Fabio Girelli – La pelle del lupo. Un’indagine del vicequestore Castelli

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Editore Edizioni del Capricorno / Collana La metà oscura
Anno 2019
Genere Thriller
332 pagine – brossura e epub


Per quanto si cerchi di ignorarle, certe verità, determinati segreti, continuano a lavorare sotto pelle, facendoti credere di essere dimenticati, lontano dai tuoi occhi, nel più profondo del tuo cuore, dove li credi sepolti, e dove invece non smettono mai di ingrandirsi, di acquisire peso, alimentati da tutto quel silenzio e dalla mancanza d’aria. Proprio lì, dove il cuore polveroso martella, dove il tempo non esiste.

Certe cose non puoi lasciarle lì in sospeso. Se non ci stai dietro subito, quelle poi crescono, si gonfiano ed esplodono.”

La città di Torino si risveglia con una pelle di camoscio appesa tra i rami di un platano in una delle strade del centro. L’evento è alquanto strano, insolito e aggiungerei macabro. Potrebbe sembrare un avvertimento. Ma per chi? Nessuno ha visto niente e nemmeno le telecamere nelle vicinanze hanno registrato immagini compromettenti. Insieme alla folla di curiosi e di giornalisti, sul luogo del ritrovamento giunge il Vicequestore Andrea Castelli, incuriosito e spaventato da questo gesto.

“Mi interessa tutto quello che non capisco e tutto quello che mi spaventa.

Decide così di cercare di capire chi lo ha fatto e perché. Manda la pelle del camoscio dal medico legale, Giulio Canova, che lo mette al corrente del ritrovamento di un cadavere mutilato e soffocato dal monossido di carbonio in una zona fuori dalla sua giurisdizione. Delle indagini si occupa il commissario De Luca con il quale si mette subito in contatto per saperne di più. Nel frattempo sotto la pelle del camoscio ha conosciuto una ragazza particolare, Maria Celeste, che fa la fotografa e che si impossessa dei suoi pensieri e intanto in questura un’anziana signora proveniente da Balme, un paesino nelle valli di Lanzo, che sembra una strega e di professione legge i tarocchi, vuole denunciare la scomparsa di un suo cliente che le doveva dei soldi. In cambio di qualche notizia sulle leggende che ruotano attorno alla pelle del camoscio, Castelli decide di accompagnarla all’abitazione del cliente che effettivamente pare essere assente da tempo e uscito in fretta e furia. Vengono poi a scoprire che il cadavere appartiene alla persona scomparsa. Si inizia a indagare in maniera ufficiosa e sempre nell’ombra di quella pelle che sembra essere all’origine e ricollegabile ad ogni evento che sta capitando, laddove il male e il Diavolo si fondono in qualcosa di solido e ingombrante.

Fabio Girellli torna in libreria con questa che è una nuova indagine del vice questore Andrea Castelli, regalandoci una storia complessa dalla quale lasciarci avvolgere, immersi in un’atmosfera misteriosa che si nutre di leggende antiche e di sentimenti profondi, intensi, potenti, difficili da gestire. E lo fa con una maggiore maturità artistica, rispetto ai precedenti romanzi. Con una migliore proprietà di linguaggio grazie alla quale, con la stessa facilità ci descrive, con un’impronta realistica e favolistica, luoghi ma anche le emozioni e le sensazioni vissute dai suoi personaggi. Le parole sono scelte con cura e si legano le une alle altre con un’armonia che a volte ti dà il tormento perché non solo vorresti sottolinearle, ma ricordarle e fare in modo che riaffiorassero dentro di te al momento di cui ne hai bisogno quando magari non riesci a spiegarti certe situazioni, allo stesso modo in cui in Castelli emergono versi di poesie che ha studiato in passato.
I personaggi a cui dà vita Girelli sono singolari e particolari. A partire dai protagonisti di sempre, come il vicequestore Castelli che soffre di bipolarismo, che appare confuso e disordinato e che è il tipo di persona che non esclude mai niente a priori. Continuando con Ghisu, “l’agente più omertoso della questura”, sardo e intelligente che non parla mai a sproposito. Mathis, un agente che si imbarazza per qualsiasi cosa e la cui presenza, a se stesso, pare sempre eccessiva. Georgine, transessuale e amica da lungo tempo che è fuga e rifugio per il vicequestore. Aggiungendo Maria Celeste, una ragazza misteriosa e sfuggente, che indossa sandali anche d’inverno a cui piace la pioggia, i ragni e le cose dispari.

In questo flusso di parole che parlano anche attraverso le coscienze dei protagonisti, la trama ne sgorga fuori zampillante, ricca di dettagli, senza omettere sospetti e smentite, ingigantendosi man mano che procede trasformandosi in cascata quando si avvicina alla parte finale.
Un romanzo che non delude, un romanzo che si apprezza per i motivi che ho elencato ma anche per altre ragioni che personalmente ogni lettore saprà pescarci. Per esempio come la cattiveria, a volte, si mescoli con la tristezza. Come la vita delle persone possa essere migliore senza bisogno di timbrarla con un’etichetta. Com’è facile lasciare che un inganno ci rassereni, restando pur sempre una finzione. Come un segreto, pur tremendo ma celato, giunge al momento in cui arriva a reclamare tutto lo spazio possibile per sé. Quando non esplode in faccia a chi ha provato a nasconderlo, senza più freni o inibizioni, travolgendo tutti e tutto ciò che cerca di trattenerlo.

Federica Politi


Lo scrittore:
Fabio Girelli è nato a Biella nel 1980 ed è laureato in Lettere moderne. Ha pubblicato i thriller Tutto il villaggio lo saprà, Marmellata di rose (Premio Micro-editoria italiana 2014), tradotto e pubblicato anche in Spagna con la catalana Sd Edicions, e L’autore, pubblicato da Golem Editore. Per Piemme sono usciti l’e-book Il bacio della Velata (2017) e il romanzo Il settimo esorcista (2017). È tra i fondatori del collettivo Torinoir. Racconti e poesie sono stati pubblicati in diverse antologie per Lineadaria Editore, Lettere Animate, Golem, Pendragon, Ef edizioni e Robin edizioni.