Wulf Dorn – Presenza oscura

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Editore Corbaccio / Collana Top Thriller
Anno 2019
Genere Thriller
432 pagine – rilegato e epub
Traduzione di Alessandra Petrelli


Uno degli autori tedeschi più importanti nel settore del thriller psicologico è Wulf Dorn. Conosciuto con La psichiatra, pubblicato nel 2009 e arrivato in Italia l’anno dopo tradotto dalla casa editrice Corbaccio, il suo romanzo d’esordio ha venduto oltre centomila copie e tradotto in vari paesi.
Da quel momento, lo scrittore non si è più fermato e, come un treno in corsa, ha regalato a noi lettori quasi un romanzo all’anno fino a vedere tradotti in Italia un totale di sette libri.
Ognuno di essi è uno stand alone, non abbiamo mai letto di commissari o ispettori di polizia, non ci siamo ritrovati l’investigatore di turno che svolge delle indagini, ma si tratta sempre di personaggi molto forti e di trame che restano per parecchio tempo nella mente di chi legge.
Wulf Dorn gioca sulle paure, sonda l’animo umano, pone degli interrogativi. Difficile trovare scene violente, sangue a fiumi. Forse è per questo che mi piace, il fatto di coinvolgere senza disturbare, di avvolgere senza soffocare.
L’ottavo thriller, appena sbarcato nelle librerie, tratta un argomento molto dibattuto e per questo contestato: la vita dopo la morte esiste? Il paradiso e l’inferno sono semplici invenzioni umane?

Ma partiamo da un minimo di trama: Nikka, sedici anni, partecipa a una festa in discoteca insieme alla sua amica Zoe. Un attimo prima era una ragazza normale, un attimo dopo niente era più come prima. Cade a terra, con la vista annebbiata e un forte mal di testa. Sente che la gente si muove intorno a lei, ma dai contorni sfocati e le voci ovattate. Si ritrova a scivolare verso l’oblio e poi arriva il silenzio.
Si risveglia in ospedale e le dicono essere stata in coma per tre giorni, il suo cuore si è interrotto esattamente per ventuno spaventosi minuti e, anche se il suo cervello non ha smesso di funzionare, Nikka non ricorda nulla di quello che è successo all’interno del locale. Quando le dicono che Zoe è scomparsa, la ragazza è basita, non capisce come sia potuto succedere e non riesce a darsi pace. Non crede sia stata uccisa, ma deve riprendersi in fretta e dare via alle ricerche.
Prima di salvare la sua amica, se sopravvissuta alla terribile esperienza, deve cercare di salvare se stessa dalle ombre che la perseguitano…

Sapevo che nella mia vita niente era sicuro. Non dopo essere morta per ventuno minuti.

Come può cambiare la propria vita quando ci si è trovati ad attraversare quel filo sottile che intercorre tra la vita e la morte? A intravedere quella famosa “luce” di cui parlano molti pazienti che si sono risvegliati dal coma?
Wulf Dorn sollecita il lettore a interrogarsi sulle priorità della propria esistenza, ma anche sull’aspetto religioso che accompagna da sempre il mito dell’aldilà. Forse la speranza è credere intensamente che ci sia qualcosa dopo la morte, che non sia la definitiva scomparsa dell’uomo, ma in qualche modo esista la possibilità di rimanere, di non scomparire.

Ma, da contraltare, c’è la voce nichilista e ateistica sulla morte, che porta a non dubitare per un solo istante che possa esistere qualcos’altro e forse per questo motivo assume connotati molto più precisi e definitivi. Proprio per questo, si dovrebbe cercare di vivere con intensità, facendo ciò che più fa stare bene e lasciare qualcosa di indelebile agli altri, come potrebbe essere un bel ricordo o delle buone azioni, qualcosa per cui valga la pena di esistere.

Nel romanzo di Dorn si affronta anche il tema dei social, in particolare Facebook e di come qualsiasi azione debba essere fotografata, filmata, divulgata, senza pensare che forse, prima di essere spettatori delle vite altrui, bisognerebbe riprendersi in mano la propria.

Come nei romanzi precedenti, Wulf Dorn si è confermato come uno scrittore di thriller psicologici di alto livello, che riesce a farmi chiudere il libro con tante domande che resteranno senza risposta, in cui la morte, esattamente come la vita, non anticipa nulla sul destino che ha in serbo per noi, ma proprio per questo occorre vivere intensamente.

Cecilia Lavopa


Lo scrittore:
Wulf Dorn ama le storie appassionanti, i gatti e viaggiare. Per vent’anni ha lavorato come logopedista in una clinica psichiatrica, e da questa sua esperienza ha tratto grande ispirazione come scrittore. In Italia Corbaccio ha pubblicato La psichiatra, che è diventato un bestseller grazie al passaparola dei lettori, Il superstite, Follia profonda, Il mio cuore cattivo, Phobia, Incubo, Gli eredi e Presenza oscura.