Mariano Sabatini, nato a Roma nel 1971, è giornalista e scrittore. Dagli anni Novanta ha lavorato per quotidiani, periodici e web, curando rubriche e scrivendo pezzi di attualità, cultura e spettacoli. È stato autore per TMC e per la Rai (Tappeto volante, Parola mia, Uno Mattina) e poi temuto critico televisivo. Ha ideato e condotto rubriche su radio nazionali e locali, e come commentatore è molto presente sui grandi network. Ha scritto diversi libri, tra i quali “Trucchi d’autore” (Nutrimenti, 2005), “Ci metto la firma” (Aliberti, 2009). Il suo primo romanzo è “L’inganno dell’ippocastano” (Salani, 2017).
Per Salani Editore e disponibile dal 25 gennaio 2018, il nuovo thriller intitolato “Primo venne Caino”, di cui vi riportiamo la sinossi:
Durante un’estate torrida, il giornalista Leo Malinverno è in vacanza con Eimì – la sua ragazza greca, di vent’anni più giovane – ma decide di tornare in una Roma che sembra non voler chiudere per ferie, quando riceve la telefonata dell’amico vicequestore Jacopo Guerci. Il secondo dei delitti compiuti con un preciso rituale,in cui alle vittime vengono asportati lembi di pelle tatuata, fa supporre agli inquirenti che possa trattarsi dell’azione di un temibile serial killer. Il Tatuatore,come presto viene battezzato, è spietato e sembra avere un progetto macabro, difficile da decodificare. Fra tanto sangue sparso, amici malati, scontri in redazione, complicazioni familiari e dubbi sentimentali, Malinverno inizia una sua inchiesta, parallela all’indagine dei carabinieri: e di pari passo allo sciogliersi del caso, accanto alla palese follia del Tatuatore scopre un’altra storia, non meno atroce. In questo secondo romanzo che ha per protagonista l’affascinante Leo Malinverno, Sabatini intreccia in modo magistrale una trama classicamente ‘nera’ all’indagine psicologica, mostrandoci chela faccia del Male può avere tante, tantissime sfumature. E spesso si cela sotto la coltre di una infida normalità.