Anno 2013
336 pagine – rilegato con sovracopertina[divider]
Pedro diventa irrintracciabile subito dopo e nel contempo si scatena una serie di delitti – spacciati per morti accidentali – per i quali viene avviata un’indagine capitanata da Lorenzo Toccalossi, procuratore capo appena trasferito a dirigere la Direzione distrettuale antimafia, Centofanti e Bartolomeo Bussi, caporedattore centrale dell’Informazione, il quotidiano nazionale. Ma è come scoperchiare il vaso di Pandora, dal quale fuoriescono appalti truccati, speculazioni edilizie, spaccio di droga e quant’altro. E tutto alla luce del sole.
Romanzo molto godibile, quello scritto a quattro mani da Roberto Centazzo e Fabio Pozzo, nel quale convivono tre personaggi che provengono da mondi completamente diversi, ma proprio per questo complementari: un maresciallo, un giornalista e un giudice. Bartolomeo Bussi nasce dalla penna di Fabio Pozzo, al quale trasmette carattere e professionalità, alla ricerca dello scoop che possa farlo emergere. Lorenzo Toccalossi e Luigi Centofanti, invece, sono creati da Roberto Centazzo, colleghi ma anche amici e uniti dalle stesse passioni, tra le quali il mangiar bene e il voler risolvere casi complicati. Sullo sfondo, una Liguria offuscata da appalti truccati, complici gli amministratori locali e le società prestanome che sembrano scatole cinesi.
Non avete che da leggere il libro, sotto l’ombrellone o davanti a un bel piatto di trenette al pesto.
Gli scrittori:
Roberto Centazzo di gavetta ne ha fatta parecchia, passando dalla laurea di giurisprudenza, all’esperienza in polizia. Sempre per un fine ultimo: quello di scrivere romanzi polizieschi. Dopo aver provato a pubblicare con editori molto piccoli, è approdato alla Fratelli Frilli Editori nel 2010 e non si è ancora fermato. Ha pubblicato tre romanzi per la casa editrice genovese (Giudice Toccalossi, indagine all’ombra della Torretta -2010,Toccalossi e il fascicolo del 44 -2011 e Toccalossi e il Boss Cardellino – 2012. Ora esce con TEA Libri il suo ultimo libro, scritto a quattro mani con:
Fabio Pozzo, genovese e giornalista della Stampa. Si è occupato di cronaca e di economia. Oggi è all’Ufficio Centrale di Torino. Segue da sempre i temi legati al mare, dall’industria nautica allo shipping, dalla storia della navigazione alla vela e alle grandi regate. Ha scritto I colori dell’Oceano con Simone Bianchetti (Longanesi 2003, Tea 2005), Ho sposato l’Oceano con Inbar Meytsar (Longanesi 2004), Assolvete l’Andrea Doria (Longanesi 2006, Tea 2008).
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