Kati Hiekkapelto – Senza Scampo

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Editore Atmosphere Libri Collana La Biblioteca del Giallo
Anno 2016
Genere Noir
307 pagine – brossura e ebook
Titolo originale: Suojattomat
Traduzione di Delfina Sessa


531Con orribile e colpevolissimo ritardo mi metto in pari con quanto letto per voi negli ultimi mesi. Complice una serie prolungata di situazioni al limite del “Flying Circus” dei Monty  Phyton, più un momento di pigrite acuta post-vacanziera, ecco che le mie recensioni sono rimaste incastrate nell’hard disk del mio fido Mac fino ad oggi. Di che si parla di bello? Ma di nordici ovviamente! Sono sempre particolarmente garrulo quando Cecilia mi solletica la curiosità dandomi in pasto nuovi autori di Nordic Noir, e a parte un piccolo caso – e non si trattava proprio di una novità – ogni volta è una bella scoperta. Così anche stavolta mi ritrovo a tu per tu con l’inedita – per me – Kati Hiekkapelto, che per brevità ed amicizia chiameremo per il resto dell’articolo Pelto (modalità ignoranza: on). Seduti, attenti, via le cuffiette, si parte.

Uno dei lati più deboli dell’ultima ondata di Nordic noir è stato il rendersi conto di come le trame avessero una sorta di “contiguità”, quasi come se gli autori fossero tutti andati allo stesso corso di scrittura creativa. Poi, per fortuna, arriva l’outsider. Pelto vi confeziona un bel racconto oscuro e per nulla edulcorato che mette sotto la lente il problema dell’immigrazione assieme ad altre problematiche complesse, il tutto con un pizzico di provocazione e tanta intelligenza, dimostrando come il problema di profughi ed immigrazione sia tale ad ogni latitudine, Finlandia compresa.

Abbiamo un bel personaggio – più di uno, ma lei è speciale – un’investigatrice della polizia, Anna Fekete, un’ungherese che lavora in Finlandia (metti insieme due lingue che fanno ceppo a sé, l’ugro-finnico… ). Anna ha un collega, come nella buona tradizione, ed è un tipo particolarmente odioso e bigotto, il cui nome suggerisce anche cosa fare quando lo si incontra: Esko. Scatenante è quello che appare quale banale incidente che vede coinvolto un vecchio e una ragazza alla pari (anch’ella ungherese). Da qui in poi la nostra improbabile coppia investigativa si trova invischiata in un giro di immigrazione clandestina, sparizione di anziani e la ricerca di un omicida.

Dicevamo poc’anzi del fatto relativo all’immigrazione che viene affrontata attraverso molteplici punti di vista. C’è quello di Esko, puramente razzista e xenofobo, quello della ragazza alla pari che cerca un posto in cui stare per un po’, l’immigrato illegale che vive nella disperazione poi c’è Anna che arrivata in Finlandia quand’ancora era bambina è in una posizione di mezzo. E’ un’immigrata che ha avuto successo, si sente integrata nella società, ma non per questo si sente a suo agio, anzi: si sente sola e in balia di sé stessa. Le manca il substrato familiare, gli amici e mostra molta più empatia di altri con la causa dei migranti.

La vicenda poliziesca è veramente intricata e ben congegnata e di certo non rimarrete delusi. Devo, però, farvi una confessione: quando ho iniziato questo libro forse non ero dello spirito giusto tanto che inizialmente mi aveva stufato e l’avevo messo in disparte. Mi sono reso conto, dopo averlo ripreso e finito, che quello che mi aveva allontanato non era qualcosa di legato allo scrivere o alla qualità della trama e dei personaggi: era proprio questa situazione legata all’immigrazione. Era un periodo in cui l’argomento faceva mostra in ogni tg o rassegna stampa, con toni e interventi al solito degni di popoli incolti o che vivono altrove. Ed ecco che le pagine di Pelto mi hanno prima allontanato perché mi riproponevano quelle scene, poi mi hanno ripreso per lo stesso motivo, perché ognuno di noi è straniero per altri. E allora ho trovato un libro che, finalmente, dopo tanto, posso davvero definire noir, perché ne ha il carattere completo, l’essenza pura. Un mondo che non ha più grandi aspettative, che si vive addosso e dove gli ideali sono sbandierati e non sentiti, e il tuo quotidiano è qualcosa che speri passi il più presto possibile, per pensare ad altro, per vivere la vita di altri.

Questa era la seconda indagine di Anna. La prossima è già uscita (Colibrì, 2015 – Atmosphere). Magari intanto ci leggiamo la prima. Buona lettura.

Michele Finelli
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Kati Hiekkapelto (nata nel 1970) è un’insegnante di sostegno. Vive in una vecchia fattoria sull’isola di Hailuoto nella Finlandia settentrionale con tre figli e un serraglio di considerevoli dimensioni. Hiekkapelto ha insegnato agli immigrati e vissuto nella regione ungherese della Serbia. Kolibri (Colibrì) è il primo thriller di una trilogia e sarà pubblicato in Germania, Gran Bretagna, Danimarca, Germania, Olanda. Senza scampo (Suojattomat, 2014) è il secondo romanzo della serie, vincitore del Premio come miglior thriller finlandese nel 2014.