Stuart Turton – Le sette morti di Evelyn Hardcastle

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Editore Neri Pozza / Collana I narratori delle tavole
Anno 2019
Genere Giallo
526 pagine – brossura e epub
Traduzione di Federica Oddera


Quanto bisogna sentirsi sperduti per lasciare che sia il diavolo a condurci a casa?

Blackheath è una immensa residenza, circondata da una lugubre e maestosa foresta con un lago. È qui che il nostro protagonista, di cui ancora non sappiamo nulla, si sveglia assistendo ad una aggressione e ricordando solo il nome di Anna. Chi è? Come mai si è risvegliato nel bosco? E chi è l’uomo che lo aiuta dandogli una bussola? Lui non ha altri ricordi, la sua mente sembra essere pressoché svuotata.
«Sebastian, domani saranno passati esattamente diciannove anni dal giorno dell’assassinio di mio fratello. Non so per quale motivo, ma i miei genitori hanno deciso di celebrare l’occasione riaprendo la casa in cui è stato commesso il delitto, e invitando a Blackheath gli stessi ospiti presenti allora».
Peter e Helena Hardcastle organizzano un ballo per il ritorno a casa della figlia Evelyn, che morirà effettivamente per sette volte, fino a quando il protagonista non sarà in grado di scovare l’assassino e riferirlo ad una misteriosa figura chiamata Medico della peste. Perché celebrare un ritorno in una data così infausta? E perché Evelyn sembra quasi conoscere il proprio destino? In una residenza con molti ospiti e molta servitù il protagonista, che scopriremo in seguito chiamarsi Aiden, dovrà rivivere per otto volte la stessa giornata per salvare la giovane Evelyn.
Voglio tutto ciò che desiderano loro. Provo i loro dolori, e sono succube delle loro paure. Non sono più un uomo, sono un coro di personalità diverse.

Aiden infatti si risveglia sempre in una nuova reincarnazione: non appena si addormenta la sua anima vola in un nuovo corpo, avendone otto a disposizione e dovendo obbligatoriamente terminare in ognuno di essi una giornata intera. Non solo prende le sembianze di un nuovo ospite bensì acquisisce il suo carattere, sentendo però sempre dentro di sé la propria anima combattere per uno spazio. Se non troverà in tempo l’assassino rimarrà per sempre intrappolato a Blackheath. Sarà solo in questa avventura o troverà al suo lato amicizie, alleati o nemici? Ed è in questa dicotomia tra anime e personaggi che l’autore di questo romanzo mostra maggiormente la sua arte scrittoria: siamo corpi o siamo idee? Quanto è possibile mutare le caratteristiche del corpo che ci ospita? Blackheath diventa quindi un luogo di scoperta e di rinascita ma anche una prigione, e non a caso spesso questo romanzo è stato paragonato ad un escape room: quando si pensa di aver svelato il mistero si scopre che in realtà si è solo all’inizio. Un romanzo fitto come la foresta in cui è ambientato, in cui il lettore per buona parte vive la sensazione di dover inseguire le idee del protagonista, e dell’autore, senza riuscire realmente ad afferrarle.

Lo stile, altamente descrittivo, permette al lettore di vivere intensamente l’esperienza, ritrovandosi di volta in volta nelle stanze della residenza e nei luoghi in cui il protagonista e i suoi ospiti momentanei si ritrovano ad indagare.
Le sette morti di Evelyn Hardcastle è la prima opera di Stuart Turton, che si presenta ai lettori con un romanzo complesso, intricato e con un forte elemento surreale. Non un ‘giallo’ classico ma un’opera nuova che porta con sé elementi altamente innovativi e adatti alla sceneggiatura cinematografica. A mio avviso, un’opera riuscita a metà ma uno scrittore di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro.

Adriana Pasetto


Lo scrittore:
Stuart Turton si è laureato in filosofia, ha lavorato in una libreria di Darwin, insegnato inglese a Shanghai, collaborato per una rivista di tecnologia a Londra, scritto articoli di viaggio a Dubai. Ora è un giornalista freelance e, dopo Le sette morti di Evelyn Hardcastle, il suo primo romanzo, uno dei più acclamati scrittori inglesi.