Roberto Mistretta – Accùra

787

Editore Mursia
Anno 2023
Genere
302 pagine – brossura e epub
Curatore Roberto Mistretta


Accùra: Racconti al profumo di Sicilia scelti da Roberto Mistretta. Quindici racconti siciliani (forse una minima comprensione del dialetto sarebbe richiesta, ma applicandosi un po’…), raccolti da Roberto Mistretta, su precisa istigazione di Daniele Scrofani Cancellieri, scritti da: Christian Maria Giuseppe Bartolomeo; Maddalena Eleonora Battaglia; Claudia Miryam Cocuzza; Antonino Genovese; Simona Godano; Giorgio Lupo; Alessandro Miceli; Santino Mirabella; Roberto Mistretta; Davide Pappalardo; Michele Rondelli; Daniele Scrofani Cancellieri; Roberto Tedesco; Letizia Tomasino e Vincenzo Vizzini.
Truci e sanguinari quanto basta ma ora, senza perdere altro tempo cominciamo dal primo e via!

Con Christian Maria Giuseppe Bartolomeo e il suo L’altro punto di vista che ci mette nei panni di un barbone e ci costringe a risolvere il brutale omicidio di un munifico parrino calunniato, innamorato della pittura.

Ci si bagna di brutto invece a cercare Funghi nella nebbia con Maddalena Eleonora Battaglia, ma la sua giovane giornalista riuscirà lo stesso a scoprire il perché dei dolcetti comprati in una lontana pasticceria…

Con Claudia Miryam Cocuzza e le sue “Maresciallo” Stefania e la “Farmacista” Clara dovremo risolvere In nomine Patris, il vendicativo omicidio del cavalier Virzì, un avido strozzino non amato da tanti, ma ucciso da qualcuno che era stato crudelmente ripudiato.

Un passato senza memoria di Antonino Genovese ci narra dell’assassinio della tenutaria nel 1959 che l’ispettore missino, chiamato la Zingaro dovrebbe sbrogliare, anche a costo di andare a cercare nella polizia.

Simona Godano ci intriga viceversa con il suo Talìa, storia di un’indagine rognosa per il commissario Costanzo. Deve venire a capo dell’omicidio di una giovane prostituta uccisa in una grotta e alla quale hanno cavato gli occhi come a Sant’Agata.

Giorgio Lupo, direttore artistico del Termini Book Festival ci avvelena con premeditata freddezza, senza scrupoli e senza pietà per colpa dei lucrosi segreti tenuti nascosti nel suo Bianco Pomice.

In Dopocena con delitto di Alessandro Miceli invece bisogna barcamenarsi con l’aiuto di una poliziotto, temporaneamente sospeso dal servizio, per risolvere l’omicidio di uno straordinario cuoco cinese in un ridente Agriturismo denominato Rocce Scure, per la strada che da Ragusa va verso Modica. Omicidio imputabile a qualcuno in odore di Mafia?

Santino Mirabella in Quel che resta si diverte a trasportare il Maresciallo Schiavon e il suo appuntato Luca Reina in uno strano cimitero aperto al viavai dei parenti affezionati anche di notte per sbrogliare un caso. Ma cosa mai cercava l’assassino, se assassino era davvero, dentro una tomba sempre rimasta vuota?

Roberto Mistretta con il suo Il pittore dei vicoli dimenticati ci racconta di un premeditato omicidio stradale non messo a segno per il fortuito e occasionale intervento del maresciallo Brancato e del brigadiere Mantoni che sono riusciti a estrarre in tempo Pino, l’ormai famoso pittore dei vicoli, dalla sua Panda che stava per andare a fuoco. Ciò nondimeno chi ha cercato di uccidere ci riprova presto, anche stavolta invano per fortuna. Ma chi mai vuole la morte di Pino e perché?

