A. J. Rich – La mano che ti nutre

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_la-mano-che-ti-nutre-1457280120A. J. Rich è lo pseudonimo dietro cui scrivono Amy Hempel e Jill Ciment.
Amy Hempel (Chicago, 1951) ha studiato scrittura creativa con Gordon Lish. È una delle scrittrici di racconti più affermate della letteratura americana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Ragioni per vivere (1985), Alle porte del regno animale (1990), Rientrata (1997) e Il cane del matrimonio (2005). L’uscita di ciascuno di questi libri è stata accolta dall’entusiasmo dei critici, che hanno assegnato alla Hempel numerosi premi e riconoscimenti. I suoi lavori sono stati poi riuniti in un’unica raccolta, Ragioni per vivere. Tutti i racconti (Mondadori), inserita nella classifica dei Dieci migliori libri dell’anno del “New York Times”.
Jill Ciment (Montréal, 1955) ha pubblicato racconti, memoir e romanzi. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il National Endowment for the Arts, il NEA Japan Fellowship Prize, due volte il New York State Fellowships for the Arts, il Janet Heidinger Kafka Prize, e il Guggenheim Fellowship. Insegna all’Università della Florida.

Mondadori Editore ha deciso di pubblicare il romanzo “La mano che ti nutre”, nelle librerie dal 22 marzo 2016, del quale vi riportiamo la sinossi:

Morgan Prager ha trent’anni e sta finendo la sua tesi di dottorato sulla psicologia delle vittime. È da poco fidanzata con Bennett, sexy e possessivo ma incredibilmente riservato. Una mattina Morgan torna dall’università e trova Bennett in un lago di sangue, sbranato a morte dai tre cani che lei ha salvato dalla strada. Sconvolta e terrorizzata dalla violenza degli animali, si sente improvvisamente vittima della stessa sindrome che studia all’università: un patologico altruismo, che quando agisce in modo disinteressato può fare più danni di qualsiasi cattiva intenzione. Ancora scioccata da quello che è accaduto e sopraffatta dal senso di colpa, Morgan cerca di rintracciare i genitori di Bennett per dare lei stessa la terribile notizia. Ma quello che presto scopre è che i genitori non esistono, non c’è nessun numero 42 in rue Saint-Urbain a Montréal, e molte delle cose che il fidanzato le ha detto non hanno nessun riscontro nella realtà. Tutto quello che le ha raccontato – la sua famiglia, il lavoro, la casa dove vive – sono bugie. La verità è che Bennett ha altre due fidanzate e una ex moglie, e una dopo l’altra muoiono in circostanze quantomeno sospette. Il tentativo di Morgan di scoprire chi era davvero il suo uomo diventa allora qualcosa di ben più urgente di un’indagine su un’identità manipolata, diventa questione di vita o di morte. Se vuole rimanere in vita, Morgan deve scoprire come è veramente morto Bennett e chi sta uccidendo le donne della sua vita. Inquietante e provocatorio, La mano che ti nutre non è solo un romanzo dalla suspense inarrestabile, ma anche una storia raccontata da due scrittrici eccezionali, dove la precisione della scrittura e la capacità di scendere nel profondo dell’animo umano sono al servizio di una trama che non lascia scampo.