Editore Corbaccio / Collana Top Thriller
Anno 2018
Genere Thriller
359 pagine – rilegato e ebook
Traduzione di E. De Medio
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Sono passati sedici anni da quando Savannah, la sorellina di Kate Wolf, è stata rapita e brutalmente uccisa.
Da allora Kate, che nel frattempo è diventata una psichiatra infantile stimata e riconosciuta, non riesce a darsi pace: è prigioniera del senso di colpa perché, la sera in cui Savannah è stata rapita, sarebbe dovuta rimanere con la sorella minore per badare a lei.
Ma questo non è l’unico punto debole della famiglia Wolf: la mamma di Kate, dopo essere stata ricoverata in un istituto psichiatrico, si è suicidata.
Sassi nelle tasche e un tuffo nell’acqua, per mettere fine ai dolori e ai demoni che da anni la tormentavano.
O almeno, questo è quello che tutti pensano. Il padre di Kate è un medico anaffettivo e solitario, che vive da solo nella casa di famiglia e che non vede sua figlia da tre anni.
In questo scenario di desolazione e aridità, si sviluppa la coinvolgente storia di Alice Blanchard.
Tuttavia, non manca uno spiraglio di luce, qualcuno che illumini la via: lo psichiatra James Hill- il fidanzato di Kate. James è cinico e distaccato sul lavoro- costretto dalla professione che ha scelto- ma quando si tratta di Kate cambia faccia.
Si preoccupa sempre affinché la sua ragazza non cada di nuovo, trascinata dalle figure del passato che spesso tornano a tormentarla.
Tutto l’ordine sembra ristabilito e il killer della sorella sta per essere ucciso con un’ iniezione letale, ma Kate non riesce comunque ad essere tranquilla.
Nel frattempo in ospedale arriva una bambina, simile a Savannah, e per Kate è la fine.
Quando si può veramente dire di essere guariti da malattie che per anni hanno infettato l’animo ?
Kate pensa che tutto sia sistemato, ma basta un soffio leggero e tutti i mostri tornano a bussare alla sua porta.
Le visioni, le voci…
Si può guarire dalla “pazzia”?
E cosa è la “pazzia”?
Sembra che il pazzo sia chi vede persone che non ci sono, e sente voci inesistenti; ma non è forse pazzo chi uccide un innocente ?
Chi decide di ignorare le prove che portano ad un’altra conclusione perché è più comodo incolpare chi è già stato catturato?
L’uomo ha un potere infinito, e forse sarebbe meglio se non fosse così.
Ed è qui che entra in scena un nuovo personaggio, un ex poliziotto, che spinge Kate a credere che il vero assassino non sia l’uomo nel braccio della morte; ma che ci sia qualcuno- qualcuno di libero- che continua a uccidere nello stesso modo in cui è stata uccisa Savannah.
Ed è sempre qui che entra in scena la negligenza dell’uomo, che non cerca Giustizia, ma solamente Colpevoli.
Qualcuno a cui attribuire la colpa, per potersi dare pace e convincersi che ciò che era da fare è stato fatto. Tutto il corpo di polizia decide di non vedere: il Colpevole è colui che è stato catturato e il caso non deve essere riaperto.
La storia è attuale: ci racconta di situazioni che indirettamente viviamo tutti i giorni, di ingiustizie, di patologie mentali che fanno paura e di cui la gente preferisce non parlare.
Ci troviamo davanti ad una storia che “disturba”- e disturbare è inteso come scuotere l’animo e non lasciare via di fuga al lettore.
Alice Blanchard scrive in maniera scorrevole, intrigante.
I personaggi sono interessanti, sembra quasi di conoscerli davvero.
Questo libro non racconta semplicemente di omicidi e assassini, ma ci spinge ad aprire gli occhi, ad accorgersi della società in cui viviamo- una società che solitamente non viene mostrata perché spaventa e delude.
Caterina Invernizzi
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La scrittrice:
Alice Blanchard è nata in America, nel Connecticut.
Figlia di uno scultore e di una poetessa, ha fin da subito respirato l’aria giusta per potersi dedicare alla scrittura.
L’autrice è attualmente spostata con un fotografo, scrittore e musicista. Ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti come il Katherine Anne Porter Prize per la raccolta di racconti “The Stuntman’s Daughter”.
I suoi libri sono pubblicati in 16 paesi diversi.