Renée Knight – La Segretaria

1350

Editore Piemme / Collana
Anno 2018
Genere Thriller
312 pagine – rilegato e ebook
Traduzione di R. Salerno

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Dopo il grande successo dell’esordio letterario con oltre centomila copie vendute de “La vita perfetta”, Renèe Knight cerca riconferma con il suo secondo romanzo, “La Segretaria”, edito da Piemme. I fatti si svolgono a Londra e la storia entra nel vivo alla fine degli anni ’90 quando la protagonista, l’appena venticinquenne Christine Butcher, cerca lavoro e viene assunta come segretaria da Mina Appleton, famosa imprenditrice a capo di una importante catena di supermercati londinesi. Ben presto Christine sarà chiamata a svolgere non solo la funzione di segretaria ma quasi quella di alter ego della sua datrice di lavoro. Infatti Mina diventa una sorta di star internazionale, sempre più concentrata su se stessa, sul suo potere e sul suo denaro, a discapito dell’onestà morale che contraddistingue la gente umile e semplice. Christine è così presa dal lavoro che non riuscirà più ad avere cura della sua vita privata e tutto precipita senza che riesca ad averne il controllo, come quando ci si trova dentro ad un vortice che ti risucchia prepotentemente verso il basso. Una vita senza progetti certamente risulta vuota e noiosa ma a volte dove porta l’ambizione?

Il confine tra commerciante ed affarista è davvero sottile e qui è ben spiegato dai fatti e dai protagonisti. Il prezzo da pagare può essere il matrimonio ed addirittura il rapporto con la propria figlia. Ognuno di noi ha attraversato almeno una volta la fase in cui la vita ci sfugge dalle mani senza che ce ne accorgiamo, ogni scelta sembra banale e ponderata ma in realtà va in una direzione che ne esclude un’altra ed alla fine si diventa sempre più cinici.
Mina viene indagata per comportamenti disonesti. Riuscirà a farla franca per l’ennesima volta? Il processo assume un ruolo centrale nel romanzo ed il filo conduttore è la fiducia che inizia a mancare da ogni parte. I personaggi vengono tutti avvolti da un alone di solitudine fino a giungere alle ultime pagine in cui gli equilibri sembrano spostarsi.

L’abilità della scrittrice sta nel costruire due personaggi femminili molto forti utilizzando un linguaggio sempre sobrio e senza mai dilungarsi troppo in descrizioni o riflessioni. Non è un libro dal ritmo incalzante o ricco di colpi di scena, faccio persino fatica a classificarlo come thriller o come giallo ed il finale poteva certamente essere più sconvolgente. “Sapevo cosa si provava a stare distesi su un letto sperando che qualcuno arrivi a darti conforto. Ci si mette un po’ a imparare a consolarsi da soli, poi si impara a non piangere proprio”. La protagonista ci ricorda che è impossibile aggiustare un bicchiere dopo che si è rotto e che a volte la vita non ci concede possibilità identiche a quelle passate ed andare avanti essendo forti è l’unica scelta possibile. Estrapolo un pezzo del romanzo per esporre una riflessione: “Non credo che esiste solitudine più grande. Morire da solo”. Sicuri che invece non sia peggio vivere da soli? Temi il peggio ma spera il meglio!

Vincenzo Stamato

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La scrittrice:
Renée Knight è inglese e ha lavorato a lungo come documentarista per la BBC, prima di dedicarsi alla scrittura. Con Piemme ha pubblicato La vita perfetta (2016), La segretaria (2018)