Gabriella Genisi – Giochi di Ruolo

485

Editore Marsilio / Collana Lucciole
Anno 2024
Genere Giallo
256 pagine – brossura e ebook


Il titolo del nuovo romanzo di Gabriella Genisi, Giochi di ruolo, potrebbe far pensare a scenari erotici al di là di ogni immaginazione. In realtà, mi spiace per i lettori un poco voyeur, tra le pagine non compaiono corsetti di vinile, calze nere velate, fruste e catene. La trama del romanzo indaga proprio nell’universo, a tratti oscuro, a tratti grottesco, dei giochi di ruolo da tavolo (dall’inglese role-playing game), dove i giocatori assumono le vesti di uno o più personaggi e, tramite la conversazione e lo scambio dialettico, creano uno spazio immaginato, dove fatti ed eventi fittizi si sviluppano secondo una narrazione. In sostanza, avventure fantasy che, questo mi era ignoto, possono durare vite intere all’ombra di un legame quasi settario che tende a unire i vari giocatori per anni e anni.

La seconda caratteristica di Giochi di ruolo è che Genisi affronta quello che in cinematografia, con le solite orribili formule anglosassoni, viene definito uno “spin-off”. Vale a dire che il personaggio secondario di una serie di romanzi se ne sgancia per impadronirsi del proprio spazio. Qui accade a Giancarlo Caruso, ex collaboratore e amante della più nota Lolita Lobosco, che in questo romanzo – forse una nuova serie – ritroviamo come primo dirigente presso il commissariato di Manfredonia, un ambiente fortemente pervaso da quella feroce criminalità organizzata che prende il nome di mafia garganica. Ma, a parte l’automobile e il fidato cane che gli vengono polverizzati nelle prime pagine con una bomba, Caruso non è di criminalità organizzata che si deve occupare. Come in tutti i gialli che si rispettino, infatti, si parte da una vittima. Un uomo che viene trovato morto nella sua villa, ucciso da una iniezione di Fentanyl, la droga del momento.

Il poliziotto si trova così immerso in un caso che appare piuttosto complicato. Per giunta, il poveretto, è circondato da un gruppo di femmine folli che all’interno di uno strano triangolo se lo palleggiano come in una partita di ping pong. Su uno dei cateti troviamo Lolita che, da brava allumeuse, un po’ lo provoca e un po’ lo respinge giocando sull’ascendente che ancora possiede sul povero Caruso. Sul secondo cateto compare la procuratrice Alessandra Miranda, bellissima e capricciosa, le cui isteriche reazioni di gelosia, fin dal primo appuntamento a cena, causano al nostro poliziotto un repentino sconcerto. Sull’ipotenusa è infine appollaiata la fidanzata della vittima, Francesca Alinovi, critica d’arte che una ne rivela e dieci ne nasconde. Per fortuna Giancarlo Caruso può contare sull’aiuto del fidato sottoposto Abbatecola, con il quale si avventurerà nel modo misterioso, e all’apparenza impenetrabile, dei giochi di ruolo.

La scrittura di Gabriella Genisi è leggera e frizzante, la sua terra di Puglia è un biliardo sul quale come bocce d’avorio fa correre i suoi personaggi. Le notti del Gargano sembrano fatte per cene e aperitivi sulla spiaggia, dove Caruso si muove da vero conoscitore cercando di sopravvivere ai capricci delle donne che si trova attorno. Qui tutto appare straniante. Ogni cosa, ogni oggetto, ogni parola nascondono un significato diverso. I personaggi sono evanescenti e inafferrabili e per cercare di comprendere il significato di questo delitto, Caruso dovrà recarsi fino a Bologna. Per decifrare il movente del delitto, anche lui dovrà calarsi in una sorta di gioco di ruolo.

Enrico Pandiani


La scrittrice:
Gabriella Genisi è nata a Bari e vive in Puglia. È autrice di numerosi libri, diversi dei quali sono tradotti all’estero. È l’ideatrice della serie poliziesca dedicata alle indagini di Lolita Lobosco (pubblicata da Sonzogno), dalla quale è stata tratta una serie tv andata in onda su Rai Uno e trasmessa in tutto il mondo. Il suo Pizzica amara (Rizzoli 2020) è stato inserito da la Lettura tra i migliori libri del 2019. La sua ultima pubblicazione è Silvia Spider e il ragazzo scomparso (Il Battello a Vapore 2024). In un sondaggio del Corriere della Sera, insieme a Camilleri è risultata la giallista più amata d’Italia.