Editore Rizzoli / Collana Nero Rizzoli
Anno 2022
Genere Noir
384 pagine – brossura e epub
Quanto impegno ci vuole per ricostruirsi una vita. Quanto pesa il passato che ci portiamo dietro, in maniera particolare se avvolto dalle ombre. Quanta attenzione, quanta tensione, nel mantenere in equilibrio una situazione in cui la minaccia potrebbe sbucare e far crollare tutto come un castello di carta. Quanto sangue freddo.
“L’appuntamento che da anni temeva di dover affrontare si presentava infine in quella stanza per metterlo di fronte al proprio passato, senza appello o scampo, nelle sembianze di quell’ometto dall’aria innocua che in realtà si rivelava fatale.”
Torino. Quartiere Barriera. Max Ventura ha un ristorante, “L’Eveché”, nome che gli ricorda uno dei momenti più difficili della sua vita, ben avviato che gestisce con la compagna. Qui, un uomo, che si fa chiamare Numero Uno, lo contatta dicendogli che è a conoscenza di tutto quello che ha fatto lui con i suoi amici e lo ricatta intimandogli di presentarsi il giorno seguente in un dato posto e alla data ora, se non vuole che li denunci tutti alle autorità competenti.
Molti anni prima infatti, Max era detenuto nel carcere di Marsiglia e durante un trasferimento, a causa d’un incidente, riuscì ad evadere insieme agli altri prigionieri con i quali è rimasto legato da questa fatalità, e con i quali nel tempo, ha instaurato un rapporto in cui fiducia, rispetto e stima, ma anche paura, ne hanno filato un tessuto indissolubile.
Quella che Numero Uno gli chiederà di svolgere è un’indagine non ufficiale su un caso d’incendio avvenuto qualche anno prima in una palazzina che ospitava una comunità di rifugiati, in cui morirono molte persone e le cui dinamiche non sono mai state chiarite. Ovviamente, a causa del ricatto, nessuno di loro si sente di tirarsi indietro immergendosi in questa storia senza alcuna certezza su chi potersi fidare o meno e con la paura di perdere tutto ciò che hanno costruito con fatica in tutti questi anni.
“Ciò che conta è quello che sei diventata, che siamo diventati oggi, persone per bene che si sono lasciate alle spalle il proprio passato. E che hanno pagato caro per questo cambiamento.”
“Fuoco”, è il nuovo noir di Enrico Pandiani che inaugura la serie della banda Ventura della quale speriamo di tornare a leggere presto, dopo questo primo libro in cui non sono mancati tensione e azione ma anche partecipazione non solo agli eventi ma anche alle vite dei suoi protagonisti, così ben riusciti e reali ai nostri occhi. Max Ventura, marsigliese, con un passato di rapinatore di banca, che porta sul viso i segni del tempo e delle azioni che gli hanno conferito una grande capacità di osservazione e giudizio. Abdel, di origini tunisine, è stato un ladro e ora gestisce un’officina d’auto d’epoca. Sanda, ha origini malgasce e ha una palestra di arti marziali. Victoria, alsaziana, finita nei guai a causa di una truffa orchestrata dal compagno, si è ricostruita una vita con la figlia Matilde, un’adolescente sveglia e brillante, appassionata di computer e di tutto ciò che ruota attorno a quel mondo.
Alla stregua delle “scatole cinesi” ogni ambientazione di “Fuoco” potrebbe trasformarsi in un prequel della storia o quantomeno in un soggetto per una sceneggiatura. C’è la Torino del sottobosco, quella che lega tra loro brillanti personaggi borderline, uomini e donne con un “passato”, che di certo non frequentano i salotti letterari o i festival del cinema, né tantomeno i locali cool de I Murazzi, e però, in quella città sanno come muoversi e come sopravvivere. I loro topos sono i loro nuovi rifugi, qui si nascondono e sopravvivono. Un ristorante, una officina di auto d’epoca, una palestra di arti marziali. Luoghi potrebbero far nascere altre storie e portare i personaggi altrove. Ma non basta. In mezzo alle scatole cinesi costruite da Pandiani ci sono anche le carceri francesi, la Marsiglia dei clan, una Francia molto, troppo, vicina a quella Torino dei quattro amici, quasi speculare e anche essa lontana anni luce dai boulevard eleganti e dai locali chiccosi.
Pandiani costruisce un viaggio letterario e lo fa con il suo solito stile asciutto e crudo e con un linguaggio da non intellettuale che fa sorridere e a tratti digrignare i denti a chi legge. Forse in questo primo lavoro di questa nuova serie solo il ritmo è differente da quello dei suoi precedenti scritti, come se anche l’autore volesse concedersi più respiro, più calma, più lentezza per assaporare le sue nuove creazioni e la sua nuova narrazione. E quindi, benvenuto “Fuoco” e ben ritornato Pandiani.
Federica Politi e Antonia Del Sambro, “Due nel mirino”
Lo scrittore:
Enrico Pandiani (Torino 1956) ha esordito nel 2009 con Les Italiens, primo romanzo dell’omonima serie poliziesca. Per Rizzoli ha pubblicato Pessime scuse per un massacro (2012), La donna di troppo (2013), Più sporco della neve (2015), Una pistola come la tua (2016), Un giorno di festa (2017) e Ragione da vendere (2019). Con questo romanzo si apre la serie della banda Ventura.