Richard Price – Balene Bianche

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Editore Neri Pozza – Collana I Neri
Anno 2016
Genere Noir/ Police procedural
352 pagine – brossura
Traduzione di L. Briasco

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balene_bianche_01Certe volte, quando per via del tempo e del resto delle cose da fare mi ritrovo con un po’ di “arretrati”, allora mi piace mettermi un po’ alla prova ed iniziare a leggere più di un libro contemporaneamente. Di norma non è mio costume, ma certe volte questo esercizio si rivela utile per confrontare – sebbene su generi diversi – gli autori che si leggono. Ecco allora che mi trovo a portare avanti la lettura di tre libri e mi rendo conto di come alcuni si lascino molto meno volentieri di altri e di come certi autori siano più o meno bravi a trattenere il lettore sulla loro pagina. Il trittico in questione vede tra gli altri una delle ultime uscite di Neri Pozza, un “police procedural” americano ad opera di Richard Price (che nella versione originale aveva scritto con lo pseudonimo di Harry Brandt). Se avete intenzione di mettervi a leggere questo poliziesco munitevi di un taccuino o di un block notes, perché il novero dei personaggi che incontrerete è decisamente fuori dalla norma (siamo a circa una cinquantina entro la prime 100 pagine…). Ma non temete: la cosa – per quanto anomala – non distrae. Cominciamo.

È vero, potrà apparirvi lento all’inizio, ma Price – fedele allo stile police procedural – costruisce la sua storia pezzetto per pezzetto, senza tralasciare nulla poiché potrebbe incrinare il quadro che traccia davanti al lettore. Gli appassionati del genere sono abituati a questo incedere sistematico, fatto di luoghi, descrizioni rapide e un susseguirsi di personaggi che per lo più sono nomi che fanno contorno piuttosto che attori rilevanti nella trama.  Il fatto è che questo aspetto lo si evince nel divenire della storia e all’inizio può di certo portare un po’ di smarrimento. Una prima derivazione dal genere Price la fa quando, seppur parlando dei poliziotti che un tempo avevano fatto parte di un gruppo chiamato Wilde Geese, mette ad assoluto protagonista del suo romanzo Billy Graves. Così invece che della “squadra”, sempre presente in verità ma sullo sfondo, il racconto mostra come questo poliziotto – l’unico di questa gruppo ancora operativo – si barcameni tra il suo lavoro e la sua vita privata e di come spesso le due cose collidano.

Non troverete climax, non troverete colpi di scena, ma questo non vuol dire che il ritmo, le descrizioni e le situazioni non trasmettano tensione emotiva ed empatia. Nonostante la messe di nome e persone, Price riesce sempre a far scorrere tutto quanto in modo fluido, come durante un serial quando si assiste alla panoramica della macchina da presa e ad una sequenza d’azioni che s’incastrano tra loro con precisione millimetrica. Non c’è il classico aspetto noir, perché il genere è più un pretesto per riflettere sulle persone, piuttosto che raccontare una vicenda thrilling o la ricerca dell’assassino. La tensione la continuano a trasmettere i ritrovamenti di cadaveri, quelle “Balene Bianche” da cui il titolo. Si tratta di un nome che la squadra ha dato a tutti quei pregiudicati che seppur colpevoli, hanno però evitato la condanna e sono rimasti fuori di galera. Quando una serie di questi inizia ad essere uccisa e Billy ne intuisce un metodo comune, ecco che il racconto subisce un piacevole balzo in avanti. Ma lascio il resto a voi.

Ultime cose: bello il modo con cui Price tratteggia i suoi personaggi. Non ci sono descrizioni piatte e per ognuno c’è una frase topica che lo riassume: “Castro inalò ancora per poi soffiare tanto di quel fumo da annunciare un nuovo papa”, giusto per capirsi. Coglie il lato umano del detective duro e puro mostrando le sue piccole paure, i limiti e le cose che lo segnano. È un libro che piace a tutti quelli che amano le serie tv classiche come “The District”, “NCIS” e similari.

Michele Finelli
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Lo scrittore:
Richard Price è autore di sceneggiature, libri autobiografici e grandi romanzi dickensiani. Durante la sua carriera ha ricevuto svariati premi prestigiosi, tra cui un Edgar Award, un Writers Guild of America e una nomination agli Oscar per la migliore sceneggiatura non originale de Il colore dei soldi di Martin Scorsese. Tra le sue opere La vita facile (Giano 2008, BEAT 2011), I Wanderers (Giano 2009).