Andrea Fazioli – Il giudice e la rondine

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Editore Guanda Collana Microcosmi
Genere noir
Anno 2014
128 pagine – brossura

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giurongrandeElia Contini torna a Giornico, paese del Canton Ticino chiuso fra le montagne e i dirupi. La primavera è alle porte e lo dimostrano le rondini che cominciano ad arrivare – ma non si erano estinte? – e lo sforzo della rinascita, dentro la crosta dell’inverno.

L’investigatore avrà a che fare questa volta con un incarico bizzarro: tenere d’occhio Mario Madocchi, ex giudice sospeso dall’incarico per sfruttamento della conoscenza di fatti confidenziali. Alice, sua moglie, ritiene che sia tormentato da qualcosa di oscuro. Contini pensava fosse il solito marito fedifrago, ma capisce che c’è sotto molto di più e si fa guidare dall’intuito, da sempre metodo migliore per arrivare a risolvere anche i casi più intricati.

Nonostante i suoi problemi personali dovuti ad alcuni debiti e ad una vita sentimentale incerta, si butta a capofitto alla ricerca di indizi che possano fare chiarezza sul mistero.

Ma ciò che l’aspetta, sotto la patina della tranquillità di un paesino di montagna, è una voragine di corruzione e criminalità, che come sempre lasciano spazio a episodi violenti e inaspettati.

Dopo una pausa con “Uno splendido inganno”, in cui l’investigatore privato Elia Contini non era presente (l’autore gli ha concesso una vacanza), ritroviamo il protagonista in questo romanzo breve pubblicato da Guanda.

La trama è ben articolata e tutto si svolge in uno spazio circostritto quale un’amena località – Giornico – situata nel punto dove comincia la montagna, quella vera, chiuso fra le montagne e I dirupi. I campanili, la torre, I ponti a schiena d’asino. Come a voler sottolineare che anche nei luoghi più imprevedibili la criminalità crea l’humus adatto per I suoi loschi traffici.

Anzi, proprio in questo modo diventa più difficile essere scoperti.

I personaggi sono ben delineati e il nostro Elia Contini, l’investigatore alto, dal volto tagliente e irregolare, I suoi occhi chiari e il carattere ombroso, fa da contraltare al Commissario De Marchi della Polizia cantonale , alle prese con un’indagine parallela – Leonardo Brizzi, un mafioso di piccolo calibro, era stato trovato privo di conoscenza in un sottopassaggio della stazione ferroviaria di Lugano.

Un rapporto fra I due che viene approfondito solo verso la fine del romanzo che, per la sua natura breve, non è riuscito appieno a dare respiro alla storia, seppur piacevole e dettagliata.

La narrazione fresca e lo stile semplice della prosa sarebbero stati esaltati da un numero maggiore di pagine, nelle quali si sarebbe potuto dare ulteriore spazio di approfondimento a trama e indagini.

Sicuramente un romanzo da “bere” in un pomeriggio.

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Lo scrittore:
Andrea Fazioli è già passato su Contorni di noir, in occasione dell’uscita del suo romanzo “Uno splendido inganno”, pubblicato da Guanda nel 2013. Prima ancora, sempre con la stessa casa editrice erano usciti “L’uomo senza casa” nel 2008 per il quale ha vinto il Premio Stresa, “Come rapinare una banca svizzera” nel 2009 e “La sparizione” nel 2010, Premio La Fenice Europa.
Per l’editore Dadò ha pubblicato nel 2005 Chi muore si rivede. In edizione tascabile, i suoi romanzi sono offerti dalla casa editrice TEA. In Germania, escono per BTB Verlag (Randomhouse); le edizioni Plaisir du Lire hanno tradotto in francese Chi muore si rivede ; prossimamente sono previste traduzioni in altre lingue. Suoi racconti si trovano in antologie, giornali e riviste.
Il suo sito è http://www.andreafazioli.ch/