Ray Russell – I due esorcisti

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Ray Russell (Chicago, 1924 – Los Angeles, 1999) ha lavorato a lungo come editor di «Playboy», sulle cui pagine ha pubblicato racconti di Ray Bradbury, Kurt Vonnegut, Richard Matheson e Robert Bloch, facendoli conoscere a un largo pubblico. Oltre a I due esorcisti, il suo libro più famoso apparso nel 1962, ha curato numero antologie, scritto diverse sceneggiature e pubblicato Sardonicus, che Stephen King ha definito «forse il migliore romanzo gotico moderno che si amai stato scritto».

In occasione della nuova edizione negli Stati Uniti, dopo 55 anni dall’uscita, arriva per la prima volta in Italia il romanzo che, prima di Rosemary’s Baby e dell’Esorcista, ha fissato i canoni di un genere di enorme successo sul grande schermo e in libreria.

Pubblicato dalla casa editrice TEA, dall’11 ottobre 2018 disponibile sia in versione cartacea che in ebook, un libro che avrà sicuramente lo stesso successo dell’epoca:

Susan Garth è una ragazza perbene: occhi limpidi, capelli biondi, brava a scuola, tutte le domeniche a messa… Almeno fino al giorno in cui comincia a comportarsi in maniera insolita e alla chiesa non riesce più nemmeno ad avvicinarsi, o alla notte in cui si spoglia di fronte al vecchio parroco e gli affonda le unghie nella gola… Gli anni Sessanta stanno sbocciando, e i preti ormai confidano più spesso nella psichiatria che nella demonologia, ma non il vescovo Crimmings, convinto che dietro quello sguardo apparentemente innocente si nasconda il Principe delle Tenebre, il Diavolo in persona. A Susan non serve un bravo psicologo, bensì un esorcismo in piena regola e, per eseguire il rito, il prelato chiede aiuto al nuovo parroco, padre Sargent, un giovane e disinvolto prete dalla mentalità aperta e la passione per il brandy.

Insieme, i due esorcisti, in un crescendo di tensione e violenza, affronteranno l’oscurità che tormenta la ragazza. Ma un’altra sconvolgente verità attende di essere rivelata. Perché se il Male ha un solo nome, può avere molti volti…

«Ray Russell coniuga la migliore tradizione del Gran Guignol con la sensibilità dell’America degli anni Sessanta.
Una straordinaria combinazione di liberalismo ed eresia.»
Guillermo del Toro

«Un romanzo di possessione diabolica raffinato e avvincente.»
The Washington Post

«Un intelligente apologo sul male estremo, che risuona molto più attuale
di tante altre opere che ha ispirato.»
The Seattle Times

«Scioccante, provocatorio, emozionante.»
Kirkus Review