Riccardo Landini – Ingannando s’impara

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Editore Cento Autori / Collana L’Arcobaleno
Anno 2018
Genere Giallo
208 pagine – brossura e ebook

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Quando vorresti risentire una persona che sai che è lì, di cui l’autore molto probabilmente si sta occupando, ne sta plasmando nuove storie. Così aspetti, paziente e curiosa, perché vuoi sapere che cosa è accaduto da quando l’hai lasciato nell’ultima pagina de “Non si ingannano i morti”. Lo hai lasciato devastato e frastornato da un avvenimento che lo ha ulteriormente minato, che lo ha reso ancora più instabile di quanto non lo fosse già.
E con “Ingannando s’impara” quella persona la ritrovi, lui e i suoi fantasmi che continuano a non lasciarlo in pace, lo abbrancano e non gli lasciano un attimo di respiro.
Lui è Brenno Sandrelli. Ha chiuso il suo ufficio ed è entrato in società con due colleghi, Lanfranco Delia e Riziero Mainardi. Vive sempre nel suo vecchio casolare di campagna e ha adottato un enorme cane meticcio, Straker.
Per purissimo caso viene in possesso di alcune trascrizioni telefoniche collegate ad una sparizione avvenuta vent’anni prima, quella di Letizia Guidi. Brenno la conosceva di vista e la sua sparizione è rimasta un totale mistero. Nessuna traccia della ragazza, nessuno che sia riuscito a scoprire quello che sia realmente accaduto.

Siamo alla vigilia di Natale e l’ufficio è chiuso per le festività che vanno da Natale a Capodanno. E allora quelle trascrizioni serviranno a Brenno per utilizzare questo periodo di fermo, non può rimanere insensibile, e nonostante i fantasmi, l’animo malconcio, il profondo senso di gelo, la scoperta avvenuta per caso lo trascinerà in una nuova storia fatta di ricerche, indagini, elucubrazioni. Il punto di partenza intanto è rintracciare Cecilia, la sorella di Letizia. Cecilia non ha mai smesso di avere la speranza di ritrovare sua sorella maggiore. La speranza è sempre l’ultima a morire e nonostante i vent’anni trascorsi si spera sempre di ritrovare una persona cara, di aggrapparsi anima e corpo a quella speranza disperatamente per non impazzire. E così Brenno travolgerà la vita di Cecilia, le darà un’ulteriore speranza a cui aggrapparsi. Due solitudini che si intersecano, un sostenersi a vicenda per non affogare definitivamente. Anche Cecilia sta attraversando un periodo emotivamente difficile, da qualche mese si è separata da suo marito e per fortuna con lei è rimasta Emilia, la loro figlia e la sua luce.

A questo punto la domanda è: come posso pensare di consolarla, offrirle parole che non suonino come una fredda declinazione di un apparente compassione, quando io stesso ho smarrito da tempo ogni punto fermo, la speranza di tornare a sperare in qualcosa o qualcuno, quando l’inutilità di ogni gesto, di ogni istante, di ogni passo, mi tormenta come un pungolo infuocato sulla carne viva?” … “Avrei davvero voglia di essere altrove, in un altro tempo o in un altro posto dove potrei riuscire a cambiare il corso della mia vita o, semplicemente, dimenticarmi di me Invece resto qua, in una vecchia casa che avrei voluto trasformare in una reggia, appeso a ricordi troppo pesanti da aggirare e da seppellire, nell’attesa di qualcosa che – ne sono certo – non giungerà più.”
Ecco Brenno Sandrelli, una persona che ha perso ogni speranza, che soffre di insonnia, che deve affrontare notti lunghissime trascorse a fare i conti con se stesso. E nonostante tutti i suoi malesseri emotivi, ha la capacità di non tirarsi indietro quando c’è da aiutare qualcuno. Lui stesso afferma che è incapace di non cacciarsi sempre nei guai, ci casca sempre. Ma visto che non può aiutare se stesso, almeno – forse – aiutare gli altri diventa una sorta di espiazione. Non può far nulla per lui, ma almeno può far qualcosa per chi incrocerà la sua strada. Forse gli regala quella parvenza di normalità di cui ha tanto bisogno, quella parentesi che gli permette di respirare tra un affanno e l’altro.
Riccardo Landini ci regala un libro e una storia raccontati con una grande sensibilità, le pagine scorrono veloci e le parole ci trasmettono e ci descrivono esattamente gli stati d’animo dei protagonisti, tracciano un mondo che non è un paradiso felice, ma una realtà nuda e cruda, fatta di violenze contro persone inermi e indifese e che purtroppo non ci si può far niente per annientare e arginare tale violenza. Quello che si può fare, almeno, è non girarsi dall’altra parte, cercare di fare il possibile per dare pace a chi rimane e far pagare il dovuto a chi per anni è rimasto impunito.
Il finale de “Ingannando s’impara” è aperto e si intravede per Brenno un altro faticoso capitolo della sua vita.

Spero solo che prima o poi l’autore possa regalargli non certo la felicità che purtroppo non esiste e sarebbe alquanto ridicola per una figura come quella di Brenno, ma perlomeno un tantino di serenità. Se la meriterebbe ed io faccio il tifo per lui!
La serenità l’ha intravista con Claudia e mi auguro che possa ritornare ad affiorare per l’anima così malandata del nostro protagonista.

Cecilia Dilorenzo

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Lo scrittore:
Riccardo Landini ha pubblicato i romanzi E verrà la morte seconda e Tre casi del commissario Presti e si è fatto notare dalla critica specializzata per le numerose vittorie a premi riservati a racconti gialli e noir, tra cui ricordiamo Giallo Stresa e Giallo & Noir. Nel 2015 il suo racconto So lonely è stato pubblicato in appendice al Giallo Mondadori. Nel 2016 è uscito per Cento Autori il romanzo Il primo Inganno, e nel 2017 Non si ingannano i morti, primi due capitoli di una trilogia che ha suscitato l’interesse di lettori e addetti ai lavori.