Maurizio de Giovanni – Sara al tramonto

1722

Editore Rizzoli / Collana Nero Rizzoli
Anno 2018
Genere Giallo/Noir
360 pagine – brossura e ebook

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La piccola grande Sara: ecco il nuovo personaggio nato dalla penna di Maurizio de Giovanni. L’abbiamo attesa con ansia e curiosità. La prima impressione che ho avuto, procedendo nella lettura, è stata di un nuovo stile di scrittura, diverso da quelli a cui noi lettori eravamo abituati, e soprattutto di un nuovo ..mondo. Benché si svolga nella sua Napoli, che conosciamo bene. Lontani quindi dal tenebroso ed affascinante Ricciardi; lontani dai travagli dei Bastardi di Pizzofalcone; ancora più lontani dai misteri della Napoli sotterranea e dai Guardiani. Parrebbe Sara la protagonista indiscussa della storia; invece nello svolgersi delle varie vicende gli altri personaggi prendono spessore, e il romanzo diventa in un certo senso più…corale.

“Una ragazza incinta e un poliziotto scalcinato con un cane enorme. E lei, ex agente, ex poliziotta, ex amante innamorata. Ex e basta. Che quartetto!”.

Sara è anonima, dimessa, quasi grigia, se si escludono due splendidi occhi azzurri, che però riescono a mimetizzarsi ai più. Si confondono col resto dell’anonimato. E’ stata in polizia, poi nei Servizi, ha frugato nel torbido della nostra recente storia. Ma è stata anche una donna innamorata, ma così innamorata da operare la scelta estrema di abbandonare marito e figlio per l’uomo che ha poi amato, fino alla morte di lui. E che continua in un certo senso ad amare, perché i corsivi , i noti “corsivi” che Maurizio de Giovanni ci ha sempre regalato, ci mostrano in flash back sfumature di un’intimità e di una dolcezza struggente. Ma “questa” Sara, quella di oggi, è diversa da quella del passato. Più che vivere, sopravvive. Non dorme più la notte, per non sognare.

Ha una caratteristica, la donna quasi invisibile: sa leggere le labbra delle persone, i gesti, le reazioni, il movimento di un muscolo facciale: potrebbe chiamarsi quasi un dono…o forse una condanna? Ed ecco che un accostamento al nostro amato commissario Ricciardi c’è! E’ proprio in virtù di questa sua caratteristica che Sara viene in un certo senso richiamata in servizio. Deve indagare su un caso ufficialmente risolto, ma che presenta punti poco chiari: una giovane donna, incarcerata per l’omicidio del padre sotto l’effetto di droghe, prega disperatamente gli inquirenti di occuparsi della figlioletta, affidata al fratello. Secondo lei, la bimba sarebbe in grave pericolo. Sara dovrà osservare, studiare, capire, sempre nel suo stile poco appariscente.

Sarà affiancata in questa tardiva missione dal commissario Davide Pardo, uno squinternato poliziotto, ma tutt’altro che incapace, che vive in simbiosi con un cagnone simpaticissimo, altra “star” del romanzo. E’ Boris, un gigantesco bovaro bernese, che nella storia è quasi umanizzato, e ne è uno dei quattro protagonisti a tutti gli effetti. E il quarto? E’ una quarta: è Viola, la compagna del figlio di Sara morto tragicamente, incinta di quasi nove mesi, che perciò renderà nonna la donna che a suo tempo ha rifiutato la maternità, per inseguire l’amore della sua vita! E’ impacciato, difficile, l’iniziale rapporto tra le due donne, ma in quell’ingombrante pancione c’è suo nipote, chiamato affettuosamente Alien, e a poco a poco l’affetto reciproco decolla.

Non c’è gran storia gialla in questo romanzo; si capisce abbastanza facilmente chi sia il “colpevole”, per dirla alla vecchia maniera. Ciò che colpisce è la parte psicologica, la delineazione dei personaggi, tutto ciò che è sentimento, introspezione. De Giovanni ci porta con passo felpato in una nuova serie, con uno stile rinnovato completamente, con bei personaggi che entrano molto presto nelle nostre corde. Impareremo ad amare Sara; a vedere dietro le sue spigolosità e la sua non-vita delle sfumature inimmaginabili; ad aspettare con ansia non solo la risoluzione del caso, ma la nascita di Alien, che ricucirà le ferite e ridarà alla donna un senso, uno scopo per vivere.

Ameremo il poliziotto Pardo, travolgente di simpatia nel suo complicato rapporto con l’animale, ma soffuso di malinconia, in fondo, e capace investigatore nella risoluzione del caso. Alla fine, scopriremo che amiamo tutto di questo romanzo. Anche se lo stile è cambiato; anche se c’è meno poesia di quanta ce ne fosse nella serie di Ricciardi. Ma chi ha detto che bisogna rimanere immobili e non mutare abito? Scrittura? Nonostante il diverso stile, la scrittura di de Giovanni è come sempre fluida, pulita, piacevolissima. Sarà questa la prima prova di una nuova serie? Ci regalerà nuove emozioni? Grande de Giovanni, siamo in attesa di risposte!

Rosy Volta

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Lo scrittore:
Maurizio de Giovanni nasce nel 1958 a Napoli, dove vive e lavora. Nel 2005 vince un concorso per giallisti esordienti con un racconto incentrato sulla figura del commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta. Il personaggio gli ispira un ciclo di romanzi, pubblicati da Einaudi Stile Libero, che comprende Il senso del dolore, La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, Per mano mia, Vipera (Premio Viareggio, Premio Camaiore), In fondo al tuo cuore e Anime di vetro. Nel 2012 esce per Mondadori Il metodo del Coccodrillo (Premio Scerbanenco), dove fa la sua comparsa l’ispettore Lojacono, ora fra i protagonisti della serie dei Bastardi di Pizzofalcone, ambientata nella Napoli contemporanea e pubblicata da Einaudi Stile Libero (nel 2013 è uscito il secondo romanzo della serie, Buio; nel 2014 il terzo, Gelo; nel 2015 il quarto, Cuccioli; nel 2016 il quinto, Pane e nel 2017 il sesto, Souvenir). Nel 2014, sempre per Einaudi Stile Libero, de Giovanni ha pubblicato anche l’antologia Giochi criminali (con Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva e Carlo Lucarelli). In questo libro appare per la prima volta il personaggio di Bianca Borgati, contessa Palmieri di Roccaspina, sviluppato in Anime di vetro. Nel 2015 è uscito per Rizzoli il romanzo Il resto della settimana.
Per Einaudi è uscito nel 2016 Il metodo del coccodrillo. Tutti i suoi libri sono tradotti o in corso di traduzione in Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Russia, Danimarca e Stati Uniti. De Giovanni è anche autore di racconti a tema calcistico sulla squadra della sua città, della quale è visceralmente tifoso, e di opere teatrali.