Nel Diavolo in gabbia, Davide Pappalardo introduce l’ispettore Carla Genovese che deve comunicare alla famiglia l’orribile incidente stradale in cui il loro figlio è morto bruciato dentro la sua macchina. Per poi scoprire che non si tratta di un incidente, ma di un delitto. La vittima, secondo l’autopsia ha il collo spezzato, ma c’è qualcosa che non torna affatto in quella storia…

L’undicesimo racconto è di Michele Rondelli e con titolo Il doppio fondo della verità crea una intrigante novella gotica piena di confraternite, alchemiche diavolerie, esorcisti e fatali stregonerie.

Daniele Scrofani Cancellieri (il complice di Mistretta, avvocato penalista ) scrive in Un filo d’erba della scomparsa, poi rivelatasi un rapimento con richiesta di riscatto protrattasi per mesi di un bambino epilettico di quattro anni. Tragica e dolorosa storia, culminata in una indescrivibile e mostruosa conclusione, cronaca ohimè di un fatto reale avvenuto a Vittoria nel 1946.

Con L’ultima volata, Roberto Tedesco inventa un delitto durante lo svolgimento della XIII Targa Florio del 1922, celeberrima corsa automobilistica creata e patrocinata da Vincenzo Florio. Un delitto che si sarebbe voluto far passare per suicidio e dalle motivazioni biecamente economiche.

In Tre casi per il commissario Liberto di Letizia Tomasino, a Liberto, appena trasferito a Palermo, toccano due casi di donne assassinate: il primo Lady Fortuna una nota cartomante, il secondo una ragazza di ventiquattro anni di buona famiglia. Stesse modalità parrebbero, tanto da far già gridare i media al serial killer… E subito una terza donna uccisa nel bagno della stazione… Deve esserci per forza un legame.

E siamo al quindicesimo U cartulinu (La cartolina): un dulcis in fundo, con l’entrata in scena di Vincenzo Vizzini con il suo splendido personaggio, il commissario Vincenzo Ibla, stavolta alle prese con un minatore tornato dal Belgio accusato di omicidio ma per sua fortuna come testimoni del fatto ci saranno le galline e donna Peppina, una vecchia sorda.

Buffa e gradita compagnia perché, come spiega l’amico Enzo: “Dopo tante ammazzatine e squartamenti ho pensato che chiudere il volume con un sorriso sarebbe stato un modo per lasciare ai nostri lettori un simpatico ricordo …”

Spaziando dai vicoli palermitani, profumati di “stigghiole” al fantasmagorico barocco ragusano, dal blu cobalto del mare delle Eolie agli immensi terreni della piana di Enna; dilatandosi dalle splendide spiagge di Barcellona Pozzo di Gotto alle zolfare nei pressi di Agrigento, fino alle celebri piazze di Catania e ai vicoli medievali di Manfreda nel cuore dell’isola, Accùra contiene quindici delitti ambientati in posti straordinari ma forse meno conosciuti della Sicilia.

Luoghi pieni luce e di mare, immersi nel penetrante profumo di zagara e di limoni, mentre i mulini a vento girano e i vulcani eruttano lava. Luoghi sede di ex possenti feudi e di antiche cattedrali.
Storie dal sapore di arancine/arancini, granite, cannoli e fichi d’India. Dove ritroviamo ragazze con sembianze incantevoli che rimandano ai loro antenati saraceni, picciotti sempre con le coppole. Un inedito percorso tra giallo classico e noir contemporaneo per ritrovare un’altra Sicilia con i suoi favolosi paesaggi.

Patrizia Debicke


Il curatore:
Roberto Mistretta vive e lavora a Mussomeli (Caltanissetta). Laureato in Scienze della comunicazione, scrive sul quotidiano «La Sicilia». È autore della serie del maresciallo Bonanno tradotta in Austria, Germania e Svizzera. Ha scritto Rosario Livatino. L’uomo, il giudice, il credente. Dirige la collana di narrativa Delos Crime. È vincitore della 40a edizione del Premio Alberto Tedeschi-Giallo Mondadori col romanzo La profezia degli incappucciati.