Editore Piemme
Anno 2018
Genere Thriller
358 pagine – rilegato e ebook
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Alafair Burke non delude e fa nuovamente centro con questo romanzo, divorato in poche ore di assoluto divertimento.
La storia segue il filone molto in voga dei thriller domestici, ambientati all’interno delle mura di casa e come protagonisti una coppia apparentemente felice che in realtà nasconde bugie e segreti. La domanda sorge quindi spontanea: quanto conosciamo realmente la persona con cui viviamo?
Jason e Angela Powell sono una coppia apparentemente felice, lui è un professore di economia della NYU, il titolare di un’azienda di consulenza, uno scrittore di successo, un filantropo dell’economia e un personaggio pubblico molto amato con una carriera in rapida ascesa. Angela, diversamente dal marito, desidera ad una vita “piacevole e noiosa”, fatta di giornate ordinate e prevedibili, nelle quali si prende cura del figlio Spencer e della loro bellissima casa. Questo ménage domestico quasi perfetto è colpito da uno tsunami mediatico quando Jason viene denunciato prima per molestie e poi per stupro da due giovani donne con le quali lavora, trascinando tutta la famiglia, in particolar modo Angela, sotto i riflettori. Chi dice la verità? La risposta è nessuno, perché ognuno ha qualcosa da nascondere.
In questo romanzo dal ritmo serratissimo c’è proprio tutto: personaggi forti e ben caratterizzati, suspense, ottima scrittura, temi attuali. Ma andiamo con ordine.
In generale tutti i personaggi appaiono ambigui, così come le loro motivazioni di fondo. Nel corso della lettura ho, più di una volta, cambiato opinione praticamente su tutti. Jason Powell è descritto dall’autrice come “piacente, elegante, curato, con un che di sofisticato”, un personaggio che si presenta di volta in volta come una di quelle persone odiose che fa sentire gli altri costantemente inadeguati, o un criminale della peggior specie nascosto sotto una maschera di perbenismo o, ancora, uno sprovveduto in balia degli eventi e facilmente manipolabile. Angela, l’io narrante principale del romanzo, ha un segreto nel suo passato che vuole ad ogni costo preservare; il suo mondo, dietro la facciata, ci viene a poco a poco svelato. Più di ogni altra cosa lei deve “cavarsela”, così come ha imparato in modo traumatico da ragazza; Angela è una sopravvissuta con la quale è impossibile non simpatizzare e che appare a volte come una moglie succube che perpetua inesorabilmente il passato, a volte come una donna forte con un’agenda precisa.
Protagonista indiscussa del romanzo è la bugia (dalla sinossi, niente è più pericoloso di una bugia detta bene), che permea ogni pagina e che insinua il dubbio, rendendo la lettura carica di suspense e di colpi di scena, via via che la verità dietro la menzogna viene svelata. Alafair Burke usa l’espediente del “narratore inaffidabile” per mascherare la verità, rendere il proprio scritto avvincente e il lettore incollato fino all’ultima pagina. Interessanti anche le parti che virano nel legal thriller (ricordo che la Burke è un’ex pubblico ministero, nonché docente di legge), nelle quali ci vengono descritte le procedure legali/processuali.
I temi affrontati nel romanzo sono molteplici e tutti attualissimi. Tra questi il più importante è sicuramente quello delle molestie sessuali, principalmente in ambito lavorativo, recentemente alla ribalta con il movimento #MeToo nato in seguito agli eventi che hanno coinvolto Harvey Weinstein. Troviamo anche il tema dei social haters, che si moltiplicano nel momento in cui qualcuno viene accusato di molestie, coinvolgendo sia le vittime sia le mogli; sono proprio queste ultime a non sfuggire al biasimo collettivo e ad essere giudicate per il loro stile di vita o nel momento in cui decidono di schierarsi dalla parte del marito.
Come avrete capito, il nuovo thriller psicologico di Alafair Burke mi è piaciuto molto. Il fatto che l’autrice consideri il punto di vista sostanzialmente di tutti i personaggi coinvolti, che nulla sia bianco o nero, rendono questo romanzo adattissimo all’interno di una discussione dove, facilmente, le persone avranno opinioni differenti. Lo consiglio caldamente a tutti i club di lettura, a tutti coloro che amano il genere thriller domestico e non si spaventano all’idea di poter guardare il proprio partner con occhi diversi.
Barbara Gambarini
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La scrittrice:
Alafair Burke, autrice de La ragazza nel parco, bestseller pubblicato in Italia da Piemme, è un avvocato penalista, con una grande esperienza di processi. I suoi romanzi, sia crime che thriller psicologici, sono bestseller del New York Times, elogiati da autori come Michael Connelly e Dennis Lehane.