Yangsze Choo – The ghost bride

1569

Editore HarperCollins Italia
Anno 2020
Genere Thriller
451 pagine – rilegato e epub
Traduzione di Stefano Giorgianni, Alba Bariffi


Courtney Love, vedova da tempo immemore del leggendario Kurt Cobain, frontman dei Nirvana (morto suicida a ventisette anni) ha dichiarato di aver avuto il privilegio di incontrare il compianto marito in un universo parallelo, dove in sostanza si sono detti “Ciao”, ma è già qualcosa per riempire il silenzio del distacco. Il caso ha voluto che ho ascoltato questa informazione in radio quando avevo da poco finito The Ghost Bride, romanzo d’esordio di Yangsze Choo, dove si parla indiscutibilmente di spose ma soprattutto di fantasmi.
Siamo in Malesia, corre l’anno 1893 e Li Lan è una giovane donna che vive nella sua decadente dimora con la famiglia funestata da numerose tragedie: in primis il vaiolo che ha ucciso sua madre e deturpato e ridotto praticamente in miseria il padre, il quale passa le sue giornate nel ricordo doloroso della moglie morta, annebbiando il presente con l’oblio dell’oppio.

Li Lan è stata risparmiata dalla terribile malattia, anche lei compiange l’affetto della madre e condivide quotidianamente dubbi con Amah, la sua tata, una donna severa ma affettuosa, cardine della sua educazione e formazione. Amah è una donna credente e superstiziosa e questa sua natura spesso cozza con le idee del padre, uomo razionale che mal digerisce il metodo bigotto della tata. Gli ingenti problemi economici della famiglia spingono il signor Pan a prendere in considerazione una bizzarra proposta matrimoniale per la figlia: le nozze da combinare dovrebbero essere tra Lin e Lim Tian Ching (erede della famiglia più ricca e potente di Malacca, i Lim), che ha però un unico difetto: il giovane è morto in circostanze misteriose tempo prima.
Queste nozze avrebbero il potere di risollevare economicamente la famiglia, di sistemare la ragazza e di calmare l’inquieto spirito del promesso sposo. Questa idea viene subito abbandonata anche se in un momento di debolezza e sotto i fumi dell’oppio il padre parla della proposta indecente alla figlia. Questa assurda possibilità turba Li Lan soprattutto perché i suoi sogni cominciano a ospitare il giovane che la chiede prepotentemente in sposa. Sono sogni nitidi e reali, quelli dei quali è difficile liberarsi al risveglio.

“Io invece tentai con tutte le forze di svegliarmi. Era come farsi strada a fatica attraverso una palude di mangrovie”.

Da questo punto in poi si entrerà nel vivo della storia che si complicherà in maniera molto originale, arricchendo la narrazione grazie anche alla presenza di tanti personaggi che popoleranno le varie dimensioni, verso un finale non scontato. Come scritto nelle note dell’autrice, questa bizzarra consuetudine di combinare matrimoni tra vivi e morti rientra nelle tradizioni popolari cinesi ed era motivata dal desiderio di placare i defunti o di evitare una persecuzione. Se ne trova qualche allusione nella letteratura cinese ma le sue radici sembrano essere nel culto degli antenati. La concezione cinese dell’oltretomba sembra spesso un misto di buddismo, taoismo, culto degli antenati e credenze popolari.

La lettura di The Ghost Bride è un viaggio dalla prima all’ultima riga. Non solo nel mondo degli inferi come promesso dal titolo. Ci sono i fantasmi, è vero, è c’è la sposa, ma c’è anche un “aldiqua” pregno di superstizioni e commistioni di culture, religioni, leggende e piccole grandi tragedie e un aldilà che sorprendentemente non è da meno. Il mondo delle tenebre fa infatti da contraltare alla umana dimensione grazie a descrizioni iper realistiche che restituiscono al lettore tutte le sfumature estreme di questo universo parallelo con uno spessore tangibile, fatto di colori, di gerarchie, di corruzione e di inaspettata burocrazia.
Se serve ricordarlo c’è sempre un buon motivo per mantenere viva la memoria dei nostri cari. I defunti, proprio come i vivi, hanno sempre una storia da raccontare.

“Con i defunti, il problema era che tutti cercavano qualcuno che li ascoltasse. Ogni fantasma aveva una storia già bell’e pronta da condividere. Forse nell’oltretomba si sentivano soli, o forse quelli che indugiavano più a lungo degli altri non accettavano di doversi arrendere”.

Troverete su Netflix la prima serie di The Ghost Bride

Susanna Durante


La scrittrice:
Yangsze Choo è malese di quarta generazione di origine cinese. A causa di un’infanzia trascorsa in vari paesi, può origliare (male) in diverse lingue. Dopo la laurea presso l’Università di Harvard, ha lavorato come consulente di gestione e in una startup prima di scrivere il suo primo romanzo. La sposa fantasma, ambientata nella Malesia coloniale e nell’elaborato mondo cinese dell’aldilà, parla di un’usanza storica peculiare chiamata matrimonio spirituale. Yangsze vive in California con suo marito e due figli. Ama mangiare e leggere, e spesso fa entrambe le cose allo stesso tempo.