Alessandro Curioni – Certe morti non fanno rumore

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Editore Chiarelettere / Collana Narrazioni
Anno 2022
Genere Sci-fi
300 pagine – brossura e epub


Nella fiction il caso non esiste; ogni scena, scelta, evento è determinato da alcune necessità narratologiche e dall’immaginario dell’autrice e/o dell’autore. Non è un caso quindi che il primo evento nel Jackpot nella serie (il romanzo è più vago) The Peripheral sia un immenso attacco hacker all’intera rete elettrica nordamericana. Così letteralmente comincia la lunga, tragica soft apocalypse. Quell’attacco hacker di catastrofico successo diventa un precedente e via, di corsa verso il precipizio lungo il sentiero delle fragilità indotte.
Ora, altro tempo della narrazione, altro setting, altro genere, forse altra tempolinea ma ancora il caso non esiste.
Lo scrittore Alessandro Curioni sceglie un attacco veloce senza latenza per questo secondo romanzo, Certe morti non fanno rumore.

Quindi.
Milano, Italia.
Leonardo Artico e la sua squadra sono appena riusciti a sventare il piano del “Simposio”, un gruppo di criminali informatici il cui obiettivo era attaccare con un ransomware una multinazionale che gestisce reti elettriche in Italia e nel mondo: hanno battuto l’erba e i predatori più grandi e pericolosi si muovono. Sembra essere passato poco tempo anche perché forse non c’è tempo da perdere. “I filosofi” sono ancora braccati dalle autorità, dal Bianconiglio e dal Cappellaio Matto. Distrutti ma non annientati. Non ci sono medaglie e riconoscimenti pubblici per Artico, Teresa Aprili e Roberto Gelmi proprio come nelle operazioni clandestine. Invece c’è molta attenzione, interesse da parte degli abitanti del mondo dietro il mondo: altri hacker, spie, criminali, oscure corporation. È da oltreoceano che una donna potente emerge per assumere Artico e ripassare un paio di questioni interessanti in quello che è un classico del noir.

Quello che non è classico è tutto il resto. La nostra dark lady e Artico sono due strateghi, elaboratori del lungo periodo: personaggi che costituiscono l’archeologia delle personalità del cyberpunk, solo nati un paio di generazioni troppo presto. E mentre il rischio esistenziale ne Il Giorno del Bianconiglio è quello di cui tratta molta letteratura catastrofica ma anche saggi come This is how they tell me the World Ends: the Cyberweapons Arms Race di Nicole Perlroth (Bloomsbury Publishing, 2021), adesso la posta è più sottile. Artico infatti deve lavorare per rendere la misteriosa corporation e soprattutto il “progetto Leonardo” inattaccabile: una volta operativo questo Leonardo digitale avrà capacità “predittive” del flusso informativo inedite. Per testare questa “IA” Artico, la Dark Lady e alcuni curiosi personaggi dei Servizi segreti italiani trasformeranno il Dark web in un gigantesco e irresistibile honey pot per mafie e terroristi di tutto il mondo.
Curioni organizza e allarga ancora un teatro di personaggi tutti interessanti, con propri tic e motivazioni, con carattere e capacità. Sempre bellissimi i corsivi, questa volta come fiabe contemporanee, sembrano messaggi che attirerebbero “bibliotecari” da I tre giorni del Condor.

In questo secondo capitolo però era il momento per “pushare” ovvero per spingersi verso il centro dell’azione, un centro che lo stesso scrittore organizza pieno di pericoli, rischi, necessità. Tutto sembra pronto ad esplodere ma non succede. C’è una sorta di timidezza verso la scena d’azione che non sembra giustificata dalla tensione, dai temi e dalla verticalità che egregiamente vengono presentati lungo la lettura del romanzo. Ci sono molte mangiate nei ristoranti, molti complimenti tra personaggi, troppo plot armor e questi sono i momenti in cui il romanzo soffre, come se i protagonisti fossero in denial di quello che loro stessi stanno facendo. Sono solo momenti, che turbano uno svolgimento e una trama coinvolgente e interessante, ma sono alcuni, più di uno quindi comunque troppi, forse messi lì per dare una pausa di leggerezza al lettore e alla lettrice ma sono comunque veri momenti di disincronizzazione. Il difetto di questo secondo romanzo è la timidezza.

In ogni caso correndo verso il finale Leonardo Artico deve tirare fuori un altro piano perfetto: questa volta non deve essere un difensore dell’ordine ma un agente dell’Equilibrio. Oltre la mancanza di security by design deve essere l’accentramento dei flussi di dati in troppe poche mani, una monocultura del software che segue la brama di potere e controllo che poi, in altre saghe, generi, libri e tempolinee, sollecita e permette la catastrofe, lo spegnere le luci e l’azione cinetica.
Curioni è grande narratore delle lotte nell’adolescenza digitale in questa nostra adolescenza tecnologica. Sottotraccia ma neanche tanto ci racconta che la posta in gioco si fa sempre più sottile e importante: c’è una lotta per dominare il futuro. Con questi romanzi anche i “civili” possono sbirciarne temi e trame, romanzi come diverse Alice che mostrano, per metafore ed evocazione, cosa se seguiamo il Bianconiglio ovvero che il caso non esiste.

Antonio Vena


Lo scrittore:
Alessandro Curioni (1967) nasce giornalista e nel 2003, dopo un biennio di studio, pubblica per Jackson Libri il volume Hacker@tack dedicato alla sicurezza informatica. Da questa esperienza, e dopo sette anni nel settore, fonda nel 2008 Di.Gi. Academy, azienda specializzata nella formazione e nella consulenza nell’ambito della cybersecurity, della quale è azionista e presidente. È autore di saggi di successo, divulgatore, docente universita­rio e commentatore presso organi d’informazione come Rai, “Il Sole 24 Ore” e Class Cnbc. Il giorno del bianconiglio è il primo romanzo di una serie che ha come protagonista l’esperto di cybersecurity Leonardo Artico.