Benjamin Stevenson – Tutti su questo treno sono sospetti

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Editore Feltrinelli / Collana I Narratori
Anno 2024
Genere Giallo
368 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Elena Cantoni


Un lungo viaggio in treno è sempre un’avventura: lo sferragliare sui binari, la monotonia ipnotica del movimento, la velocità e lo scorrere del paesaggio attraverso albe e tramonti, le luci delle case intraviste in lontananza, la condivisione di spazi limitati senza la possibilità di allontanarsi all’esterno mi fanno sempre pensare a un isolamento dalla realtà, a una sospensione del tempo in cui tutto può accadere, dove le apparenze e le impressioni si confondono, Orient-Express e Transiberiana, treni della prateria e vagoni merci interminabili.

Benjamin Stevenson, apprezzato e premiato comico e scrittore australiano, in “Tutti su questo treno sono sospetti” (Feltrinelli) ci accompagna a bordo del Ghan, un treno che attraversa la sconfinata pianura da nord a sud, da Darwin ad Adelaide, un territorio selvaggio, un viaggio di quasi 3000 chilometri con poche tappe intermedie, in occasione dell’annuale Festival Australiano del Giallo, giunto alla sua 50a edizione; noi lettori siamo tra i privilegiati passeggeri che hanno la possibilità di soggiornare nella carrozza dove sono alloggiati gli scrittori invitati, un variegato gruppo di gialliste e giallisti abituati a scrivere di omicidi, e quindi esperti di morte e cadaveri, insieme ad alcuni membri dello staff, che faranno di tutto per rendere il viaggio il più piacevole possibile, con il confort non indifferente di cibo e beveraggio gratis.

E lo sarebbe, se non che, subito dopo la prima fermata, dopo aver assistito all’incontro d’esordio con gli scrittori e le scrittrici partecipanti, una presentazione un po’ noiosa tra autori spocchiosi che si beccano tra loro (forse avremmo fatto meglio a partecipare all’escursione alla spettacolare Katherine Gorge, una gola di rocce a strapiombo su acque cristalline infestate di coccodrilli), ci scappa il morto. Morte naturale? Omicidio? Morte accidentale? Fermi tutti! Qui a bordo tutti sono sospetti, ciascun giallista potrebbe avere una motivazione a compiere un gesto estremo e, allo stesso tempo, si ritiene un esperto detective titolato a risolvere un eventuale caso, a smascherare colpevoli, identificare arma del delitto e intuire movente del gesto.

Dopo il grande successo internazionale di “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno” (Feltrinelli), Stevenson torna con un’altra appassionante storia con protagonista Ernest Cunningham, ormai famoso per avere scritto un true crime zeppo di omicidi sulla sua famiglia ambientato in un resort di montagna (vicende che vengono citate saltuariamente e che permettono di godere del romanzo pur senza aver letto il precedente), ma ora in crisi di ispirazione, in attesa forse di qualche altro morto per ritrovare l’estro creativo (“Ebbene sì, mi sono rimesso a scrivere. Una buona notizia, presumo, per quelli che speravano in un secondo libro. Meno per chi ha dovuto morire per fornirmi una trama.”).

Già da questo si capisce l’intenzione dell’autore di creare, con un chiaro omaggio ai classici del mistero, in particolar modo all’Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie, un giallo brillante, ricco di humor, giocato con lealtà e ironia per coinvolgere il lettore nella ricerca di eventuali colpevoli, senza trucchi, a carte scoperte, riuscendo secondo me pienamente nell’intento: si sorride, si va a caccia di indizi, si ammira, per quanto possibile, il panorama, ma soprattutto si affronta con piacere una lettura rilassante (nonostante qualche personaggio debba per forza scomparire prematuramente!) in cui mettersi alla prova grazie anche alle informazioni fornite da chi scrive, scovare tracce nascoste, calandosi anche emotivamente nei panni dei diversi protagonisti, per afferrarne il loro punto di vista, e dando un’occhiata all’interno del nebuloso mondo della letteratura.

Fischio, si chiudono le porte, uno scossone, i vagoni si mettono in marcia… accomodatevi, che il viaggio abbia inizio!

Mauro Cremon


Lo scrittore:
Benjamin Stevenson, pluripremiato stand-up comedian e scrittore, ha fatto il tutto esaurito all’International Comedy Festival di Melbourne e al Fringe Festival di Edimburgo, ed è apparso più volte su abc, Channel 10 e The Comedy Channel. Ha scritto tre romanzi e lavora come agente letterario in Australia. In corso di traduzione in oltre venti paesi, Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno ha raggiunto il primo posto delle classifiche bestseller australiane e diventerà una serie tv per hbo.