Giovanni Casella Piazza – Certamen 1246

1510

Editore Salento Books
Anno 2020
Genere Giallo storico
572 pagine – brossura e epub


Romanzo decisamente interessante, ma che richiede un pubblico molto preparato, Certamen 1246, un titolo parlante, ospita nelle sue pagine un apocalittico scenario medievale strettamente ancorato a temi storici. Un romanzo denso di dialoghi, ricco di informazioni, minuzioso nella descrizione di usi e costumi dell’epoca (i numerosi dettagli della narrazione rispecchiandola colta ricerca storica dell’autore). Un romanzo che sconfina nell’epico cavalleresco e arricchendosi di poderosi toni ci rimanda a un’epoca lontana. Insomma, una densa e meticolosa ricostruzione che ci accompagna nella lunga fuga nel passato di una storia che si fa spesso dilemma con i suoi continui, numerosi e intriganti flash back. Un linguaggio molto voluto e che veste stretti abiti medioevali, nelle parti del diario tenuto dal protagonista più giovane e impegna il lettore quasi allo spasimo. L’ambientazione del romanzo è strettamente collegata a un’antica, impervia abbazia benedettina, fulcro e punto focale di tutta la trama. Un fiabesco e ideale scenario, sfondo e contorno per una drammatica, intricata e misteriosa vicenda, dalle cupe tinte di tragedia. La storia narrata è ben più complessa di quanto possa apparire: il notaio Giuliano Aielli, su incarico del Patriarca di Aquileia, arriva a Como, con uno studente di legge Zirìolo della Mora iscritto allo Studio di Bologna.

Tanto per cominciare torniamo per un attimo indietro nel tempo, alla Como, nel 1268. Le rive del lago e qualche antico vicolo li potette ritrovare anche oggi, ma la vita, la vita della gente era ben diversa. D’estate il caldo imperversava e spesso le zanzare con il sangue succhiavano anche la vita. Le vie e i mezzi di comunicazione erano precari, bastava una pioggia torrenziale per provocare frane e bloccare strade e sentieri. Nelle taverne, spesso buie, frequentati dai locali ma anche da gente di passaggio, seduti gomito a gomito ai tavoli, si mangiava, si beveva e si giocava. Qualche volta scoppiavano risse ma volendo e pagando si trovava ristora nelle generose braccia delle serventi. Se c’erano di mezzo gli affari, si contrattava e magari si litigava. Come facevano i tessitori delle officine lungo il fiume (con i loro pannilani grezzi messi ad asciugare), con i mercanti milanesi. Ma il notaio Aielli la mattina dopo il suo arrivo a Como fa visita all’abate Ariberto da Cassago, lo informa dell’incarico affidatogli dal cardinale. Gregorio da Montelongo patriarca di Aquileia, gli consegna un corposo plico e, proprio su incarico del patriarca gli affida il giovane Zirìolo de la Mora, diciottenne, poco più di un ragazzo figlio di due famiglie di Sua Beatudine (il patriarca). Ziriolo resterà ospite come apprendista del monastero per un periodo e, tramite l’abate potrà venire a conoscenza dei fatti avvenuti proprio là, tanto, tanto tempo prima. Fatti che risalgono ai drammatici e cruciali anni dell’aspra e sanguinosa contesa tra il soglio pontificio romano e l’imperatore Federico II di Svevia. Fatti sui quali le supreme autorità religiose avevano stato imposto il vincolo del silenzio. Ma il notaio Aielli al suo ritorno all’abbazia, dopo nove mesi, verrà informato della misteriosa scomparsa sia di due giovani monaci dell’Abbazia, che del suo protetto, lo stesso Ziriolo. Passano i giorni i monaci tornano, ma il ragazzo no, a Giuliano Aielli non resta che darsi da fare, costringendo lo stesso abate a darsi da fare e a prendere sul serio quella strana sparizione. Ci sono antiche ruggini tra i mercanti e l’Abbazia che risalgono ancora all’epoca delle contese tra guelfi e ghibellini, potrebbe essere un ricatto nei confronti di Sua Paternità, Ariberto da Cassago? Oppure il difficile e sofferto amore di Ziriolo per Veronica figlia del ricco cugino dell’abate può avergli fatto commettere una qualche follia?

Un viaggio nel tempo, Certamen 1246, che ci rimanda a un passato che era giusto approfondire. Un romanzo in chiave prettamente storica che racconta la Como del medioevo e che inserisce nella sua trama Federico II nipote dell’Imperatore Barbarossa tra i principali protagonisti. Un romanzo questo di Giovanni Casella Piazza in cui trovano spazio: amori, dedizione, rinunce e terribili scelte che hanno marchiato alcune difficili atti di ubbidienza imposti e accettati solo per intimo e sentito dovere. A conti fatti Certamen 1246 si rivela un intrigante romanzo storico-psicologico che scegliendo la strada di una narrazione dal sapore thriller si snoda attraverso ben 574 pagine. Un romanzo frutto di un ventennale lavoro di ricerca sul XIII secolo, sulle intricate e complesse dinamiche di quel periodo e su alcuni dei suoi grandi e piccoli protagonisti. Anche in questo caso la storia, la vera grande storia costringe ai lettori a scavare nei secoli, e li pone anche davanti incredibile attualità di tanti, troppi esempi del passato. Ma quando mai le poche scelte equilibrate fatte dagli uomini sono diventate esempio di cui far tesoro?

Bisognerebbe riuscire a capire perché i tanti storici errori umani sono stati troppo spesso dimenticati o forse meglio dire meglio cancellati nella memoria dei popoli senza mai insegnare niente.

Patrizia Debicke


Lo scrittore:
Giovanni Casella Piazza è nato a Lugano nel 1949. Economista di formazione, appassionato di storia e medioevo, dopo un periodo iniziale come consulente aziendale, ha spostato i suoi interessi verso il campo del giornalismo e dei media, diventando negli anni direttore di un quotidiano della Svizzera italiana, editore televisivo, sceneggiatore e produttore cinematografico, operatore culturale.