Stile Libero 2020).
L’anno successivo (2021) sono usciti L’uomo del porto e Il Talento del cappellano, seguiti poi nel 2022 da La carrozza della Santa e nel 2023 da Il Re del gelato e da La banda dei carusi.
Dai romanzi della Scalia è tratta la serie Vanina – Un vicequestore a Catania, in onda su Canale 5 dal 2024 e alla cui sceneggiatura ha lavorato la stessa scrittrice. Nello stesso anno viene pubblicato Il castagno dei cento cavalli sempre con protagonista il vicequestore Giovanna Guarrasi e il commissario in pensione Biagio Patanè.