James Runcie – Sidney Chambers e l’ombra della morte

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ombra_della_morte180James Runcie è nato a Cambridge, dove si è laureato in Letteratura inglese. Direttore artistico del Festival della Letteratura di Bath, è autore di romanzi, saggi e articoli, produttore televisivo e regista (ha girato, tra l’altro, J.K. Rowling: A Year in the Life per il quale ha seguito la scrittrice nella sua vita quotidiana, mentre completava l’ultimo volume di Harry Potter, ottenendone interviste esclusive a cuore aperto). È figlio di Robert Runcie, arcivescovo di Canterbury dal 1980 al 1991, alla cui vita si è ispirato nella creazione della serie Grantchester.

Per Antonio Vallardi Editore e nelle librerie da marzo 2016, il libro che ha ispirato la serie TV Grantchester:

Inghilterra, anni Cinquanta. Alla piccola e apparentemente idilliaca cittadina di Grantchester, nella contea di Cambridge, non manca nulla, nemmeno la giusta dose di intrighi e misteri.
Per questo motivo e per un’eccentrica inclinazione personale, il reverendo Sidney Chambers non si occupa solo delle anime dei suoi parrocchiani, ma anche dei loro segreti… Giovane, attraente e scapolo, amante del jazz ed ex soldato tormentato dai ricordi di guerra, Sidney Chambers ha un’innata passione per l’investigazione.
Così, quando una serie di casi misteriosi e inquietanti sconvolge la pace di Grantchester, decide di aiutare lo scontroso ispettore Keating a risolverli, riuscendo a penetrare cuori e segreti, là dove il poliziotto deve fermarsi.
In questo primo libro della serie Grantchester, James Runcie immerge il lettore in una seducente atmosfera retrò, intessendo delitti, geniali intuizioni e colpi di scena con un ritmo mozzafiato.

Con un tocco di Agatha Christie e un pizzico dell’Ispettore Barnaby, un nuovo eroe irrompe nel mondo del giallo.

Sidney Chambers è il degno successore di Padre Brown» Daily Mail

«Una lettura irresistibilmente old-fashioned che ci fa rivivere le incantevoli atmosfere dei villaggi inglesi degli anni Cinquanta» The Times

«I gialli intimisti e confidenziali di Runcie ci offrono un ritratto impareggiabile dell’immediato dopoguerra» The New York Times