Dario Tonani – Naila di Mondo9

1472

Editore Mondadori / Collana Fantastica
Anno 2018
Genere Fantascienza
328 pagine – brossura e epub
Illustrazioni di Franco Brambilla


Parlare di fantascienza, in Italia, è un po’ come raccontare del mostro di Lochness (il quale a confronto ha molte più probabilità d’esistere). Altrove è un genere celebrato alla stregua degli altri, mentre da noi rimane confinato in una sorta di divertissment da dopolavorista ferroviario o accomunato alla fantomatica “letteratura d’evasione”. Le case editrici mainstream hanno a loro volta accelerato questo processo di estradizione della letteratura fantascientifica tenendo un atteggiamento di sufficienza che si è poi diffuso nel grande pubblico dei lettori (già pochi). Per cui, se dite di amare la letteratura di fantascienza, nessuno vi citerà autori italiani, ma vi verranno fatte liste di autori stranieri, anglosassoni per lo più. Unico baluardo a tutto questo rimane una grandissima collana, Urania, che negli anni ha dato molto spazio agli autori italiani tra cui – circa dieci anni fa – Tonani con le avventure di Mondo9 raccolte in un Millemondi, l’unico – tra l’altro – completamente dedicato ad un singolo autore italiano. E allora, benvenuti a Mondo9.

Chi tra di voi ha visto Dune, ritroverà un’ambientazione – intesa come pianeta – molto simile, ma solo nell’aspetto: un oceano di sabbie solcato da un clima imprevedibile che scatena venti di inaudita violenza tanto che le dune si spostano alla stregua di onde. Questo mare di sabbia è solcato da navi non comuni: si muovono su ruote ed utilizzano un combustibile fossile, ma sono esseri semi-senzienti-viventi che hanno una loro personalità – se così vogliamo definirla – che solo il loro Comandante è in grado di controllare. Eccolo il nostro Comandante: Naila, l’unico Comandante donna di Mondo9, attualmente alle prese con la sua gravidanza e con l’attività sessuale della sua nave Syraqq risvegliatosi dopo un periodo di stasi. Prima di proseguire, però, un dato fondamentale: Tonani elabora non solo un’ambientazione, ma anche tutta la sua cosmogonia dando a Mondo9 un’identità molto definita e non meramente fantascientifica.

Mondo9 è un pianeta dove il metallo è fondamento. Non vi sono tipologie specifiche di metalli, ma un metallo, una lega – molto simile all’ottone – che Tonani fa assurgere a co-protagonista narrativo: il metallo è uno stadio terminale di una malattia devastante che trasforma la carne in un elemento inorganico, è il Morbo (con accenni consimili alle pestilenze medievali). Chi ne viene colpito non ha via di scampo, ma può solo sperare di evolvere in un mechadronico, una sorta di guscio metallico, vuoto, di forma umana che può riprendere vita solo se vi viene impiantato un cuore umano in uno specifico andito intercostale: solo che il cuore va strappato mentre ancora batte. Ecco dunque iniziare così l’esistenza del mechadronico, che sopravvive in Mondo9 per via della sabbia e che rifugge l’acqua fonte di ruggine. Assieme al mechadronico incontrerete l’Avvelenatore, alternativa al medico, che è l’unico a possedere i segreti dei rapporti chimico-fisici che regolano la non-vita del mechadronico e che può curarlo dalle patologie o “amministrare la morte al metallo”.

Non manca l’aspetto epico che risiede nella profezia che vede in Naila l’unica Comandante donna predestinata a dominare la Grande Onda, lo tsunami di sabbia che devasta periodicamente il pianeta: la vicenda si complica quando l’Avvelenatore della Syraqq è intenzionato segretamente a impadronirsi del cuore di Naila.

Ci sono tanti altri personaggi, visto che buona parte del romanzo si ambienta a Mecharatt la grande capitale che sembra più un suk e la cui forma, vista dall’alto, richiama il numero 9 visto allo specchio e che – giustamente – Tonani tratta da personaggi, senza insistere sul loro essere “alieni”, dato che Mondo9 è un pianeta alieno e quindi i suoi abitanti non sono per definizioni assimilabili agli umani (anche se la vita è stata importata dalla Terra) o sono per forza esseri umani. Sono innumerevoli gli aspetti di questo libro da assimilare e di certo è una graditissima sorpresa per chi viene a cercare una fantascienza nel concetto più netto del termine, molto più simile a quel Philip K. Dick (per titillarvi), ma anche tanto originale.