Editore HarperCollins Italia
Anno 2018
Genere Thriller
380 pagine – brossura e ebook
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Siamo a Monterocca, nell’Appennino bolognese. Piccolo paese soprannominato la Città delle Donne perché governato da una giunta tutta al femminile. Il commissario Elio Maccagnini, l’ispettore capo Micol Medici e il sovrintendente Antonio Iacobacci si ritroveranno a svolgere le loro indagini proprio a Monterocca, considerato che proprio in questo paese è ubicato il Centro Studi Rita, centro che effettua i suoi esperimenti su un anestetico speciale. Il particolare che porta i tre inquirenti proprio su questa pista è il fatto che quello stesso anestetico viene utilizzato da un killer come siero della verità per far confessare i colpevoli. Colpevoli di aver ucciso e nascosto i corpi delle proprie mogli/compagne. Il killer, dopo aver ricevuto l’informazione sul luogo in cui far ritrovare i resti delle scomparse, uccide chi si è macchiato di quegli orrendi delitti.
La mano del killer si abbatte su chi a sua volta si è abbattuto su chi, ad un certo punto della vita in comune trascorsa insieme, viene considerato ormai solo un oggetto da buttar via, inutile come un vecchio giocattolo che non serve più. Con l’unica differenza che ad essere buttato via non è un vecchio giocattolo, ma una persona in carne ed ossa che non ha possibilità di difendersi, che viene intrappolata in una morsa mortale, che non ha più l’opportunità di continuare a vivere la propria vita. A decidere il loro destino è l’uomo, colui che fino ad allora è stato il compagno di vita, il padre dei loro figli, con cui ci si addormenta e colui con cui ci si sveglia insieme, l’uomo con cui si divide la vita finché morte non li separi. Ma quando la morte arriva proprio da quell’uomo allora vuol dire che qualcosa non funziona, che qualche ingranaggio del sistema si inceppa e prende strade illogiche i innaturali.
Ad aprire “Le spose sepolte” è la voce di una bambina, il grido di dolore di una ragazzina che , in prima persona, racconta le sue terribili vicissitudini, intrappolata in qualcosa di più grande di lei, troppo per una fanciulla che vorrebbe vivere solo la sua giovane età e non dover invece soffrire e rinunciare alle gioie della sua fanciullezza.
Una voce che vi accompagnerà per tutto il libro e che si alterna alle evoluzioni della indagini per scoprire l’identità del killer. Tra i vari protagonisti che si alternano sulla scena, vorrei partire da Micol Medici, il giovane ispettore capo. Mi ha fatto una grandissima simpatia per la sua sensibilità, semplicità e capacità intuitive. E’ una ragazza di una grandissima naturalità, non si trucca, raccoglie i suoi lunghi capelli ricci, non si veste sexy (cosa che le rimprovera spesso il fidanzato), ha una cicatrice che le segna parte del mento e della guancia destra. Per via della cicatrice è abituata agli sguardi piuttosto sconcertati delle persone, ormai ci è abituata, non può non notare subito lo sguardo di chi ha di fronte e che si posa su quella cicatrice.
La caratterizzazione di una bellezza diversa ma non meno importante. Di bellezze ce ne sono di vari tipi, ognuna non è da meno rispetto alle altre. La bellezza non è una ed è la somma di talmente tante variabili e parametri da non poter essere “incastrata” in un’unica definizione. L’altro personaggio che voglio segnalare è la Circassa, proprietaria dell’erboristeria Farmachìa Artemisia. Lei propone rimedi alla sua clientela con erbe officinali, radici, foglie, petali e rametti. La sua particolarità sta nel fatto che lei riesce a captare e a capire quelle che sono le problematiche di coloro che entrano nella sua erboristeria. Basta uno sguardo e con la sua grande sensibilità è capace di comprendere i problemi sia fisici che legati all’umore e all’animo. Non è un’invasione della sfera personale, ma una maniera di dare un aiuto, di essere compresi e capiti in un mondo in cui invece l’indifferenza è all’ordine del giorno e c’è poco tempo per fermarsi a riflettere sulla propria condizione.
Insieme a Micol, un’altra gran bella figura! Vorrei anche sottolineare un episodio che mi ha particolarmente colpita. Nella parte finale della storia c’è un gesto di una sensibilità e delicatezza estrema. Il sindaco donna del paese di Monterocca concede una seconda possibilità a due protagonisti delle vicende raccontate. Un seconda possibilità è una rinascita, è un modo di riparare e migliorarsi. L’autrice fa partire questo regalo proprio da una donna e quindi mi sono chiesta, se ci fosse stato un sindaco uomo sarebbe accaduto lo stesso? Avrebbe concesso tale seconda possibilità?
In definitiva credo che non dovrebbe esserci questa diatriba, è necessario avere il contributo di tutti per migliorare questa nostra società, uomini e donne, insieme. E perchè questo avvenga sarebbe auspicabile una presenza maggiore delle donne in tantissimi ambiti. Probabilmente ci sarebbe una sensibilità maggiore. Ce n’è tanto bisogno! “Le spose sepolte” è dedicato a Sandra Sandri (scomparsa nel 1975 a 11 anni), Desirée Fusco (scomparsa nel 2014 a 17 anni), Emanuela Orlandi (scomparsa nel 1983 a 15 anni), Roberta Ragusa ( scomparsa nel 2012).
E a tutte coloro che non hanno fatto ritorno.
Di tutte queste donne non si sa più nulla, non si sa se sono ancora in vita o se i loro resti riposano abbandonati chissà dove. Il rischio è che oltre a non saperne più nulla, i loro nomi finiscano nell’oblio. Sarebbe intollerabile e ingiusto, nessuna di loro lo merita.
Marilù Oliva ha dedicato a tutte loro il suo ultimo libro. Parlarne e scriverne significa non dimenticare ed evitare che il silenzio scenda definitivamente su tutte le donne che non hanno fatto ritorno. Leggete “Le spose sepolte” e non dimenticate.
Grazie, Marilù.
Cecilia Dilorenzo
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La scrittrice:
Marilù Oliva, nata a Bologna, è scrittrice e insegna lettere alle superiori. Autrice di due trilogie noir, ha vinto il Premio dei Lettori Scerbanenco con Questo libro non esiste (2016). Si occupa da sempre di questioni di genere. Ha curato le antologie Nessuna più – 40 autori contro il femminicidio e Il mestiere più antico del mondo? entrambe patrocinate da Telefono Rosa. È caporedattrice di Libroguerriero.it e cura un blog su Huffington Post.