Giada Strapparava – L’egoismo del respiro

1939

Editore Sensoinverso Collana Senza Tregua
Anno 2017
Genere Psyco-Thriller
330 pagine – brossura o ebook


Essendo, nel gruppo, quello che viene bollato alla stregua di un recensore senza scrupoli (se no che recensore sarei?), ogni volta che arriva qualcosa di nuovo – o di esordiente, come in questo caso – Cecilia è timorosa a propormelo, temendo che io ne faccia scempio. Certo, mi sono fatto una bella fama, ma – come sempre – il diavolo non è così brutto come te lo aspetti. Arriva dunque, tramite email, una richiesta per un nuovo thriller scritto da Giada Strapparava e pubblicato da Sensoinverso Edizioni. Leggo la sinossi, la presentazione e m’incuriosisco, anche perché le esordienti hanno finora portato con sé sempre più qualità dei loro alternativi maschili. Cavalcando poi un bel periodo durante il quale non ho incocciato in qualcosa di spiacevole, letterariamente parlando, direi che Strapparava capita nel momento migliore. Siete curiosi di saperne di più? Mi sarà piaciuto? Andiamo ad incominciare.

La scrittura in prima persona non è, già di per sé stessa, una gestione semplice. Molti, tanti, romanzi dove il protagonista accompagna il lettore raccontandosi come se si trovasse davanti a lui peccano nella presentazione dei fatterelli, ma non riescono a portare il lettore dentro la vicenda, lasciandolo spettatore sul bordo, così come capita quando un amico ci racconta una sua avventura, ma non è in grado di farci emozionare ad essa. Qui no. Giada riesce forse fin troppo a trascinarci appresso al folle personaggio del suo romanzo.

Dimostrando una più che buona capacità descrittiva che non si imbambola, ma che va al sodo con una lucidità quasi navigata, Strapparava imbandisce per noi il mondo oscuro in cui vive Colton Miller. Le sue elucubrazioni, la sua dicotomia, il suo essere efferato censore di coloro che indulgono nell’egoismo e che ne fanno la loro bandiera di vita, inerendo e bramando quella degli altri a loro uso e consumo. Rabbia, disprezzo, che si sublimano nella catarsi dell’omicidio che torna ad essere qui una sorta di rito espiatorio, indotto, che permette a chi si è macchiato dell’ignominioso atto d’egoismo di redimersi. E Colton è il tramite pratico di questa redenzione nel sangue. Un carnefice che agisce in modo talmente errabondo che sfugge alle forze dell’ordine. Finché da predatore non si ritrova preda, trofeo di un folle che dimostra ancora più efferatezza di lui.

Bene, come vedete le premesse per un libro che vi metta un po’ di brividi nella schiena ci sono tutti. Strapparava, inoltre, riesce a tenere alto il ritmo, ma soprattutto riesce in un colpo di scena da applauso, perché talmente inaspettato che spiazza. Le congetture che abbiamo inanellato durante le pagine precedenti vengono strappate via con la stessa violenza descritta nelle pagine e ci ritroviamo con la bocca aperta. Già.

Permettetemi solo alcune annotazioni. Il libro è molto crudo, sebbene in alcuni tratti un po’ fuori quadro. La crudeltà ha molto più impatto quando è “percepita”, ma diventa stomachevole quando è “spiattellata”. Meno gore, più pathos. Ancora. Ho una carissima amica, con la quale ho condiviso il periodo di studi universitari, che è una editor di un certo livello. A lei ho passato alcune pagine perché volevo essere certo delle mie sensazioni. Bene; se descriviamo o citiamo un luogo, non è necessario darne la localizzazione come farebbe un sussidiario di geografia…

Queste piccolezze a parte, il romanzo è uno psicothriller di ottima fattura che mi piacerebbe venisse pubblicizzato con più enfasi poiché è di certo molto meglio di tante cose lette ultimamente uscite dalla penna di blasonati utenti del settore… Brava Giada, e a voi buona lettura.

Michele Finelli
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La scrittrice:

Giada Strapparava nasce il 21 Giugno del 1994, in provincia di Verona. È una grande appassionata di criminologia, mentalismo, medicina legale e naturopatia. Profondamente amante della lettura e della scrittura sin da bambina.  Pubblica la nuova edizione de “L’egoismo del respiro” il suo romanzo d’esordio scritto nel 2012 e pubblicato nel 2016 con “SensoInverso Edizioni.” Sempre con questa Casa Editrice a Febbraio 2016 rientra nei vincitori del concorso “LuceNera” con il suo “ Sorriso Affamato” il quale viene pubblicato in un’antologia di racconti.