Walter Mosley – Il diavolo in blu

1674

Editore 21 lettere
Anno 2021
Genere Thriller
304 pagine – brossura e epub
Traduzione di Bruno Amato


La prendo alla lontana: sto seguendo su Netflix una serie islandese che non mi dispiace, pare sia la più costosa mai realizzata in Islanda.
Una sola, non dico insormontabile ma quasi, difficoltà: i nomi! Impronunciabili e quasi buffi per noi. Impossibile memorizzarli. Sarà l’età che avanza, ma faccio fatica a capire di chi si sta parlando nei dialoghi o chi accidenti è il tizio appena nominato. Principio di demenza?
Stessa sensazione mi accade con questo celebratissimo romanzo di Mosley. Spero di non risultare sacrilega se non osanno un classico del noir, ma accidenti, i personaggi non mi entrano in testa! Sono tanti, troppi, bianchi e neri, quasi tutti cattivi e amici, ma anche nemici, del protagonista… non riesco a ricordarli e a distinguerli tra loro.

Mi consigliate il fosforo? Ok, avete ragione. Mi consigliate di leggere attentamente e non in modo vorace, come faccio di solito avendo una lista infinita di letture in coda, per capire meglio? Ok, avete di nuovo ragione. Lo ammetto, ho i miei limiti.
Qui per la prima volta (in Italia ne sono stati poi pubblicati altri tredici) appare il personaggio di Easy Rawlins, che in realtà si chiama Ezechiel e viene chiamato in tutti e due i modi (anzi, a volte col cognome o con qualche nomignolo o abbreviativo che ti manda in crisi) e qui Easy, da meccanico disoccupato, diventa investigatore.
Da questo testo nel 1995 è stato tratto un film con Denzel Washington. Sono andata a vedermi il trailer e sono certa che sia un ottimo film. Già dalle poche scene che compongono il trailer ho capito qualcosa in più rispetto al libro (e ho detto tutto). L’attore è perfetto per la parte e come sempre eccelso. Ma noi dobbiamo giudicare il libro e non il film.

Ebbene, non vi racconto la trama, ma vi dico di cosa stiamo parlando. Ambientazione: Los Angeles e dintorni nel dopoguerra. Easy è un uomo di colore, reduce della Seconda guerra (sono notevoli i suoi ricordi di battaglia o del momento in cui partecipò alla liberazione degli ebrei dai campi di concentramento – la madre di Mosley era ebrea) che è rimasto senza lavoro e vuole invece continuare a pagare onestamente il mutuo per la sua casetta cui tiene moltissimo. Finirà infatti per mantenersi facendo l’investigatore privato.
Tramite un amico barista, tale Joppy, Easy viene assoldato per cercare una donna bianca di cui tutti sono perdutamente innamorati ma che pare abbia anche con sé una valigia contenente trentamila dollaroni.
In questa ricerca, disseminata di cadaveri (tra l’altro lei, la pluriricercata, non è che sia fuggita, gironzola lì in giro e telefona lei stessa a Easy per dirgli dov’è!), incontriamo diversi personaggi che non sono riuscita a riconoscere uno dall’altro. Frank, un cattivone che vende alcolici e che ha un cugino (o un fratello? Ed è pure parente della donna in blu), Mouse, un amico caro di Easy che però compare, scompare riappare… Dupree, che è sempre ciucco e si addormenta e del quale non si capisce il ruolo nella faccenda…

Diciamo che l’intreccio è alquanto articolato, il personaggio di Easy è riuscito e piace anche per la sua eticità, che non si sa come si riesca a salvare in quei posticini dabbene. I rapporti difficili tra bianchi e neri in quei tempi sono analizzati in modo eccelso (Mosley ha vinto un premio a questo proposito: Anisfield Wolf Book Award), il personaggio di lei, il diavolo in blu, benché criptico e piuttosto stereotipato, l’ambiente dei locali frequentati dai neri nei bassifondi ben descritto, con i suoi sottofondi musicali, il suo fumo aleggiante, la sua sporcizia con tanto di mosche spiaccicate.
Un altro punto a favore è la brevità, almeno per me che non amo i polpettoni.
Il riepilogo finale, che dovrebbe chiarire tutta la vicenda, mi è risultato un coacervo di nomi nel quale ho avuto difficoltà a orientarmi.
Innegabile però che le atmosfere siano azzeccate e che la penna di Mosley (che poi ha una faccia così tenera nella sua foto profilo che ispira subito simpatia) abbia il suo valore.
Riservato quindi a lettori intelligenti che amano le atmosfere ammerigane e il jazz aleggiante nei locali fumosi.

Elena e Michela Martignoni


Lo scrittore:

Walter Mosley, considerato un maestro del noir, ha ricevuto nel 2020 il National Book Award alla carriera, oltre a numerosi altri riconoscimenti, tra cui anche un Grammy. Da Il diavolo in blu è stato tratto l’omonimo film in cui Easy è interpretato da Denzel Washington.