Editore Mondadori / Collana Giallo Mondadori
Anno 2022
Genere Giallo
336 pagine – brossura e epub
Nella sinossi in quarta di copertina la protagonista del romanzo Debora Camilli viene definita come la tassista più insubordinata di Roma e se c’è un’occasione in cui abbia un senso l’adagio secondo il quale “il buongiorno si vede dal mattino” questa è proprio quella giusta.
La Camilli, infatti, già dopo poche pagine interrompe il proprio lavoro per andare a curiosare sul lungotevere dove la polizia sta ripescando un cadavere (che si scoprirà in seguito essere quello di un giovane e promettente restauratore d’arte), perché per lei i lampeggianti azzurri che segnalano la scena di un crimine sono un’irresistibile calamita verso quello che lei considera il suo mondo e la sua vera vocazione, ovvero la Polizia di Stato e le indagini sul campo.
Ma questa non è solo la vaga aspirazione di una ragazza magari affascinata da qualche serie TV o da qualche personaggio famoso ma la passione autentica di chi ha frequentato con passione il corso per ispettori di pubblica sicurezza. Però, purtroppo, questo rimarrà per lei un sogno che ha subito una brusca interruzione quando la morte di suo padre ha lasciato la famiglia senza un reddito ma con un taxi e una licenza che Deborah ha dovuto, suo malgrado, ereditare per far quadrare i conti della famiglia che altrimenti graverebbero tutti sulle spalle di mamma Marina. Gianmarco, il fratello minore brillante studente della facoltà di medicina, al momento rappresenta per la famiglia più un costo che una risorsa.
E così, anche in questo quarto romanzo che la vede protagonista, la tassista-detective comincia a interessarsi alla vicenda calandosi nei panni dei veri investigatori al punto da manifestare una certa propensione alla mitomania quando, raccontando a casa il motivo del suo ritardo, arriva a dichiarare candidamente di essere la persona che ha scoperto il cadavere galleggiante nel Tevere.
Ma, a parte questo siparietto familiare, Deborah si mette davvero in moto per capire cosa è successo e per raccogliere informazioni si appoggia al Commissariato di San Lorenzo dove, fra le sue conoscenze spicca il commissario Edoardo Raggio che è soprattutto il co-protagonista con Deborah di una tormentatissima storia sentimentale di quelle del tipo ti voglio-ti prendo-ti detesto-ti mollo-ti perdono-ti riprendo che possono durare comodamente alcuni lustri. Se poi capita che il magistrato che si occupa dell’indagine è una donna con cui il commissario ha avuto una relazione alcuni anni prima (ed è la principale causa della sua crisi famigliare) allora la questione sentimentale fra i due diventa spinosissima.
Scoperto poi che lo stesso Raggio è fresco di promozione alla Omicidi, Camilli non esita a lanciarsi a capofitto in un’indagine parallela usando il suo mai sopito istinto di sbirro e la sua notevole capacità di immergersi nell’inestricabile caos romano a cui aggiunge una faccia di bronzo da competizione e una innata abilità nel trovare sempre la scusa giusta per giustificare domande e comportamenti come minimo inopportuni, infatti secondo l’autrice:
Se c’era una materia in cui Debora non era mai impreparata, era “cazzata creativa”
Ovviamente il fatto che il legame fra la tassista e il commissario non si limiti all’ambito poliziesco crea anche una narrazione parallela farcita di emozioni, azioni e reazioni il cui principale mistero è rappresentato dal riuscire a capire se i due protagonisti riusciranno a condividere il tanto sospirato sushi che hanno in programma fin dall’inizio della storia.
Di sicuro Raggio e la Camilli condivideranno informazioni incrociate, lui attingendo a tutti i canali ufficiali che a Debora sono ovviamente preclusi e lei andando a pescare nella brulicante e caotica capitale dove con un taxi si riesce ad arrivare in luoghi che per i comuni mortali sono veri e propri miraggi.
L’altro personaggio-chiave della vita (e delle imprese) di Debora è l’amica del cuore, ex compagna di scuola e complice fidata Jessica, grande appassionata di moda, di locali trendy e curatrice del look di Debora e qui, piccola divagazione, non posso fare a meno di pensare se non si tratti di un caso che le ragazze di borgata fashion-addicted si chiamino Jessica per antonomasia o non sia una velata citazione del personaggio di Claudia Gerini nel film “Viaggi di Nozze” di Carlo Verdone.
Ma per tornare al romanzo e al suo fulcro decisamente più colto, Nora Venturini ci porta in giro per Roma percorrendo le strade degli artisti, via Margutta in primis, e calando il lettore nel mondo delle gallerie e dei mercanti d’arte che, sotto la patina di persone sensibili alla bellezza e amanti dell’arte, spesso nascondono uno spirito rapace con cui affrontano gli altri predatori che ne popolano l’ambiente e che hanno ben presente, prima ancora del valore artistico, il valore economico delle opere cosa che, secondo il commissario Raggio, li accomuna ai boss malavitosi nelle cui case, quando sottoposte a perquisizione, si trovano spesso pezzi da collezione che sono considerati alla stregua di qualsiasi altro investimento fruttuoso.
E fra inattese visite a musei capitolini, intrufolamenti (spacciandosi regolarmente per qualcun’altra) negli ambienti dei galleristi d’arte e rischiando un paio di volte la pelle Debora mostra di aver mantenuto intatto nel tempo il suo talento da sbirro portando così il suo decisivo contributo al lavoro della Omicidi ma restando ancora con il cuore in sospeso per la sua storia con Raggio.
Mauro Bossi
La scrittrice:
Nora Venturini è regista teatrale e sceneggiatrice. Ha firmato numerose regie teatrali e scritto varie serie tv e tv movie. Ha esordito nella narrativa con L’ora di punta, la prima indagine della tassista detective (Mondadori, 2017, ora in Oscar), cui ha fatto seguito Lupo mangia cane (Mondadori, 2018). Nel 2019 è uscita la terza indagine di Debora Camilli, Buio in sala. La serie della tassista detective è stata pubblicata in Germania, in Spagna e in America Latina.