Editore Guanda
Anno 2020
Genere Giallo
304 pagine – brossura e epub
“C’è chi fa il poliziotto e chi è poliziotto. Chi appartiene alla prima categoria un giorno cambierà lavoro, andrà in pensione, si troverà un passatempo o aprirà un profilo facebook. Chi è un poliziotto, invece, poliziotto rimane, anche a ottant’anni, anche con la vista annebbiata e le gambe che fanno cilecca.”
Lui è il commissario in pensione Giorgio Robbiani.
“Zaynab pensava alle parole. Quelle morbide e gentili della sua infanzia, quelle che durante il regime non si potevano dire, se non a bassa voce, quelle che tutti gridavano nei giorni della rivoluzione. Anche Zaynab, anche lei aveva chiesto ‘adala, sugrl, hurriya, karama wataniya… e come non chiedere tutto questo? La giustizia, il lavoro, la libertà, la dignità dell’essere cittadini.”
Lei è Zaynab Ammar, verrà assunta come badante per occuparsi di Giorgio Robbiani.
Zaynab e Robbiani, due mondi completamente differenti che fanno della diversità il loro punto di forza.
Sono i protagonisti di 85 racconti. Racconti pubblicati settimanalmente sulla rivista Cooperazione ed ora raccolti ne “Il commissario e la badante”, l’ultima opera di Andrea Fazioli edita Guanda.
Robbiani ha perso la sua amata moglie Lucia, ha una figlia – Giulia – ed è nonno e bisnonno. E’ consapevole che ormai a una certa età ha bisogno di un aiuto in casa. Ed è così che nella sua vita entra in punta di piedi Zaynab. Lei ha perso il suo amato marito, Muhammad. Ha lavorato in fabbrica tessile e ha avuto l’opportunità di un nuovo lavoro. Occuparsi dell’ex commissario.
E leggendo questi incantevoli racconti non solo li osserveremo e li seguiremo in questo nuovo passaggio delle loro vite, ma ne scopriremo le affinità che li legherà nel seguire e risolvere diversi casi che verranno loro affidati da conoscenti, amici o da chi per fama conosceva il nome e la professionalità del Robbiani.
Ho avuto il piacere di leggere altri libri di Andrea Fazioli e Il commissario e la badante rafforzano la mia ammirazione per il suo stile. Uno stile che ritengo sussurrato ed evocativo.
In un mondo in cui spesso si urla, le sue storie, le sue parole e le sue descrizioni sembrano uscire dal libro in una forma delicata e fragile e colme di una forte sensibilità. E non è cosa da poco.
Immergersi in una lettura è quanto di più gradevole ci possa essere per un lettore e quando il libro trasmette le emozioni che vanno a toccare le corde dell’animo, il risultato non può che essere positivo. A tutto ciò vanno aggiunte le riflessioni che si elaborano durante e dopo la lettura.
Nel nostro caso riflessioni prima di tutto sul concetto di diversità.
Due mondi che invece di scontrarsi trovano più risolutivo allearsi. E dall’alleanza trovare giovamento per se stessi perché si è stati utili, si è lavorato bene. E’ un sentirsi legati da un filo che se ne frega delle differenze ma che segue altri punti di congiungimento.
Riflessioni su alcune tematiche sociali che si affrontano quotidianamente e sembrano immuni dal trovare soluzioni: le truffe agli anziani, le violenze sulle donne, le difficoltà dei figli ad affrontare il divorzio dei propri genitori, la corruzione. Questi alcuni degli argomenti trattati e raccontati attraverso episodi di vita reale, vita vera affrontata con tutte le angosce del caso.
Riflessioni sul proprio vissuto, su quello che la vita ti pone davanti , sulle difficoltà da affrontare prima e superare dopo. Sia Robbiani e sia Zaynab ci renderanno partecipi di queste riflessioni sulla loro vita passata e presente ed è stato inevitabile affezionarcisi. La loro per me è stata una compagnia incantevole e gradevole.
E poi c’è una storia nelle storie.
Quando Robbiani era ancora in servizio aveva dovuto affrontare il doloroso caso di Stefania Bianchi, la giovane donna si era lanciata da un autosilo. accanto al cadavere era stato ritrovato un paracadute chiuso. Nessuno dei familiari della ragazza aveva mai pensato al suicidio ma le indagini non portarono a nessun assassino. Quel caso così in sospeso non aveva mai abbandonato il commissario. Ed ora che è in pensione stanno accadendo casi simili, stessa situazione, stesso modus operandi. A questo punto si può affermare l’esistenza di un serial killer che a distanza di anni ha deciso di tornare e mietere nuove vittime.
Così nel corso della lettura alcuni capitoli sono dedicati a questi casi, all’aiuto che l’ex commissario può dare ed infine alla risoluzione delle indagini con lo scoprimento dell’assassino. Risoluzione che aggiunge ancora più amarezza al dolore e alla tristezza per tutte quelle morti assurde.
Ed infine un plauso per le capacità descrittive dei luoghi che ritroverete durante la lettura, sono così evocative che riuscirete a vederli quei luoghi, è come vedere attraverso gli occhi dei protagonisti, è come essere con loro condividendo pensieri e sensazioni.
Vorrei ringraziare da questa pagina l’autore per aver ospitato in un racconto anche Elia Contini, altro gran personaggio nato dalla sua penna. Mi ha fatto piacere ritrovarlo tra le pagine di quest’ultimo libro.
Come mi piacerebbe ritrovare un giorno Robbiani e Zaynab. Lo spero tanto.
Vi invito a leggere Il commissario e la badante, sia a chi ama i racconti e sia a chi magari non è molto affezionato a questo genere letterario, vi garantisco che ne vale la pena.
… Robbiani le domandò da dove le venisse quell’allegria.
“Dal mondo” rispose Zaynab. “Certe volte il mondo è una cosa bella.”
Robbiani si fermò al centro della piazza. “Si. Certe volte. Però questo non toglie…”
“… la sofferenza, il male, gli omicidi e la guerra” lo interruppe Zaynab. “Ma come diceva mia madre: domani ci saranno albicocche.”
“Albicocche?”
“E’ un modo di dire. La speranza.”
“Ah, bé, la speranza…”
Cecilia Dilorenzo
Lo scrittore:
Andrea Fazioli, nato nel 1978, vive a Bellinzona, nella Svizzera italiana. Guanda ha pubblicato L’uomo senza casa (2008, Premio Stresa di Narrativa, Premio Selezione Comisso), Come rapinare una banca svizzera (2009), La sparizione (2010, Premio Fenice Europa), Uno splendido inganno (2013), Il giudice e la rondine (2014), L’arte del fallimento (2016, Premio Fenice Europa) e Gli svizzeri muoiono felici (2018). I suoi libri sono tradotti in varie lingue. Gestisce il blog andreafazioli.ch/blog