Paola Varalli – Alba tragica

171

Editore Todaro
Anno 2024
Genere Giallo
pagine – brossura


Ruspante. Un aggettivo insolito probabilmente per definire un libro, ma mi sembra quello più calzante per caratterizzare la nota di genuinità, freschezza, allegria del nuovo romanzo di Paola Varalli, Alba tragica. Le indagini del Bar William (Todaro), il secondo episodio con gli stessi protagonisti del precedente, fortunato, Tira, mòlla e messèda (Todaro), sempre raccontato con un linguaggio schietto e ironico, con alcune espressioni dialettali imprescindibili.

Anche in questo giallo, dal titolo che ricorda il famoso film francese degli anni Trenta con protagonista Jean Gabin, ritornano i bislacchi e simpatici personaggi che frequentano il Bar William, situato nel bel mezzo della Chinatown milanese, il quartiere che nel secolo precedente era conosciuto come Borgh di Ortolan, in zona Paolo Sarpi.

Negli anni Ottanta, con le sue due vetrine in Via Lomazzo, le sedie impagliate e la famosa e affidabile macchina da caffè Cimbali, il jukebox, attorno la città che sta cambiando e sarà ricordata come la Milano da bere, i lavoratori e i residenti del quartiere si incontrano per un caffè, una chiacchiera e un pettegolezzo quasi sempre in dialetto milanese, o meglio ancora all’orario dell’aperitivo. a consumare un po’ di ottime “biciclette” (vino bianco spruzzato con Campari e seltz), anche se gli stuzzichini lì sono, notoriamente, scarsi: un’oliva per avventore e una ciotola di patatine posse (un po’ vecchiotte); i tempi però stanno cambiando, il barista sta diventando sempre più marketing oriented per seguire la moda della modernità, e magari finisce per offrire anche qualche tartina.

I quattro protagonisti, che stanno conquistando il cuore di tanti lettori, si ritrovano ancora per tentare di risolvere i misteri che affollano il loro quotidiano, ovvero la scomparsa di ben due persone, un’infermiera e un portinaio, indagini che li porteranno anche sulle montagne oltre il lago di Como: Viliam il barista che dal suo regno non si può muovere anche perché sempre controllato dal padre onnipresente in cucina, il colto e burbero Socrate (e mi raccomando non chiamatelo Villy, si offende tantissimo!); il virile e prestante Mario, gommista, alto e capelli a spazzola; l’idraulico Pino, ingenuo e sognatore, biondiccio; Edmonda De Amicis, ragazzona bionda e sorridente, massiccia, muscolosa, professione buttafuori in un night club. Attorno a loro tanti altri personaggi, uomini e donne caratterizzati in maniera divertente e amichevole, con i tic di ognuno di noi, anche il cameo di una celebre attrice forse amore di gioventù del barista (mi ha fatto venire in mente Talkin’ Milano di Guccini).

Nei gialli di Paola Varalli non c’è violenza né spargimento di sangue, anche se il male è pronto ad affiorare, solo tanta simpatia ed empatia, tessere di un puzzle da comporre attraverso il contributo di tutti, piacere di condividere in amicizia i momenti felici e quelli più tristi, figure in cui ritrovare i nonni o gli zii, o forse solo noi stessi un po’ più giovani, in un’epoca passata ma non troppo lontana, che fa tenerezza e forse anche invidia per la confidenza che si crea tra abitanti dello stesso quartiere, amori che scoppiano timidamente, affinità che si scoprono trascorrendo tempo insieme al bar o al cinema e non chiusi nell’individualità delle proprie case e dei rapporti social via cellulare.

Mauro Cremon


La scrittrice:
Paola Varalli nasce in provincia di Varese, vive tra Milano e il lago di Como, di professione è architetto. Ha pubblicato tre gialli con Fratelli Frilli Editori e ha partecipato a numerose antologie a tema (con Todaro Editore Quattro volte Natale nel 2020 e Odio l’estate nel 2021). Nel 2023 sempre per Todaro ha pubblicato Tira mòlla e messèda – Le indagini del Bar William. È divoratrice compulsiva di cioccolato ma anche di gialli e noir, basta però che non siano troppo splatter. Ama camminare nel bosco e adora la campagna. Non riesce a stare senza scrivere troppo a lungo.