Editore Rizzoli Collana Nero Rizzoli
Anno 2018
Genere Thriller
364 pagine – brossura e ebook
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“Il terrorismo non si combatte con le buone maniere”, voglio iniziare con queste parole dell’autore la recensione del nuovo romanzo di Piergiorgio Pulixi perché racchiudono in poche lettere l’essenza della storia e in particolare della sua protagonista.
Siamo a Milano, Rosa Lopez, Commissario della Polizia di Stato a capo dell’Unità Speciale contro il terrorismo di matrice islamica dell’Antiterrorismo milanese, deve difendere la città da eventuali attacchi; la guardia è altissima, Milano sembra essere diventata il fulcro della rete dell’Isis in Europa. Con metodi molto poco ortodossi, lei a la sua squadra di “crociati” raccolgono informazioni, scambiano favori con varie agenzie di intelligence internazionali e vengono a conoscenza del rischio concreto di un imminente attacco alla città ad opera del Maestro, una leggendaria e sfuggente figura, la mente dietro gli ultimi attentati in Europa. Ma il Maestro esiste davvero o è solo una uno spauracchio utilizzato contro gli occidentali e dietro il quale si nascondono in realtà un gruppo di persone? Rosa Lopez guida la squadra alla ricerca di questo fantasma, e allo stesso tempo investiga a titolo personale per vendicare Giulio Scalisi, il collega ed amante che giace in coma, forse per causa sua.
Rosa Lopez è l’indiscussa protagonista di questo romanzo, una poliziotta super addestrata e pluridecorata, una donna tostissima responsabile della sicurezza di otto milioni (alla conta ufficiale e ufficiosa) di cittadini dell’area metropolitana, compito che svolge senza risparmiarsi, sporcandosi le mani, costantemente tormentata dal ricordo delle proprie azioni. Rosa Lopez è in guerra, la sua vita privata è ridotta ai minimi termini, si circonda di immagini fotografiche delle stragi di Londra, Berlino, Madrid, Parigi per mantenere viva la motivazione e ricordare a se stessa e ai suoi uomini che nessun metodo è troppo brutale o insensato quando si tratta di tenere al sicuro i cittadini. Nemmeno l’utilizzo del “Lovers Hotel”, che a discapito del nome altro non è che un girone dell’inferno dove la CIA “interroga” i prigionieri in odore di jihad. In quest’ultimo scritto dell’autore sardo facciamo dunque la conoscenza di un nuovo personaggio dopo l’amato Biagio Mazzeo; Rosa Lopez è anche lei per certi versi un’anti-eroina, che però non disdegna di mostrare sul finale anche la sua parte più fragile e femminile.
Attorno al Commissario Lopez ruotano la sua squadra e una rete di informatori che va dalle agenzie di intelligence di mezzo mondo agli spacciatori di quartiere, passando per il gruppo di Anonymous, ognuno con una propria battaglia personale da combattere, con i propri incubi e fantasmi a tenere compagnia.
Importantissima e centrale nella storia è anche la città di Milano, la mia Milano. Pulixi ci accompagna nei quartieri-ghetto così come in piazze insospettabili, luoghi dove si consumano i reati più disparati, dove abita un livello di sofferenza nascosto ai più, o semplicemente ignorato, culle dove il seme dell’odio viene strategicamente annaffiato e nutrito. In questi luoghi, che non sembrano nemmeno più appartenere alla bella Milano, vivono i futuri martiri della jihad, dei quali leggiamo la voce interiore e il loro punto di vista. L’autore ci racconta l’odio, le fantasie di distruzione degli infedeli in bilico tra follia e lucida determinazione, i momenti che precedono il martirio di marionette abilmente manipolate da chi ha interessi più grandi. Per dirlo con le efficaci parole dell’autore “L’Isis esercitava una presa irresistibile su di loro perché era in grado di investirli di una causa con cui identificarsi, un’occasione di rivalersi nei confronti di una società razzista e ostile di cui non si erano mai sentiti parte attiva…….La jihad sublimava la loro frustrazione e la loro ribollente voglia di riscatto”.
I temi di questo romanzo sono dunque attualissimi e molteplici, dalla sicurezza delle grandi metropoli occidentali allo sfruttamento economico degli extracomunitari, dall’odio verso i “cani infedeli” alle interazioni tra Isis e ‘ndrangheta calabrese, fino allo spaccio di droga che finanzia la jihad. Pulixi scrive in modo lucido, analitico, quasi da cronaca priva di giudizi morali, con uno stile che mai prima d’ora è stato così efficace e sofisticato, pur affrontando tematiche sporche. L’autore insinua nel lettore la strisciante paura che la propria esistenza e tranquillità relativa possano finire da un momento all’altro, semina l’inquietante sensazione che, per le strade da lui descritte, e che conosco molto bene da milanese quale sono, vi sia un mondo nascosto e terribilmente pericoloso; ci costringe a non girare lo sguardo, a prendere coscienza di una realtà viscida, ma anche ad ampliare gli orizzonti per vedere le origini e le colpe di tutto questo. Pulixi mescola sapientemente fatti di cronaca e finzione narrativa, regalandoci un romanzo spaventoso e avvincente, del quale è evidente l’enorme lavoro di ricerca svolto; il risultato è potente, per stomaci forti com’è nel suo stile.
Per concludere, Pulixi fa centro con “Lo stupore della notte”, è una lettura che consiglio vivamente a tutti gli amanti del noir, anche a chi, come me, solitamente non ama le storie con risvolti spionistici. Bello bello bello!
Barbara Gambarini
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Lo scrittore:
Piergiorgio Pulixi è nato a Cagliari nel 1982, vive a Londra. Ha pubblicato Perdas de Fogu (Edizioni E/O 2008), L’albero dei Microchip (Edizioni Ambiente 2009), Donne a perdere (Edizioni E/O 2010) e la serie poliziesca iniziata con Una brutta storia (Edizioni E/O 2012) e La notte delle pantere (Edizioni E/O 2014).