Vito Franchini – Il predatore di anime

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Editore Giunti / Collana M
Anno 2021
Genere Thriller
396 pagine – brossura e epub


Sabina Mondello è una funzionaria di polizia dei Parioli; giovane, bella, determinata a fare carriera. Un giorno viene chiamata ad occuparsi di un caso apparentemente di routine: la morte di una coppia, un caso lampante di omicidio – suicidio.
La donna, che oltre a pensare al lavoro non disdegna i piaceri della carne, ha una torrida relazione con il suo capo, il Pm Roberto, sposatissimo con prole.
Con lui inizia a occuparsi delle indagini, che portano a scarsi risultati, tranne mettere in evidenza, nei tabulati telefonici, frequenti contatti con una utenza cinese. Il proprietario di tale utenza è in realtà italianissimo, operatore Shiatsu: si chiama Nardo Baggio, ed ha una seconda…occupazione: offre assistenza e rifugio alle donne vittime di stalking e minacciate da compagni ed ex.

“Lei si alzò parzialmente e si fece stritolare la mano accennando un sorriso; precipitò quindi nel profondo dei due occhi che le si accesero davanti, due fanali grigio-azzurri che le ricordarono quelli di un gufo reale che aveva visto una notte, da piccola, in un bosco. Uno sguardo da predatore notturno che non aveva mai dimenticato, né più rivisto, fino a quel momento.
Lo sguardo di un predatore di anime”.

Poco dopo Sabina vede finire miseramente la sua storia d’amore con Roberto, e presto incomincia a sua volta ad essere vittima di persecuzioni varie. Avvicina allora Nardo, ma stavolta non come indagato, o persona a conoscenza dei fatti, bensì come supporto morale e pratico, come protettore e consigliere.
L’uomo è un personaggio magnetico, inquietante; dotato di grande fascino, di cultura, della capacità di fare sentire ciascuna persona si rivolga a lui come unica, protetta, compresa.
Sabina Mondello non è da meno delle altre: in breve tempo si ritrova a pendere dalle sue labbra, ad ascoltare le sue teorie sulle scimmie nude ed i loro istinti primordiali, sull’amore che è solo una parola di cinque lettere, sui rapporti complessi tra maschio e femmina.
La figura di Roberto sbiadisce rapidamente e la poliziotta si ritrova presto a fargli da spalla nelle sue imprese. Entra nel mondo dello stalking, quello vero, di cui le istituzioni si occupano troppo poco e superficialmente, salvo poi piangere vittime di femminicidi o di violenze tremende.
La casa di Nardo è passaggio di donne maltrattate – e tutte immancabilmente affascinate da lui – che aspettano aiuto e conforto. Sabina comprende presto, da vari indizi, che i metodi dell’uomo non sono sempre ortodossi o legali, ma stranamente ottengono sempre i risultati sperati – fatto che non si può dire della polizia o simili – perciò, nel suo intimo, lo assolve.

Anche il lettore, ad un certo punto, si accorge di pendere dalla parte di Nardo – vero predatore di tutti, quindi! – perché se i suoi sistemi raggiungono l’obiettivo di salvare donne in pericolo ed allontanare dei violenti, ben vengano.
La lotta interiore di Sabina è intensa: mentre la vicenda procede, e vari colpi di scena si susseguono, la donna alterna momenti di appoggio incondizionato ad altri di scetticismo e di dubbi. Nardo lo sa, e col suo perfetto aplomb la mette alla prova, senza mai scoprire troppo le sue emozioni ed i suoi sentimenti.

Tutta la storia è un alternarsi di azione – le spedizioni punitive di Nardo sono un buon campionario e si uniformano al tipo di persecuzione imposto alla donna di turno, e momenti di quiete, in cui l’uomo, col suo solito suadente tono, illustra a Sabina le sue teorie sui comportamenti dell’uomo e della donna nei secoli, sul falso concetto dell’amore – per lui è un’invenzione, che costringe soltanto un legame ad essere più duraturo.
In qualche passaggio le dissertazioni sociologiche e antropologiche potrebbero sembrare un tantino lunghe, ma le parti d’azione compensano grandemente questo piccolo difetto.
La vicenda rotola verso il finale, tra inseguimenti, momenti di intimità, sorprese varie, e ci riserva un botto!

L’autore Vito Franchini, capitano dei Carabinieri, si muove qui in territorio noto. Forse proprio perché consapevole che la legge non riesca a tutelare le vittime di stalking – la cronaca nera ce lo dimostra quasi ogni giorno, purtroppo – ha inventato questo personaggio estremamente carismatico, che coi suoi metodi “personali” riesce là, dove le istituzioni falliscono.
I due protagonisti sono ben tratteggiati, soprattutto la donna, che ci appare nella sua fragilità, nel momento dell’abbandono, della sofferenza, dell’amore. Non altrettanto possiamo dire di Nardo, che conserva, anche nelle parti della storia che lo riguardano, una patina di mistero, di cose non dette, di sentimenti ben celati.
Restano comunque, nella loro diversità, due personaggi molto azzeccati, in una storia avvincente, in cui sono secondari l’omicidio, la scoperta del colpevole, ma tutta l’attenzione del lettore è focalizzata su di loro, sul loro rapporto, e sulle interessanti dinamiche dello stalking.
Consigliato a chi ama i gialli originali, non convenzionali.

Rosy Volta


Lo scrittore:
Vito Franchini, nato in Iran, di origini mantovane, ha 43 anni, è padre di due bimbe e, come ufficiale dei carabinieri, per anni ha condotto indagini in diversi ambiti criminali. Attualmente si trova in Africa in missione per conto dell’UE. È appassionato di musica e di studi antropologici, che ha utilizzato ampiamente in questo suo romanzo di esordio, pubblicato da Giunti dopo anni di lavori da indipendente (romanzi d’avventura e saggi).