Fabrizio Borgio – Il settimino

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Editore Acheron Edizioni
Anno 2016
Genere Thriller
211 pagine – brossura e ebook
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Nella cultura popolare piemontese, un bambino prematuro nato al settimo mese viene chiamato setmìn, il Settimino. La locale superstizione attribuisce ai settimini oscuri e paurosi poteri sovrannaturali (scopro dalla dettagliata biografia che anche l’autore è un settimino).
Dopo Masche e La morte mormora, Fabrizio Borgio fa tornare alla ribalta il suo protagonista Stefano Drago, agente speciale del DIP (Dipartimento Indagini Paranormali), e per un’altra volta mischia nel suo romanzo il soprannaturale a un’indagine poliziesca. Stavolta il funereo (i suoi abiti, quasi una divisa, sono sempre dei completi neri) Stefano Drago, uomo solitario e ligio al dovere, che combatte una guerra sotterranea nel tentativo di risolvere casi di cui l’opinione pubblica ignora anche l’esistenza. Deve difendere un “Settimino”.
Davide Bo, che è il Settimino in questione, un giovanotto, poco più che un ragazzo ma dotato di straordinari poteri paranormali, si è trasformato in preda, braccato da una misteriosa Sezione dell’AISI, una pericolosa branca deviata dei servizi segreti che lo segue e vuole catturarlo per sfruttare le sue capacità come un’arma letale… Questo perché lui è particolare, un diverso, ma non ancora del tutto conscio della sue grandi potenzialità, tanto che quando ha paura e lascia andare la sua mente, attorno a lui succede di tutto. Gli oggetti volano, le trasmissioni televisive si interrompono, i suoi nemici muoiono violentemente… Anni prima, Davide Bo ha superato incolume una spaventosa tragedia familiare nella quale suo padre ha ucciso davanti a lui la mamma e la sorella, prima di morire in modo orribile.
Ufficialmente, suicidandosi ma, in realtà, il corpo dell’uomo è imploso (come compresso in un’esplosione interna). L’unico appiglio di Davide, la sua ancora di salvezza, potrebbe essere Stefano Drago, che allora gli era stato vicino, sapeva molto di lui, l’unico di cui potersi fidare e dal quale accettare protezione. Ma bastera? Certo è che i suoi incredibili poteri, fanno gola a tanti. Troppi! Tutto il romanzo è ambientato nell’avveniristico scenario di un Italia allo sbando (decisamente peggio dell’attuale situazione, parrebbe), dopo l’assassinio di un certo professor Rocca, uno studioso e politico che aveva raccolto intono a sé le forze più intellettualmente democratiche e sane del paese, pur perseguendo una idea di stato forse troppo utopistica, basata su presupposti filosofici con conseguenze paranormali.
Trama stuzzicante ma che senz’altro fa più l’occhiolino alla fantascienza che non a un thriller giallo noir. Trama che ci presenta una nazione governata da misteri di Stato, in cui dominano mafie, logge massoniche, rigurgiti totalitaristi e poteri occulti di ogni genere. E dove domina la strategia della tensione. Per la parte giallo poliziesca della storia io forse, avrei gradito una maggiore suspence per accentuare il mistero.
Trucchi del mestiere? Può darsi. Però Borgio invece ci dà la sua versione, sa raccontare, estrapola i fatti, coinvolge e fin dall’inizio elegge il lettore a spettatore della sua fiction, ricostruendo accuratamente nei minimi particolari luoghi e ambientazioni. Minuzioso come un certosino anche nella descrizione fisica delle persone. Suggestive e ben calibrate le citazioni prima di ogni capitolo.

Patrizia Debicke
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Lo scrittore:
Fabrizio Borgio nasce prematuramente nella città di Asti il 18 giugno 1968. Figlio di anni inquieti, passa un’infanzia chiusa e taciturna sviluppando la propria fantasia e creatività aiutato da libri, fumetti e televisione. Successivamente scopre il web,innamorandosi delle sue potenzialità. Appassionato di cinema e letteratura, affina le sue passioni nell’adolescenza iniziando a scrivere racconti. Frequenta mediocremente un Istituto tecnico, insegue una certa vocazione per le armi, trascorrendo anni nell’Esercito. Congedato, comincia a guadagnarsi da vivere passando da un mestiere all’altro senza mai perdere di vista il suo divorante amore per la letteratura: operaio, tecnico, falegname, cantiniere, giardiniere, meccanico di scena, impiegato. Si muove irrequieto nel mondo del lavoro e scrive, segue stages di sceneggiatura con personalità del nostro cinema, tra cui Mario Monicelli, Giorgio Arlorio e Suso Cecchi d’Amico. Collabora occasionalmente con il regista astigiano Beppe Varlotta.

La fantascienza, l’horror, il mistero e il fantastico tout court, oltre al giallo e il noir, sono i generi che maggiormente lo coinvolgono e interessano. Non si lega morbosamente a dogmi o sicurezze. Una costante, perenne incertezza contraddistingue il suo sguardo sul mondo.

Riceve un premio della giuria partecipando con un racconto breve al concorso letterario Il nocciolino di Chivasso. Ha pubblicato Arcane le Colline nel 2006 e La Voce di Pietra nel 2007. Nel 2011 incomincia a scrivere per i tipi della Frilli Editori pubblicando Masche. Nello stesso anno il libro si classifica terzo a Lomellina in giallo. Seguono La morte mormora e Vino Rosso sangue, primo libro dedicato all’investigatore privato delle Langhe Giorgio Martinengo è l’ultimo pubblicato.

Dal 2016 le avventure di Stefano Drago, agente speciale del Dipartimento Indagini Paranormali, iniziate con Masche e La morte mormora, proseguono la corsa con Il Settimino (Acheron Books).