Franck Thilliez – Norferville

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Franck Thilliez, nato ad Annecy, è un ingegnere informatico. Nel 2004 ha pubblicato il suo primo libro Train d’enfer pour Ange rouge. Ha vinto i premi Prix des lecteurs «Quais du Polar» 2006 e Prix SNCF du Polar 2007 con il libro La Chambre des morts. Giallista di grandissimo successo, i suoi libri hanno venduto un totale di dieci milioni di copie e nel 2023 in Francia è stato l’autore di thriller più venduto nonché il quinto autore più venduto in assoluto. Attualmente vive tra Pas-de-Calais, Antille e Guyana. Oltre a Norferville Fazi Editore ha pubblicato Il manoscritto (2019), Il sogno (2020), C’era due volte (2021), Puzzle (2022), Labirinti e Vertigine (2023).

Per Fazi Editore, disponibile dal 28 maggio 2024, il nuovo romanzo dell’autore, Norferville:

Nessuna strada porta a Norferville.
Nessuna strada permette di uscirne.
Nell’universo ostile del Grande Nord, nessuno ti può sentire urlare.

Léonie è una “mela”: rossa fuori, bianca dentro. Così l’hanno sempre chiamata i nativi americani della riserva, perché è figlia di una madre innu e di un padre bianco. È cresciuta a Norferville, una piccola cittadina mineraria tagliata fuori dal mondo, nel Grande Nord canadese. Dopo la chiusura della miniera, Léonie abbandona la sua terra di ghiaccio e si ripromette di non rimetterci mai più piede, perché Norferville l’ha brutalizzata lasciandole una ferita che non si rimargina. Ma la vita decide altrimenti e, vent’anni più tardi, Léonie si ritrova costretta a tornare in quel luogo maledetto e affrontare una volta per tutte i fantasmi del passato.

Ad altre latitudini, Teddy Schaffran – un criminologo di successo che indossa un’enigmatica benda da pirata sull’occhio sinistro – è tormentato da un antico dolore. Anche lui ha un grosso conto in sospeso con Norferville e le sue sorti sono destinate a incrociarsi con quelle di Léonie. Al centro di tutto, un efferato omicidio che solleva enormi interrogativi e scoperchia un vaso di Pandora di cui Léonie è determinata a vedere il fondo.
Il maestro Thilliez ha colpito ancora: in quest’ultimo straordinario thriller il freddo del profondo Nord quebecchese penetra nelle ossa del lettore e lo accompagna fino all’ultima pagina mentre i vari ingranaggi si incastrano perfettamente, rivelando un quadro d’insieme tanto complesso quanto mostruoso.

«Quel posto non si dimenticava, si annidava in fondo allo stomaco come un demone chiuso a riccio e si palesava di notte per grattarne le pareti, finché non ti svegliavi urlando».