Linwood Barclay – Senza dirsi addio

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Senza dirsi addio
Il libro:
Editore Piemme / Collana Paperback Adulti
Anno 2011
384 pagine – brossura
Traduzione Barbara Murgia
La trama:
“Mia madre si chiamava…si chiama Patricia”. Sembrava in conflitto con la parte di sé che aveva accettato la loro morte. C’erano ancora scintille di speranza, come braci di un bivacco abbandonato.
Cynthia Bigge, adolescente come se ne vedono tante, con i soliti conflitti, ne combina una davvero grossa..dice ai genitori che va a passare la serata con la sua amica Pam e invece si incontra con Vince Fleming, ragazzo difficile, famiglia problematica. Il padre di Cynthia,  Clayton Bigge, scopre la tresca e riporta a casa la figlia quattordicenne, con l’intenzione di farle una ramanzina coi fiocchi, ma lei si rifugia in camera, ubriaca di birra e urlando auguri di morte per quell’uomo che le ha fatto fare una figura orribile davanti a Vince.
Al risveglio, ancora intontita dall’alcool e confusa dalla serata precedente, si aggira per casa e scopre che non c’è traccia dei suoi genitori, né di suo fratello. Dopo varie supposizioni, tra cui anche quella che la sua famiglia le abbia voluto dare una lezione per il suo comportamento, inizia a preoccuparsi seriamente.
E chiama la polizia..ma dovrà attendere ben 25 anni prima che si sappia qualcosa delle vere ragioni della loro sparizione. Ed è come aver sollevato un vespaio gigantesco..
Barclay ha la capacità di trasformare scene di vita “ordinarie”, in fenomeni angoscianti, che qualsiasi famiglia potrebbe vivere. In questo caso è la ragazzina quattordicenne alle prese con i conflitti tipici, i primi innamoramenti. Le prime sbornie. Avere sempre l’impressione di non essere compresi in questa fase della crescita e che tu, figlio, sia lontano anni luce dalle esperienze dei tuoi genitori. Quante volte ho sentito urlare: “Mamma, papà, voi non capite. Ai vostri tempi era diverso!”. Quanto ci si sbaglia crescendo, quando si arriva alla consapevolezza che la vita è una ruota, inesorabile. Gli adolescenti a loro volta diventeranno genitori e solo in quel momento capiranno quanto avevano ragione i loro predecessori.
E’ importante, a prescindere dagli sbagli che si possono commettere, sapere che i tuoi genitori ti saranno sempre accanto, che correranno in tuo soccorso quando farai l’ennesimo sbaglio. Che non ti cacceranno di casa, se scambi la tua abitazione per un albergo.
E la sensazione che ha provato Cynthia è stata quella di essere stata abbandonata a sé stessa, punita per la sua bravata e per 25 anni lasciata a macerare nelle colpe e nei rimorsi. Di non essere stata la figlia ideale.
Ancora una volta, lo scrittore è riuscito ad evocare le paure che possono scaturire nella vita reale, non c’è niente di inventato..possono essere dei vicini di casa assassinati o una ragazzina che ha perso i suoi genitori e suo fratello inspiegabilmente.
Bel libro, Barclay ha uno stile che, lentamente e inesorabilmente, ci porta ad essere coinvolti nella storia passo per passo, senza scossoni. Li lascia tutti all’ultimo e in un attimo il libro è finito.
Ora mi rimane un leggerissimo dubbio….ma, sappiamo veramente chi sono le persone che ci circondano?
Questa la scheda del libro: Senza dirsi addio
E qui la recensione de “Il vicino di casa”: Il vicino di casa
Qui l’intervista che ho realizzato: Intervista Linwood BarclayLo scrittore:
Nasce negli Stati Uniti e, dopo essersi laureato in Lettere, ha lavorato per 14 anni alla “Toronto Star”, famosa testata giornalistica canadese.
Dal 2007 ha iniziato a tempo pieno la sua carriera di scrittore. Il primo romanzo “Senza dirsi addio”, edito da Piemme nel 2009, ha venduto milioni di copie ed è stato tradotto in più di trenta lingue.