Editore Guanda / Collana Guanda Noir
Anno 2025
Genere Noir
208 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Alba Bariffi
“Dato che non era per nulla coinvolto nella faccenda, pensò Garner, né emotivamente né praticamente, tutto quello che doveva fare era stare indietro e osservare. Era, dopotutto, ottimo materiale per un romanzo d’azione che un giorno avrebbe potuto divertirsi a scrivere.”
Quando si legge un romanzo della fine degli anni ‘40 come quello di Roy Fuller non si può che rimanerne pienamente soddisfatti, avvinti da un’atmosfera noir che coinvolge e intriga, in grado di restituirci la reale cifra di una narrazione capace di esercitare, ancora oggi, un fascino irresistibile.
Una storia in cui ogni elemento è misurato, armonioso, perfettamente intrecciato a una trama che si dipana elegante in cui descrizione, riflessione e inquietudine si sfumano e si mescolano grazie a una prosa densa, ricercata e sempre piacevole, capace di tracciare con accuratezza i contorni di un’ambientazione ammaliante e il profilo psicologico di un protagonista che lascia il segno.
George Garner, scrittore divorziato di mezza età, è infatti un investigatore sui generis, originale e particolarmente interessante, che si ritrova suo malgrado coinvolto nella misteriosa sparizione di un vecchio compagno di scuola, unico amico con cui riesce a intrattenere un rapporto autentico grazie a una fitta corrispondenza. Disincantato e adagiato nella monotonia di un lavoro routinario presso una casa editrice, George si ritrova così strappato dalle sue giornate rassicuranti, imprigionato a poco a poco fra le spire ansiogene di una vicenda che lo trascinerà fra le strade della Londra degli anni ‘40 – inconfondibile ed evocativa, sfondo assolutamente perfetto per le atmosfere della storia – alla ricerca di indizi e prove, pedina inconsapevole di un disegno più ampio che si svelerà solo nel finale.
Un mistero oscuro e angosciante, che, diventando man mano sempre più avvincente, si muove sinuoso fra le pagine, rivelando lucido il vero volto di un’umanità ambigua, riflesso di una società infida, colta nelle sue tinte più cupe e nascosta da una patina ipocrita destinata inesorabilmente a creparsi sotto la lente di un’analisi acuta, sottile, che Fuller riesce a esprimere con garbo e senza eccessi, lasciando al lettore e alle sue emozioni il compito di guidare una riflessione spontanea, a tratti amara, che lascia il segno. Ed è proprio fra le pieghe di queste inquietudini potenti, che si esprime magnetica la forza del noir, genere ancora oggi attuale e stimolante, cuore pulsante di un romanzo che riesce a essere esperienza di lettura godibile, raffinata e contemporaneamente profonda.
Un ultimo accenno merita infine la copertina del romanzo, elegante, raffinata e curatissima in ogni dettaglio – dalla copertina adatta alle atmosfere della storia alla scelta dei colori a contrasto – è capace di attirare l’attenzione dei lettori appassionati del genere ma non solo.
Linda Cester
Lo scrittore:
Roy Fuller (1912-1991) è stato un romanziere e poeta inglese. Ha iniziato a scrivere poesie in giovane età, pubblicando la sua prima raccolta nel 1939. Oltre che scrittore è stato avvocato, ha prestato servizio nella Marina militare britannica e ha insegnato Poesia alla Oxford University. A partire dagli anni Cinquanta si è dedicato anche alla narrativa, con romanzi, memoir e libri per l’infanzia. Nel 1970 è stato insignito della Queen’s Medal for Poetry e nel 1980 del Cholmondeley Award dalla Society of Authors.












