Maurizio Foddai – Un testimone pericoloso

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Editore Libromania
Anno 2016
Genere Thriller/Noir
253 pagine – ebook
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downloadSiamo a Torino, il protagonista – Serse Apolloni – è un architetto. Ha una grande passione, che è la scrittura. Infatti ha pubblicato on line un romanzo con lo pseudonimo di Calvin Perry. Scrivere è la sua valvola di sfogo e la fuga dalla realtà.
Le sue giornate sono scandite da impegni, stress, appuntamenti, imprevisti lavorativi, insomma la solita routine a cui è sottoposta la stragrande maggioranza delle persone. E come la stragrande maggioranza delle persone sogna di potersi buttare alle spalle la monotonia della sua vita attuale e vivere una vita completamente differente, lontano da tutto. E un bel giorno arriva finalmente e del tutto inaspettata la svolta. Serse è l’unico erede di una cospicua eredità di una zia che lui non vedeva e non sentiva da quarant’anni.
Da questo momento in poi la sua vita cambierà definitivamente.
Vicende più grandi lui ed incontri burrascosi cambieranno per sempre il percorso di vita di Serse Apolloni.
Le mie impressioni di lettrice a fine lettura sono state contrastanti, nel senso che ho apprezzato la morale che credo di aver tratto dalla storia raccontata ma d’altro canto sono rimasta poco convinta e coinvolta dalla parte “thriller” della vicenda.
Come il protagonista chi non sogna una svolta nella propria vita, chi non vorrebbe fuggire e ritagliarsi una vita su misura. Sogni ad occhi aperti che tutti nascondono nei propri cassetti. E poi quando la svolta arriva, saranno rose e fiori? Oppure paradossalmente potremmo capire che in fondo la vita che viviamo, nonostante ratta di noia e routine, è pur sempre la nostra vita e molto probabilmente la rimpiageremmo?
Questa rappresenta la morale che credo di aver tratto, le impressioni che ho dedotto attraverso i miei occhi di lettrice. Un punto molto forte della storia, il punto di partenza da dove poi prenderà forma tutto quello che accadrà, gli avvenimenti, gli incontri, le decisioni prese. Un punto di vista che mi ha coinvolta molto come lettrice.
Lo sono stata meno, invece, per quanto riguarda la vera e propria storia legata al thriller.
Mentre leggevo mi sembrava di essere in autostrada, andando a 130 km. fissi, lasciatemi passare la metafora.
Tutto lineare, tutto uguale, senza scossoni, sono arrivata ugualmente a destinazione (finale del libro), ma come ci sono arrivata? Senza nessun sussulto.
Un thriller mi conquista quando gli indizi sono sparsi qua e là, quando sono ben camuffati tra le righe del libro, sai che ci sono, che sono lì a disposizione, ma nello stesso tempo sono talmente ben camuffati che sembra quasi si prendano burla del lettore e poi arriva il sussulto, lo scossone che ti regala la sorpresa. Qui no, e lo leggiamo già sulla copertina “Un romanzo avvincente in cui nulla accade per caso”.
Dopo il primo, il secondo, il terzo incontro e così via – con gli altri personaggi che di volta in volta incroceranno la strada del protagonista – sai già a priori che non accadono per caso, ma sono raccontati perché c’è una preciso aggancio, ma manca quel pathos che quasi non te li fa sembrare indizi. In questo modo non riesco come lettrice ad avere quell’effetto sorpresa che cerco in un thriller che mi coinvolga e che mi convinca.
Lo spunto da dove partire c’è, la ricerca di una vita migliore, i vari personaggi anche sono presenti, varie umanità che si presenteranno nella vita di Serse Apolloni cambiandogliela per sempre. Per il protagonista basta trovarsi al momento sbagliato e al posto sbagliato perché tutto prenda una piega pericolosa, perché cominci a prodursi un effetto domino che non sarà più possibile fermare. Incontri, qualcuno gli darà una parvenza di amore, uno amore tra uomo e donna, l’altro amore fatto di solidarietà nei confronti di un perfetto sconosciuto. Un altro il confronto con il male, cosa si è disposti a fare quando si è entrati in un determinato ingranaggio e hai soprattutto qualcosa che spacca l’anima e che vuoi nascondere con tutte le tue forze?
Concludendo, da una parte non sono stata particolarmente coinvolta dal modo in cui la storia è stata sviluppata ma nello stesso tempo mi ha decisamente più colpita la scintilla che dà il la alla storia. E il bilancio allora direi che finisce in pari.

Cecilia Dilorenzo
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Maurizio Foddai è nato nel 1957 a Torino. Prima di dedicarsi a tempo pieno alla professione di architetto, prevalentemente come urbanista, ha coltivato la passione per il Teatro come attore con le compagnie Torino Spettacoli, Il Teatro delle Dieci diretta dal regista Massimo Scaglione e l’Accademia Attori, specializzata in gialli interattivi con l’intervento diretto del pubblico. Con lo pseudonimo di Mike Webb, ha scritto la commedia poliziesca Brividi sotto il sole.